4000 lavoratori della scuola senza stipendio almeno fino ad Ottobre

E' il caso di alcuni llavoratori ex LSU addetti alle pulizie delle scuole dopo il mancato accordo sui licenziamenti collettivi in vista dell'internalizzazione del servizio

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bidello
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L’emergenza Covid porterà certamente ad una ecatombe occupazionale nei prossimi mesi, della sua reale entità dipenderà molto da come le istituzioni sapranno far fronte, attraverso l’immissione di liquidità alle imprese ed a tutte quelle misure di sostegno e investimento allo sviluppo che saranno messe in campo.

Questo purtroppo non ha cancellato tutte le altre vertenze aperte sul tema occupazione, prima dell’emergenza. E’ certamente il caso che coinvolge circa 4000 lavoratori addetti alle pulizie nelle scuole di cui brevemente vi raccontiamo la storia, attraverso la testimonianza diretta di una di loro, residente ad Albano Laziale.

Il Governo ha deciso di internalizzare il servizio di pulizia dei plessi scolastici, ergo, tutte le imprese esterne partecipanti agli appalti, hanno l’esigenza di smaltire il personale assunto per questo specifico compito e che diventerebbe improvvisamente in esubero.

Sono circa 16mila in tutta Italia i lavoratori coinvolti da questa vertenza. Il Governo per loro, in un tavolo con sindacati, aziende e MIUR, aveva previsto l’assunzione alle dipendenze dirette dello stesso MIUR, per questi lavoratori ex LSU, in qualità di personale ATA.

Per 11mila la questione si è risolta a buon fine, mentre 4000 lavoratori e lavoratrici rischiano di restare fuori e, cosa che acuisce la problematica, in questi mesi di lookdown, almeno fino alla riapertura dei bandi, prevista per Ottobre, sono senza stipendio e senza possibilità di cercare lavoro, in quanto sottoposti all’Art. 34 della legge che sulle Multiservizi.

Il mancato accordo tra sindacati, imprese e ministero, sui licenziamenti collettivi, strumento che avrebbe dovuto permettere a tutti di essere riassunti al MIUR, con le medesime mansioni, ha fatto si che per oltre 4000 di loro, non vi è possibilità di essere riassunti.

“Ci troviamo in grande difficoltà, perché in questi mesi di fatto non abbiamo alcuna entrata economica mensile, col sopraggiungere del Covid. E questa prospettiva si dovrebbe protrarre fino ad Ottobre. Alchè diventa insostenibile. In assenza dell’acordo sul licenziamento collettivo – aggiungono i lavoratori – dovremmo avvalerci dello strumento del licenziamento volontario dalle aziende con cui collaboravamo per questo lavoro, ma così facendo ci sarebbe precluso lo strumento della NASPI (il sussidio di disoccupazione – ndr). Altresì restando come siamo dipendenti, siamo soggetti all’articolo 34 e di fatto siamo senza stipendio e senza possibilità di lavorare. Almeno fino al prossimo bando”.