Tommaso Cerno e Rita Cavallaro a Castel Gandolfo per presentare il ‘’Verminaio’’, l’inchiesta sui dossier dell’antimafia

Sabato 22 Giugno ai Cocktail d'Avanguardia si è discusso dello scandalo che intendeva sovvertire l'esito delle elezioni politiche e che molti vorrebbero insabbiare

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Sabato 22 giugno alla Quintessa di Castel Gandolfo Tommaso Cerno, direttore del Tempo e la giornalista Rita Cavallaro, hanno presentato il ‘’Verminaio’’.

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Straordinario successo per il quinto appuntamento della seconda edizione dei Cocktail d’Avanguardia, il format promosso da Meta Magazine e Meta Promotion, nella consueta location della Quintessa, sulle rive del Lago Albano di Castel Gandolfo.

L’appuntamento è stato dedicato alla presentazioneDe “Il Verminaio – L’inchiesta sui dossier dell’antimafia”: libro uscito lo scorso 31 maggio, scritto a quattro mani dalle giornaliste Rita Cavallaro e Brunella Bolloli, con prefazione del direttore del Tempo Tommaso Cerno, edito da Baldini+Castoldi.

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‘’Il viaggio dentro ‘’il verminaio’’ comincia con una profezia. Poche parole pronunciate da Guido Crosetto, ministro della Difesa in carica nel governo guidato da Giorgia Meloni. E’ lui che affida a un esposto e a una breve dichiarazione la propria sensazione inquietante: quella, cioè di essere finito nel mirino di un pool di spie che hanno accesso a database riservati, e che stanno cercando di colpirlo alla vigilia delle elezioni politiche che porteranno il centrodestra a Palazzo Chigi dopo la caduta del governo guidato da mario Draghi, e Fratelli d’italia a diventare il primo partito italiano. ‘’ così si legge in un passo della prefazione, che racconta come tutto è iniziato.

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Un libro che riporta le rivelazioni ed i misteri, riguardanti lo scandalo dei dossieraggi che ha scosso la politica italiana, un sistema che prende vita nella direzione nazionale antimafia, la Superprocura ideata da Giovanni Falcone per combattere la criminalità organizzata.

Ad introdurre  l’evento Veronica Passaretti. A dialogare con l’autore è stato invece il giornalista e direttore di Meta Magazine Andrea Titti. Si è cercato di ricostruire la verità facendosi largo fra le trappole e i depistaggi, alla ricerca di quel filo rosso comune, che lega le storie dei politici italiani in un’unica trama segreta.

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Il fascicolo racchiude gli elementi raccolti  dagli ‘’spioni’’ che sono andati avanti per almeno quattro anni, in un sistematico accesso alle banche dati, utilizzate dal luogotenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, e dal suo capo al gruppo.

In quella cabina di

regia, fucina dei dossier passati ai giornalisti, sono stati spiati i protagonisti

della scena politica, nei momenti più determinanti della storia del Paese.

Dal dossier Colle, per fermare la candidatura a capo di Stato di Silvio

Berlusconi prima e di Maria Elisabetta Alberti Casellati dopo. L’interesse

smodato per i personaggi di primo piano del partito di Matteo Salvini. E la ricerca frenetica sul governo di Giorgia Meloni, con la caccia ai ministri e ai sottosegretari. L’inchiesta di Perugia ha scoperchiato il vaso di Pandora, portando alla luce un ‘’verminaio’’ di accessi su migliaia di nomi, così mostruoso da paventare l’esistenza di un mercato dei dati riservati e un

attacco sistematico alla vita democratica del Paese.

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Numeri spaventosi quelli emersi, un vero e proprio verminaio. Alla ricerca di una spiegazione, di un mandante il cui volto, rimane ancora un mistero.

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