Fidia: ed è subito Arte

Ai Musei Capitolini una mostra dedicata al più grande scultore di tutti i tempi. Dall’età di Pericle ai giorni nostri, una leggenda che continua a vivere

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Fino al 5 maggio 2024, i Musei Capitolini di Roma ospitano una monografica dedicata a Fidia, lo scultore di Pericle, e, probabilmente, il più grande dell’età classica.
Per la prima volta in Italia, un’esposizione (a cura del Sovrintendente ai Beni Culturali capitolino, Claudio Parisi Presicce) con oltre 100 opere (alcune mai esposte prima), per entrare nella vita e nell’attività di un artista straordinario, tra reperti archeologici, dipinti, originali greci e repliche romane, manoscritti, disegni e…installazioni multimediali, capaci di riconnetterlo ai giorni nostri.

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Vera star del mondo classico, Fidia ha saputo incarnare lo spirito del suo tempo: magistrale per equilibrio e simmetria, è protagonista dell’Atene del V secolo a.C. (il Partenone, le decorazioni scultoree e i mitici colossi crisoelefantini della Parthenos sono suoi, così come lo Zeus di Olimpia, meraviglia del mondo antico). A lui erano attribuite “maiestas” e “pondus” – bellezza e maestosità -, utili a “occuparsi” persino della natura divina degli Dei. Dotato di una personalità eclettica, oltre a qualità artistiche possedeva grandi capacità organizzative, tanto da essere indicato come “episkopos” – “sovrintendente” – del cantiere del Partenone.

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Eppure, di questo genio, che ha impresso un marchio tanto indelebile nell’immaginario collettivo da aver continuato a influenzare coevi e posteri, la vita resta poco dettagliata e la conoscenza dell’opera basata su mere fonti letterarie: si tratta di una di quelle figure sì imprescindibili, ma avvolte da un tale alone di mistero, da ascriverle irrimediabilmente tra quelle “leggendarie”.
La mostra di Roma si propone di guidare i visitatori in un viaggio sorprendente nella carriera e nel clima storico-culturale in cui operò Fidia, oltre a essere l’occasione per l’inaugurazione di un ciclo di cinque appuntamenti (dal titolo, “I Grandi Maestri della Grecia Antica”) volti a presentare al grande pubblico i principali protagonisti della scultura ellenica.
Un ciclo che è tanto più significativo proprio perché si svolge a Roma, da cui provengono le testimonianze più fondanti dell’attività di Fidia e della sua riscoperta dal Rinascimento in poi, attraverso le preziose copie degli originali, andati perduti per la maggior parte.
Non sarà difficile, dunque, percorrendo il racconto ai Capitolini (anche grazie a numerosi prestiti da musei e istituzioni italiane e internazionali) comprendere il suo straordinario contributo artistico, che ha sì definito i canoni dell’arte classica, ma ha anche inciso profondamente sull’estetica moderna e contemporanea.

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Sei le sezioni del cammino espositivo: Il ritratto di Fidia; L’età di Fidia; Il Partenone e l’Atena Parthenos; Fidia fuori da Atene; L’eredità di Fidia; Opus Phidiae: Fidia oltre la fine del mondo antico.
In ognuna, opere straordinarie, da istituzioni altrettanto straordinarie: i frammenti originali del fregio del Partenone: quello con oplita, quello con giovane e bovino e quelli con cavalieri e uomini barbati. E ancora: il vaso con incisa la scritta “Pheidiou eimi” (“Sono di Fidia”); la replica dello scudo dell’Atena Parthenos (lo scudo Strangford); due statuette in bronzo che rappresentano l’artigiano (forse, Fidia stesso); la testa dell’Atena Lemnia in marmo; il Codice Hamilton 254: manoscritto 400entesco con la prima immagine del Partenone arrivata in Europa. Ma pure il taccuino Carrey (1674) su cui è riprodotta la decorazione del Partenone prima dell’esplosione del 1687 e un modello del Tempio di Zeus a Olimpia realizzato in legno di tiglio e noce.
L’originalità della terza tappa, poi, è costituita dagli ausili digitali, per andare indietro nel tempo e rivivere la visita dell’Acropoli e del Tempio: un’esperienza interattiva, che, da una parte, coinvolge per la grande ricostruzione in 3D (l’utente può muoversi come “in volo” e lungo l’arco della giornata, dall’alba al tramonto) e, dall’altra, offre l’accesso agli approfondimenti dei dettagli architettonici dell’opera.
La Sovrintendenza Capitolina conferma le visite guidate accompagnate da interpreti LIS e, presto, quelle per ipovedenti e non vedenti (su prenotazione).
L’evento è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Organizzazione: Zètema Progetto Cultura.

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Info:www.museicapitolini.org