Ilaria Di Mitri, la giovane promessa dell’equitazione italiana

Non ancora maggiorenne già tre volte campionessa italiana di endurance tra l'Umbria, dove si allena, ed Ardea, dove vive con la famiglia: è la storia di Ilaria Di Mitri

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Ilaria Di Mitri - Campionessa Italiana Endurance

Già tre volte campionessa italiana di endurance, una specialità dell’equitazione: Ilaria DI Mitri frequenta il quarto anno di Liceo Classico all’istituto Chris Cappell College, e vive ad ardea. Ama lo sport, anche oltre l’equitazione, he pratica da bambina: correre, andare in palestra. Appassionata di danza: “Mi piace moltissimo ballare, ed anche se non ho mai frequentato una scuola ho imparato da sola col tempo”. Si definisce determinata, “almeno per le cose che mi piacciono”, e introversa, “tranne quando sono in sella”. “Devo tutto alla mia famiglia se oggi sono quello che sono”. Ascoltiamo la suastoria:

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Ilaria Di Mitri

Come nasce la tua passione per l’equitazione?

“Quando avevo si e no 2 anni, quando mio papà per la prima volta mi porto al maneggio, dove vado tutt’ora, a fare un giretto sui cavalli. Siamo andati a questo maneggio che è di un amico di papà da ormai un sacco di anni, in Umbria, ho iniziato ad andare lì perché avevamo e abbiamo tutt’ora una seconda casa, nella quale andavamo spesso d’estate.

Tu pratichi l’Endurance: ce la potresti descrivere?

“E’ una disciplina meno conosciuta delle altre. Si tratta di competizioni che consistono in corse di resistenza su percorsi di varia natura ed un chilometraggio che varia dai 30 ai 160 km a seconda delle categorie. I cavalli più indicati per questo sport sono gli Arabi e gli Anglo-arabi. Ogni 30 km si rientra al campo gara, dove si fa una visita veterinaria completa al cavallo, e qualora fosse tutto in ordine, dopo una breve sosta di 20 minuti, si riparte per i giri successivi.

Ci racconti il tuo percorso agonistico?

“Come detto ho iniziato da molto piccola, facendo delle lezioni in questo maneggio. Svolgo attività agonistica dall’eta di 6 anni, partecipando a tutte le gare pony regionali ed alle Ponyadi, – gara nazionale – ndr -, fino al 2014 in cui arrivai 2° al Campionato Italiano Cat.60 km ottenendo anche il Primato Europeo di bambina più piccola d’Europa ad aver affrontato una gara di tale distanza. Nel 2015, 2016 ho vinto il Campionato Italiano Under 14 nella categoria 60 km e nell anno 2017 mi ritrovai ancora una volta sul gradino più alto del podio ai Campionati Italiani Under 14, ma stavolta nella cat. 90 Km. Mi sono affacciata nel panorama internazionale il 27/07/2018 partecipando e qualificandomi al H.H Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum Italy Endurance Festival portando a termine così la mia prima 90 km internazionale, nella quale ottenni un ottimo risultato, trovandomi a gareggiare contro altre 250 persone provenienti da tutto il mondo”.

Cosa provi quando sei in sella?

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Ilaria Di Mitri

“Quando sono in sella? Beh, posso solamente dire di sentirmi libera da tutto e tutti, di sentirmi me stessa a 360 gradi, senza essere giudicata da nessuno. Vivo quei momenti sempre con il sorriso stampato sul volto, e con quella gioia che esce da tutti i pori. Quando mi trovo nelle competizioni oltre a tutto questo, entra in gioco anche il lato competitivo, determinato, che non si lascia abbattere davanti a nessun tipo di difficoltà che possa incontrare.    Prima di partire per i vari giri della competizione, è difficile che io parli con qualcuno, e sicuramente è difficile che io sorrida, ma non per l’ansia… è più per un fattore di concentrazione, sono sempre stata così”.

Che rapporto hai con il tuo cavallo?

