Roma. Pesca abusiva nel Tevere nei pressi del Ponte della Scafa. 5 persone denunciate dalla Polizia di Stato e dalla Capitaneria di porto. Sequestrati 800 kg di pesce, una barca, le reti ed un furgone.
La notte scorsa, in un servizio congiunto tra la Polizia di Stato della Squadra Nautica Fiumicino, della Squadra Fluviale e la Capitaneria di porto di Roma, volto a prevenire e reprimere il fenomeno della pesca clandestina, sono state denunciati a piede libero 5 ragazzi, tutti di origini romene, sorpresi “con le reti in acqua” e più di 800 kg di pescato.
Il tratto di fiume è quello definito di “sinistra idraulica” che, essendo considerato area navigabile, è soggetto anche al regolamento internazionale per la prevenzione degli abbordi in mare.
3 dei fermati sono stati individuati a bordo di una barca di 4,5 metri, priva delle targhette identificative e con motore fuoribordo, mentre pescavano con le reti senza usare alcun tipo di segnalazione mettendo così a repentaglio la sicurezza degli altri natanti; gli altri 2 sono stati invece fermati nell’area golenale adiacente con delle casse dove all’interno, in pessimo stato di conservazione, c’erano 482 cefali che, dall’esame fatto successivamente dal medico veterinario della ASL, sono risultati non commestibili, destinati invece alla commercializzazione.
Gli agenti, oltre ai pesci ed alla barca, hanno sequestrato circa 300 metri di rete, un furgone che sarebbe servito per il trasporto del pescato ed alcuna documentazione per la vendita ad un mercato ittico.