Cuccioletta, “Presto FdI-An di Albano andrà a congresso”

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“L’ultimo risultato elettorale ci ha visto riconoscere un consenso forse al di sotto delle nostre attese – dichiara in una lunga nota di analisi post voto il segretario di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale di Albano Roberto Cuccioletta – ma sicuramente consolante. Abbiamo avuto l’onore e l’ardore di partecipare ad un confronto unico nella storia di Albano: nove candidati a Sindaco, più di trenta liste, settecentoquaranta candidati. I risultati hanno visto il nostro movimento come l’unico in crescita rispetto alle precedenti elezioni europee. Mentre Fratelli d’Italia, infatti, è riuscita a conservare i risultati conquistati solamente un anno fa, gli altri partiti nazionali hanno visto dimezzare le preferenze.

La cosa che colpisce di più in questi giorni è – continua Cuccioletta – l’affannosa, quanto scontata, ricerca dell’esame del voto da parte dei perdenti. Siamo abituati da decenni ormai ad ascoltare i rappresentanti politici dare inutili giustificazioni sui risultati elettorali cercando di convincere i propri elettori che la sconfitta in realtà è una vittoria oppure che la responsabilità della sconfitta spetta ad altri.

Il nostro gruppo di militanti, simpatizzanti e, soprattutto amici, ha affrontato questa importante parentesi politica con un unico scopo: rinnovarsi e rinnovare. La nostra voglia di rinnovamento è stata colta da una piccola percentuale di cittadini portandoci vicini al 5% dei consensi. E’ ancora poco, troppo poco, soprattutto se si pensa che quasi il 50% dei cittadini di Albano (tra primo e secondo turno) non si sono recati alle urne.

Cosa è mancato allora? Perché i cittadini hanno preferito confermare Nicola Marini pur contestandone l’operato dei suoi cinque anni passati?

I social network, come detto, sono densi di analisi. C’è chi addita la colpa alla spaccatura del centrodestra, chi utilizza ancora termini come “moderati” o “estremisti”, chi parla di “vecchi politici” o di “strategie errate”. Parlando con le persone, magari ad un tavolino di un bar, si sentono commenti diversi. C’è chi dice che la gente è stanca di “strategie”, c’è chi dice che i cittadini votano per il “potere”, c’è chi dice che ci è mancato il coraggio di “cambiare veramente”.

Sarà un caso che i politici più ascoltati siano Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Beppe Grillo? O forse il loro linguaggio ha il pregio di raggiungere il cuore degli italiani perché, per la loro semplicità, facilmente compresi? Sarà un caso che se da una parte Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Beppe Grillo ricevono alti consensi personali, dall’altra i partiti che rappresentano non riescano a raggiungere le percentuali raggiunte dai loro leader? Le parole che usano, i temi che trattano, devono essere necessariamente relegati nell’alveo di un posizionamento parlamentare (destra, centro o sinistra) ovvero etichettati in “moderati” e “estremisti”? O dicono semplicemente ciò che gli italiani voglio sentire?

Non a caso pochi giorni fa la direzione nazionale di Fratelli d’Italia è arrivata alla conclusione che per diventare un partito a doppia cifra e tornare a vincere è necessario l’aiuto di tutti coloro che condividono la storia, i temi e i valori del nostro movimento.

Ad Albano, come altrove, in troppi, e in molti controvoglia, hanno preferito rimanere in partiti apparentemente più grandi per aver la garanzia di conquistare un posto in consiglio comunale; ad Albano, come altrove, in molti sono rimasti a guardare o hanno preferito aderire a progetti diversi perché convinti che quello di FDI-AN fosse ormai giunto a conclusione.

Come sostiene il nostro presidente nazionale Giorgia Meloni – aggiunge nella sua nota Cuccioletta – è “a tutte queste persone e a questi mondi che ci dobbiamo rivolgere per chiedere loro di darci una mano e condividere le battaglie dalle quali dobbiamo ripartire”. Dobbiamo appellarci alla “coerenza di chi non ha mai inciuciato con la sinistra, alla credibilità delle proposte messe in campo, al radicamento e alla presenza sul territorio perché la politica è dei cittadini e non dei partiti”. Il centrodestra ad Albano non esiste più e “può tornare a vincere ma non si può rieditare: si deve rifondare”.

Con questi presupposti ci prepariamo ad affrontare il primo Congresso di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Albano Laziale che sarà celebrato nelle prossime settimane. Un congresso che se da una parte ci vedrà impegnati ad affrontare tutte le incombenze previste dal nostro statuto, dall’altra vorrà essere l’occasione per dare il via ad un tavolo di lavoro aperto a tutte le forze politiche, non solo di Albano, “nuove” che vorranno condividere con noi un percorso o che – conclude il segretario di Fdi-An – abbiano voglia di cambiare veramente”.