Psicoanalisi e bambini, vademecum per i genitori

Il nuovo libro di Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista ordinario della Società Psicoanalitica Italiana

0
145

Dott.ssa Lucattini, qual è stata l’ispirazione principale dietro questo libro?

Dopo anni di lavoro clinico e di ricerca in ambito psicoanalitico e nella psicoanalisi dei bambini e degli adolescenti, ho sentito l’esigenza di poter rendere partecipe anche il grande pubblico del lavoro svolto dagli psicoanalisti nei loro studi e mostrare le varie declinazioni della psicoanalisi: la psicoanalisi come cura naturalmente, ma anche come studio del funzionamento della mente e ancora come efficace strumento di prevenzione del disagio emotivo e dei disturbi psicologici infantili e della relazione madre-bambino e genitori-bambino, a partire dalla primissima infanzia”;

Nel Suo libro, Lei sottolinea l’importanza della relazione madre-bambino durante la gravidanza e il periodo perinatale. Quali sono le principali sfide che i genitori affrontano in questa fase e come possono superarle?

La nascita di un bambino è sempre un evento che trasforma le relazioni di coppia e familiari. Già durante la gravidanza le mamme e i papà sono ricchi di fantasie sul bambino, sono carichi di desideri di aspettative e paure, certamente più evidenti per il primo figlio, ma che possono ripresentarsi anche in gravidanze successive. I genitori si trovano a dover far spazio nella loro mente e  non solo una casa al piccolo individuo che catalizza le loro energie, che stravolge i loro ritmi precedenti, chi induce emozioni nuove e intensissime. Nel libro, si affrontano diffusamene questi cambiamenti e si offrono delle indicazioni che possono aiutare i genitori ad attivare pensieri diversi e originali per affrontare al meglio la nuova vita”;

Può spiegare ai nostri lettori cosa intende per “maternità interiore” e come questa influisce sullo sviluppo del bambino?

La maternità interiore e un’atmosfera emotiva particolare che inizia con la gravidanza e induce specifici cambiamenti inconsci favorendo nella madre una nuova organizzazione del Sé e un nuovo “spazio interno” in cui accogliere il bambino. È il primo apparire dell’empatia così importante per il neonato, una nuova organizzazione psichica della madre che si arricchisce e trasforma in ogni maternità. Potremmo considerare la maternità interiore come carta topografica che aiuta a comprendere la relazione madre-bambino in tutte le sue sfaccettature”;

Lei dedica una sezione alla musicoterapia prenatale. Quali sono i benefici specifici della musicoterapia per la relazione madre-bambino e come i genitori possono integrarla nella loro routine quotidiana?

Il bambino è in grado di interagire con la madre già durante la gravidanza, basti pensare che l’utero materno è un luogo sonoro, cui il feto sente e ascolta non soltanto i suoni provenienti dal corpo della madre, ma anche quelli giungono dall’esterno. La musica in  generale e la musicoterapia prenatale favoriscono il benessere della madre, poiché riducono l’ansia e lo stress. Al tempo stesso creano un ambiente sonoro ritmico e rilassante, carico di affetto ed emozioni, con una grande varietà di modulazioni sonore che hanno un effetto benefico sul bambino”;

Il concetto di “bonding neonatale” è centrale nel suo libro. Potrebbe descrivere cos’è il bonding neonatale e perché è così cruciale per il benessere del bambino?

Per bonding neonatale legame è un profondo, un forte attaccamento tra la madre il neonato e anche tra il padre e il neonato, una forma di imprinting veicolato anche dall’odore e dal profumo specifico della  pelle materna e paterna. È così importante, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dà un’indicazione precisa: il bambino dovrebbe stare attaccato alla pelle della mamma (skin to skin), sulla sua pancia subito in sala parto e nei giorni successivi, con un tempo dedicato proprio a questo”;

Lei cita molte teorie psicoanalitiche importanti nel suo libro. Come si integrano le teorie di Winnicott e Bion nel suo approccio alla psicoanalisi infantile?

