G7 Agricoltura, Confeuro: “Ok Ortigia ma non si nasconda crisi idrica della “altra Sicilia”

"Vorremmo evitare un po’ quello che sta accadendo con il ponte sullo Stretto, fatto passare come opera indispensabile quando il territorio siciliano soffre ancora una storica carenza infrastrutturale in tema di trasporti pubblici e collegamenti viari… in tal senso, l’errore da evitare dunque sarà nascondere la crisi idrica della altra Sicilia con i fasti internazionali del G7, che invece deve divenire un momento fondamentale di riflessione per trovare soluzioni sul rilancio del settore primario, e contro la siccità e la crisi idrica che attanagliano l’isola e, più in generale, tutto il Meridione. Non voltiamoci dall’altra parte”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

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“Il G7 Agricoltura, che si svolgerà dal 21 prossimo a Siracusa, nell’isola di Ortigia, si avvicina a grandi passi e l’auspicio di Confeuro è che il nostro paese possa essere all’altezza di questo appuntamento di caratura mondiale, al quale prenderanno parte centinaia di stand, stakeholders e operatori in rappresentanza delle eccellenze nazionali dell’agricoltura, della pesca, dell’acquacoltura e del settore vivaistico/forestale. E ancora, un evento importante perché si parlerà di argomenti cardine come l’innovazione tecnologica, la cooperazione con Paesi in via di sviluppo, la reciprocità dei commerci e la riaffermazione del ruolo dell’agricoltura e della pesca nella produzione di cibo di qualità e nella gestione dei territori. In questo contesto, sollecitiamo il governo nazionale e il ministro Lollobrigida a rendere il G7 di Ortigia l’occasione propizia per dibattere anche e finalmente “sull’altra Sicilia”, quella agricola e sociale, in sofferenza a causa della siccità e della crisi idrica. Non dimentichiamo, infatti, che questa è stata una estate maledetta per il territorio siculo dal punto di vista ambientale e climatico. E sono le stesse cronache mediatiche a testimoniarlo: autobotti per le strade dell’isola per rifornire centri abitati e aziende agricole, proteste per un’emergenza idrica, razionamenti d’acqua, infrastrutture precarie e vetuste. Un quadro preoccupante che in queste settimane si è verificato da Palermo ad Enna, da Agrigento a Caltanissetta, coinvolgendo pure le altre province siciliane. Vorremmo evitare un po’ quello che sta accadendo con il ponte sullo Stretto, fatto passare come opera indispensabile quando il territorio siciliano soffre ancora una storica carenza infrastrutturale in tema di trasporti pubblici e collegamenti viari… in tal senso, l’errore da evitare dunque sarà nascondere la crisi idrica della altra Sicilia con i fasti internazionali del G7, che invece deve divenire un momento fondamentale di riflessione per trovare soluzioni sul rilancio del settore primario, e contro la siccità e la crisi idrica che attanagliano l’isola e, più in generale, tutto il Meridione. Non voltiamoci dall’altra parte”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.