Roma, progetto San Raffaele Flaminia contro la demenza

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Trastevere
Scorcio del quartiere romano di Trastevere
Trastevere
Scorcio del quartiere romano di Trastevere

Un piano di riabilitazione neuropsicologica della demenza effettuato attraverso l’ausilio di programmi computerizzati. Questo il progetto dell’RSA San Raffaele Flaminia di Roma attuato da maggio 2012 ad oggi. La riabilitazione neuropsicologica E’ una precisa branca delle neuroscienze che si occupa del recupero funzionale delle persone affette da patologie del sistema nervoso che determinanola compromissione delle funzioni cognitivo-comportamentali. Hanno partecipato al progetto di ricerca sperimentale circa 20 ospiti della struttura, con età media di 79,5 anni; alcuni di loro hanno seguito il training di neuropsicologia con modalità strutturata (2 volte a settimana, sessioni di 50 minuti circa), altri con modalità semi-strutturata (1 volta a settimana, sessioni di 50 minuti circa). Il trattamento ha previsto una prima fase di screening in modo da creare, sulla base del profilo cognitivo emerso, un programma riabilitativo personalizzato volto a migliorare le aree che risultavano deficitarie, ottimizzandone il potenziale residuo. “Il training” spiega la Dott.ssa Sofia Sorvillo, Psicologa – Psicoterapeuta dell’ Rsa “è volto a stimolare, attraverso cd-rom e stimoli visivi a video, diverse funzioni neuropsicologiche tra cui l’orientamento personale, spaziale e temporale, le funzioni mnesiche (memoria a breve termine, a lungo termine per materiale verbale e visuo-spaziale e memoria di lavoro), il linguaggio (capacità  di produzione e accesso al lessico e capacità di comprensione), le funzioni esecutive (risorse attentive e abilità logiche e di astrazione) e le abilità  visuo-spaziali”.

Al termine del ciclo di sedute è stata eseguita una valutazione finale attraverso il Mini Mental State Examination o MMSE, test che misura i disturbi dell’efficienza intellettiva e della presenza di deterioramento intellettivo, i cui risultati sono stati confrontati con il quadro cognitivo iniziale al fine di verificare e validare l’efficacia e l’efficienza clinica del piano di trattamento riabilitativo.

“E’ evidenza clinica”, conclude la psicologa, “E dimostra, relativamente all’annualità 2012-2013, che un’elevata percentuale dei casi studiati (l’83,3%) ha conseguito obiettivi terapeutici straordinari, misurabili in termini di miglioramento/potenziamento delle funzioni stimolate».