Lucio Dalla, memorabilia e ricordi all’Ara Pacis

Con la mostra “Anche se il tempo passa”, Roma celebra il cantautore bolognese dopo la prima tappa nella sua città natale

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I cappelli – i baschi, soprattutto – accanto ai Borsalino e agli occhiali da Top Gun. Il Topolino di gomma dell’infanzia, il clarinetto e la macchina da scrivere Remington, i disegni di Mimmo Palladino, le lettere e i brani scritti a mano. Le pagelle, le foto e i video. E la musica – la sua musica – che, qui, riecheggia ovunque, interpretata anche nella LIS (la Lingua dei Segni) dal performer Mauro Iandolo.
C’è molto di Lucio Dalla e del suo universo istrionico al Museo dell’Ara Pacis di Roma per la mostra-evento a lui dedicata: “Anche se il tempo passa” (dall’ultimo inedito dell’ottobre 2011, prima che un infarto lo stroncasse a Monteux).
Eclettico Dalla, protagonista di una continua ricerca di sonorità; innovatore e precursore di stili, ancora oggi senza eredi.
Lo spazio espositivo in via di Ripetta, fino al giorno dell’Epifania 2023, si ispirerà allo straordinario percorso personale e artistico di un uomo “Di una generosità unica” (per citare Carlo Verdone), fra i più amati musicisti italiani, famoso per questa sua abilità a mescolare l’alto con il basso.
La Capitale è la seconda tappa dell’affascinante viaggio nel mondo di Dalla: nel decennale della sua scomparsa (e dopo Bologna, città natale), Roma lo celebra con un tour “privato” che parte dall’infanzia, e che, attraverso le note che gli hanno fruttato diversi dischi di platino, tre Nastri d’Argento e due David di Donatello, parla anche di un’Italia d’antan.
Certo, non è facile raccontare 50 anni di vita in un’unica esposizione, ma è vero che, attraverso una lunga ricerca di materiali (molti dei quali inediti) si tenta di dare forma al cammino di Lucio, cantautore ironico e timidissimo, che ha conquistato – più o meno – tutti, aberrando il gossip e la notorietà fine a se stessa.
Dalla: talento precoce e poliedrico; amante dello sport e dei motori, della danza, della letteratura; eccentrico e con tanti interessi, non ha solo reinventato il jazz, ma è stato anche attore, scrittore, regista teatrale e… gallerista: sua, la “No code” di Bologna.
Circa dieci le sezioni da visitare: “Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali”, “Dalla si racconta”, “Il clarinetto”, “Il museo Lucio Dalla”, “La sua musica”, “Il cinema”, “Il teatro”, “La televisione”, “Universo Dalla”, “Dalla e Roversi” e “Dalla e Roma” (una parte inedita, quest’ultima, dedicata allo stretto legame tra il cantante e la Capitale, dove ha abitato per 25 anni). Nell’insieme, un caleidoscopio di forme e colori, con oggetti, documenti, copertine di dischi, abiti di scena e locandine di film, da cui emerge la figura di una vera “icona pop”.
L’occasione è ghiotta, dunque, e non solo per i fan: qui, si può incontrare un uomo speciale che dell’arte ha fatto la sua vita e, della sua vita, un’arte.
Potranno incontrarlo anche i visitatori con disabilità visiva e uditiva (grazie ad ausilii appositamente pensati) e quelli che, utilizzando un QR Code dedicato, nello spazio di Rai Radio Techetè, potranno collegarsi alla piattaforma digitale RaiPlay Sound per l’ascolto in live streaming e on demand dei contenuti originali Rai radio.
L’evento, a cura di Alessandro Nicosia con la Fondazione Lucio Dalla, è patrocinato dalla Rai, da Roma Culture-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il sostegno della Regione Lazio e il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.
Info: www.arapacis.it; https://arapacis.it/it/mostra-evento/lucio-dalla-anche-se-il-tempo-passa