“Il mio cavallo si chiama Zurfuru. Dal primo giorno che lo vidi al maneggio me ne innamorai. Tutto questo prima di comprarlo e soprattutto prima di sapere che un giorno sarebbe diventato mio. E’ un arabo color baio, ovvero ha il pelo di un marrone lucente, con criniera e coda nera. Ci siamo trovati in sintonia, si faceva accarezzare, poggiava la sua testa sulla mia spalla, e tutte queste cose così, che davano un segno di fiducia. È un cavallo un po’ particolare, nel senso che bisogna conoscerlo perfettamente per salirci, infatti la prima volta che provai a salire, neanche il tempo di sedermi che mi fece cadere.  Ma nonostante questo continuai a provare finché un giorno non ci riuscii, e da lì è iniziato il nostro bellissimo percorso insieme. Purtroppo però si interruppe dopo qualche mese, siccome si fece male ad una zampa durante una gara… ma nonostante io non lo potessi montare o allenare per parecchio tempo, ogni volta che andavo al maneggio, lo prendevo, lo lavavo, gli facevo molte carezze, lo portavo a mangiare l’erba e lo facevo camminare a mano, per far sì che si sgranchisse un pochino le zampe”.

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Ilaria Di Mitri

Quali i tuoi prossimi impegni sportivi?

“Penso di averli ormai nel prossimo anno, dovrò portare a termine delle qualifiche su alcuni cavalli giovani del maneggio, con i quali potrò poi andare a fare il campionato italiano Under 21, sulla categoria 120 km. Prima di questo dovrò perciò fare almeno due internazionali a cavallo (Fei) sulla categoria dei 100 km. A fine dell’anno prossimo avrò sicuramente la Coppa Delle Regioni, ovvero una delle gare a livello nazionale più importanti, poiché vi parteciperanno tutte le regioni di Italia”.

Per arrivare al tuo livello che tipo di sacrifici hai dovuto affrontare?

“Diciamo che per arrivare a questo livello e soprattutto praticando tutto questo in una regione che non è la mia, non tanto quando ero piccolina, perché se da piccola l’unica cosa a cui pensavo era stare in Umbria con i cavalli e basta, da 6 anni più o meno, a questa parte, ho dovuto sacrificare praticamente tutte le mie estati al mare per partire dall’ultimo giorno di scuola fino ai primi di settembre, per allenarmi e portare a termine tutte quelle gare che fino ad ora ho fatto, stando lontano dalla mia famiglia, dai miei amici che molte volte vedo solo l’estate, e da tutto ciò che fanno i ragazzi della mia età durante l’estate, tornando solo i fine settimana quando potevo, per poi ripartire i lunedì mattina alle 5 con il treno da sola. Ma nonostante tutto questo, magari con i vari momenti di nostalgia, non ho mai lasciato perdere di inseguire questo mio sogno così grande, e continuerà ad essere così, non lascerò mai perdere tutto questo. Avrò ed ho già avuto molte sconfitte, ma ho avuto e avrò molte altre soddisfazioni. Ovviamente ora che sono anche un po’ più grandicella, sono riuscita a farmi delle nuove amicizie anche in Umbria, sopratutto con una ragazza della mia stessa età che viene lì al mangio da me, che si chiama Giada, e che ringrazio per tutto, per starmi vicina anche nei momenti più difficili e nei quali mi scoraggio… la ringrazio anche per tutte le risate che mi fa fare, e per tutti quei giorni passati insieme a ridere e a divertirci nel nostro mondo. Quasi due anni fa ho preso anche il brevetto da istruttrice base, così da poter aiutare ad insegnare a tutti i bambini che vengono al nostro maneggio… cosa che ho sempre fatto, fin da piccola, stare dentro al rettangolo per molte ore a tenere i pony ai bambini più piccini, magari dando qualche piccolo consiglio”.

Come vedi il tuo futuro?

“Spero di riuscire a continuare e a coltivare questa mia grandissima passione, riuscendo ad arrivare a livelli molto più alti, sia personali sia a livello di gare che potrò fare più avanti. Vorrei riuscire a prendere tutti i brevetti futuri per diventare insegnante vera e propria, specializzandomi soprattutto sulla mia disciplina. Invece come sogno lavorativo dopo la scuola, vorrei diventare veterinaria, specializzandomi nei cavalli, e quindi rimanendo sempre in questo mondo qui”.