Winnicott è stato un pediatra e psicoanalista a cui si devono importanti scoperte, tra cui gli oggetti transizionali, ovvero giocattoli o oggetti, che esistono nel mondo esterno, ma che per i bambini hanno anche un significato simbolico, la bambola è una bambola, ma è anche una principessa. Bion, si è molto occupato del funzionamento della mente, del pensiero e dei processi di conoscenza. Inoltre, è stato un teorico della psicoanalisi gruppale. Le  sue opere continuano ad essere pietre miliari per coloro che si occupano di dinamiche di gruppo e per chi lavora con i bambini, anche molto piccoli”;

Nel capitolo “Essere genitori di un neonato”, Lei esplora come l’equilibrio familiare cambia con l’arrivo di un bambino. Quali consigli pratici offre ai genitori per affrontare questi cambiamenti?

Alcune indicazioni possono essere: dedicarsi almeno un’ora ogni sera facendo qualcosa che piace, aiuta a sgombrare la mente dai pensieri e a trovare un po’ di relax prima delle poppate della notte; prendersi del tempo con partner, rinforza la coppia; parlare e dare voce alle proprie emozioni, qualunque esse siano. Dire come ci si sente aiuta sempre; fare attività fisica e curare il proprio aspetto; accettare e chiedere aiuto sia pratico, che psicologico. È importante sfruttare al massimo tutto l’aiuto che si può ottenere anche professionale, specialistico e psicoanalitico, non si può fare tutto da soli, non è nella natura umana”;

Il gioco ha un ruolo fondamentale nello sviluppo infantile secondo il Suo libro. Come possono i genitori utilizzare il gioco per favorire la crescita emotiva e sociale dei loro figli?

Il gioco ha un ruolo centrale nello sviluppo della personalità, della ricchezza emotiva e dell’intelligenza. Giocare è l’attività principale dei bambini, l’unica a cui sono interessati. Inoltre, è uno strumento fondamentale per entrare in contatto con sé stessi e con il mondo, favorisce le relazioni, le  interazioni e la socialità. Il miglior metodo per apprendere è giocando, dal momento che il gioco è un’attività abituale e la principale attraverso cui i bambini apprendono con piacere e crescono divertendosi”;

Nel libro, Lei parla di varie difficoltà che i bambini possono incontrare, come l’ADHD e i DSA. Quali sono i segnali precoci che i genitori dovrebbero osservare e quali sono le prime azioni che possono intraprendere?

I bambini e gli adolescenti con DSA, poiché si sentono in difficoltà e diversi, si accorgono spontaneamente di avere qualcosa che non va, pertanto, sono preoccupati, spesso ipereccitati, agitatissimi e depressi. Per questo, la diagnosi di ADHD (disturbo da deficit di attenzione/iperattività,) è così frequente, in quanto è un comportamento che prende origine da molti disturbi. Il gold standard (il trattamento più accurato e completo) è la psicoanalisi individuale e colloqui periodici con i genitori. Questa si accompagna, ove necessario, a tests neuropsicologici e a visite specialistiche, anche con neuropsichiatra infantile”; 

Infine, quali benefici ritiene che la psicoanalisi possa offrire ai bambini e ai loro genitori?

L’analisi è un trattamento efficace, poiché la relazione analitica, il rapporto professionale ed empatico con l’analista, il bambino si sente al centro e tenuto nella mente da un adulto che lo ascolta con interesse e attenzione, ed è lì per aiutarlo. Insieme si pongono domande e cercano le risposte, danno un nome a sentimenti ed emozioni, costruiscono le risposte, formulano pensieri. Il lavoro psiconalitico in seduta ha un effetto tranquillizzante sul bambino e agisce  col tempo, su angosce, insonnia e depressione. L’intervento dello psicoanalista infantile prevede sempre colloqui con i genitori. In alcuni casi è indicata la terapia di bambino e genitori insieme”;

Può condividere qualche esempio di come la psicoanalisi migliori la vita di una famiglia?

Quando i genitori arrivano dall’analista con il loro bambino o bambina, sono sempre molto preoccupati, per il disagio del loro piccolo e perché il dolore dei figli non è sopportabile per i genitori. Attraverso il lavoro analitico si modificano la sofferenza del bambino che causa i disturbi del comportamento. È fonte di arricchimento per i genitori che apprendono modi nuovi di relazionarsi con i propri figli. La diminuzione dello stress, l’attenuarsi degli aspetti depressivi, il miglioramento a casa e a scuola, rasserena, tranquillizza e fa sentire efficaci, in grado di farcela. Di fatto, aiuta tutti a stare meglio, bambino, genitori e famiglia allargata”.