Giuseppe Agostara, già vicecoordinatore regionale di Forza Italia nel Lazio rende noto di aver rassegnato in queste ore formalmente le dimissioni dal ruolo apicale per il quale era stato incaricato il 21 gennaio del 2018 all’interno del partito presieduto da Silvio Berlusconi, carica alla quale è giunto dopo aver aderito a Forza Italia nel 2014 e aver successivamente ricoperto i ruoli di vicecoordinatore e successivamente vicario di Forza Italia della provincia di Roma.
“Ho provveduto in questi giorni, viste le non più conciliabili posizioni, strategie e idee politiche a lasciare ufficialmente l’incarico da vicecoordinatore regionale di Forza Italia. Una scelta che compio al termine di un anno e mezzo particolarmente complesso, nel corso del quale ho deciso anche, nonostante le numerose sollecitazione pervenute dal partito in senso opposto, di astenermi, insieme a tutta la squadra di amministratori a me vicini, nel turno di elezioni per il Consiglio metropolitano di Roma dello scorso 19 dicembre 2021. Una azione che io e i consiglieri a me vicini abbiamo compiuto in maniera assolutamente trasparente e con una finalità eminentemente politica” dichiara Agostara.
“Tutto ciò per evidenziare quello che, a mio giudizio già allora, era evidente, quindi chiaramente dimostrato dal fatto che su 1700 votanti censiti in quel turno elettorale, la lista unitaria del centrodestra ha portato a votare 617 amministratori, dei quali, se ho letto bene i verbali delle operazioni di voto in mio possesso, solo 18 hanno votato Forza Italia, a fronte dei 170 della tornata precedente. Dato che avrebbe ampiamente meritato, già allora, l’apertura di un tavolo di approfondimento da parte dei vertici nazionali sulla situazione di Roma e provincia”.
“Detto ciò, ci tengo a precisare – prosegue Agostara – che le dimissioni odierne le ho presentate rispondendo all’unica comunicazione ufficiale ricevuta dal coordinamento del Lazio in questi quattro anni: ovvero quella della nomina a vicecoordinatore regionale” spiega l’ex dirigente berlusconiano.
“Ma tant’è. Non è mia intenzione portare avanti una polemica fondata sulla burocrazia. Anzi, ci tengo a ringraziare il presidente Silvio Berlusconi, il senatore Claudio Fazzone, il vicepresidente Antonio Tajani che ho sostenuto attivamente nella campagna elettorale europea del 2019 per la fiducia e gli importanti incarichi assegnatimi in questi sette anni di militanza nel partito. Sul piano politico invece – prosegue l’ex azzurro – resta chiara la triste deriva di Forza Italia che ha purtroppo abdicato dall’essere quella motrice moderata e liberale che voleva essere dal lontano 1994. Ne prendo atto e continuerò a portare avanti assieme ai tanti amici che hanno già manifestato l’intenzione di volermi seguire, quel percorso, a mio giudizio fondamentale, di ricostruzione di un panorama politico centrale, lontano da estremismi, esasperazioni e fondato sulla migliore tradizione liberale, cristianodemocratica e moderata che ha fatto le fortune del nostro Paese. Un luogo politico che potrà e dovrà continuare ad essere strategico nella formazione della classe dirigente italiana, tanto a livello nazionale quanto in una Regione come il Lazio che si appresta a organizzare e vivere eventi di portata mondiale come il Giubileo del 2025 e la candidatura di Roma per l’Expo del 2030.