Da Medical Pavona un progetto per la sanità territoriale

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La salute e la sanità, intesa come servizio, non sempre soddisfa i cittadini, specialmente se si pensa ai servizi diagnostici ed a quella che dovrebbe essere più vicina ai cittadini, quella medicina di prossimità che andrà via via sostituendo gli ospedali di provincia, senza far scadere la tutela per le persone. Ne abbiamo parlato con uno dei protagonisti della sanità, il Dott. Giampiero D’Emili, responsabile del poliambulatorio Medical Pavona.

Dott. D’Emili, lei è un privato che opera fornendo servizi sanitari, dall’interno del sistema come giudica oggi il servizio sul territorio?

“In Italia, ed anche qui sul territorio di Albano e dei Castelli abbiamo dei valenti medici, ma è il servizio nel suo complesso ad essere farraginoso, burocratico, dispendioso e pieno di sperperi di denaro pubblico”.

Come mai dice questo?

“Non lo dico io, lo toccano con mano le persone tutti i giorni, quando per fare un esame devono attendere sei mesi in una struttura pubblica, mentre se, nella medesima struttura, si decide di andare a pagamento il posto in lista lo si trova in due giorni”.

Perchè questo secondo lei?

“Perchè è il sistema ad essere sbagliato. Per cominciare io abolirei le Asl, strutture burocratiche, faraoniche e del tutto inadeguate ad alzare la qualità del servizio. Io penso ad un sistema misto pubblico privato nel quale diffondere sui territori poliambulatori, centri diagnostici e di primo soccorso privati, ai quali i singoli cittadini e le loro famiglie possano iscriversi, pagando una quota annua rinnovabile, avendo come contropartita una gamma di servizi in convenzione”.

Un modello vicino a quello americano?

“No, nel mio modello, che ho potuto elaborare dopo molti anni di esperienza nel campo della gestione di Pronti Soccorso e reparti in importanti ospedali, sono giunto alla conclusione che, eliminando i costi delle Asl e dei loro manager, indicati dalla politica, ad un costo accessibile, si possono offrire tutta quella serie di servizi di diagnosi e cura, prima ed in prevenzione del ricovero ospedaliero. Una medicina diffusa, capace di fare prevenzione, e soprattutto messa in rete ed in concorrenza tra le varie strutture. Chi offrirà il servizio migliore accrescerà i suoi iscritti paganti, chi non lo farà sarà destinato a perderne”.

E quali sarebbero in concreto i vantaggi per i cittadini adottando questo suo progetto?

“In primo luogo i cittadini avrebbero un grosso risparmio per quanto riguarda le spese sanitarie annue. Sarebbero seguiti da uno stesso medico per ogni specialità, in modo tale da essere e sentirsi maggiormente tutelati, invece di pellegrinare per mille specialisti diversi ogni qualvolta debbono sottoporsi ad un esame. Lo Stato risparmierebbe molti soldi, non dovendo più foraggiare strutture faraoniche e burocratiche come le Asl, la corruzione sarebbe abbattuta ed in ultimo, i medici sul territorio riprenderebbero quel loro ruolo di filtro, potendo anche meglio monitorare l’andamento delle patologie, la loro diffusione tra le persone e, conseguentemente, si potrebbe meglio indirizzare la ricerca”.

In questo modo si baipasserebbero i medici di famiglia non crede?

“Perchè oggi che ruolo svolgono i medici di famiglia? Io credo che un medico di famiglia oggi non abbia più senso, perchè il ruolo lo si è ridotto a mero prescrittore di ricette ed esami, senza controlli di spesa e senza effettiva risoluzione pratica dei problemi a monte del ricovero. Sostituire al medico di famiglia dei centri medici polifunzionali, che accorpino vari specialisti, è l’unica risposta possibile. Visto che il pubblico non ha i soldi per impiantarli, in ossequio alla sussidiarietà dovrebbe essere il privato ad essere stimolato a crearne”.

Lei ce l’ha con i medici di base?

“Assolutamente no, svolgevano un ruolo fondamentale un tempo, dico solo che oggi quel ruolo non è altro che un lontano ricordo. I centri medici che ho in mente e che a Pavona stiamo facendo crescere, sarebbero aperti 12 ore al giorno, fungendo da vero filtro per i pronto soccorsi, scremando molto l’assedio che spesso per futili motivi si crea nelle sale d’attesa di queste strutture, che invece dovrebbero essere destinate soltanto alle urgenze”.

Quindi niente più iscrizione al proprio medico di famiglia?

“Oggi sfido molte persone a dire quale sia il loro medico di famiglia, spesso ci si trova nelle liste di medici che neppure si conoscono, senza che nessuno mai avverta del cambiamento. Sarebbe molto più facile che una famiglia o un singolo scelgano una volta all’anno il centro al quale rivolgersi per tutte le specialità: dal ginecologo all’internista, dal pediatra all’ortopedico fino ad arrivare al dentista. Un sistema comodo, perchè posto nel Comune di residenza o nel Comune limitrofo, senza dover affrontare viaggi della speranza per una visita specialistica”.

Ci può descrivere in breve la sua struttura Medical Pavona?

“Noi siamo un piccolo modello di ciò che ho appena descritto, abbiamo la volontà di crescere per offrire sempre più servizi ai cittadini, mettendo in rete un sistema di convenzioni che ci permetta di diffondere la nostra filosofia di lavoro, che pur prendendo spunto da una mentalità imprenditoriale non trascura la qualità del servizio, anzi, la professionalità dei nostri operatori medici è uno dei nostri fiori all’occhiello”.

Perchè un cittadino di Albano dovrebbe avvicinarsi ed usufruire dei vostri servizi?

“Noi abbiamo studiato, per venire incontro alle famiglie in questi tempi di crisi economica, un abbonamento familiare che, pagato all’inizio dell’anno, consente a tutti i componenti del nucleo familiare di usufruire sia di alcuni servizi diagnostici di base gratuiti (pulizia dentale ad esempio), sia di altri servizi specialistici a costi irrisori che non superano i 20 euro a visita. Credo che sia una risposta estremamente competitiva che meriti attenzione da parte delle famiglie di Pavona e di Albano. Più famiglie ci sceglieranno e più noi potremo abbattere i costi dei nostri servizi, senza abbassare il livello qualitativo degli stessi”.

A proposito di convenzioni: Medical Pavona ha stipulato una collaborazione con la società sportiva Sporting Pavona, perchè?

“Proprio per ciò che dicevo prima, la medicina di prossimità va portata laddove serve, laddove le persone hanno bisogno di servizi a costi accessibili,. Il mondo dello sport è uno dei luoghi dove la tutela della salute è più importante e sentita, perchè ci sono i giovani in primo piano. Sporting Pavona ha avuto la sensibilità di curare con crescente attenzione la tutela della salute dei propri iscritti, anche attraverso la collaborazione con la nostra struttura”.