Lupa Frascati, intervista a Davide Salzano

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Davide Salzano, centrocampista Lupa Frascati
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Davide Salzano, centrocampista Lupa Frascati

Il centrocampista classe ’97 si sta rivelando uno dei valori aggiunti della formazione castellana: “A prescindere da chi è sceso in campo finora, questa squadra ha dimostrato di potersela giocare con chiunque”. Domenica il primo gol con dedica “speciale”: “A mio padre, andava matto per il calcio”

Diciassette punti in otto partite, una sola sconfitta e il terzo posto in classifica, a tre lunghezze dalla vetta. Se la Lupa Frascati è partita di slancio, al suo primo anno di Promozione, il merito è anche dei nuovi arrivati. Giovani, di talento ma anche di buona personalità: un mix che, finora, si sta rivelando vincente. Tra questi c’è sicuramente Davide Salzano, centrocampista classe ’97 ex Albalonga: lo scorso anno una sola presenza (in coppa) in prima squadra con la formazione albanense e tante ottime prestazioni con la formazione Juniores Elite, che hanno spinto mister Ferri a una corte spietata. E come spesso capita, il “fiuto” del mister ha avuto ragione perché Salzano non solo è diventato uno degli “inamovibili”, ma sta ripagando la fiducia della società e dell’allenatore con prestazioni di assoluto spessore. Domenica scorsa, poi, è arrivato anche il gol. Il primo, che ha contribuito al successo sul campo del Racing Club. “Sorrentino ha lavorato un ottimo pallone sulla destra e ha messo al centro, io sono arrivato a rimorchio e ho trovato lo spiraglio giusto – ricorda Salzano .- Una doppia soddisfazione, all’interno di una partita giocata con grande maturità da tutta la squadra. Affrontavano un avversario di buon livello, che aveva cambiato allenatore in settimana, avevamo anche alcune assenze ma chi ha giocato ha dimostrato di poter dare tantissimo a questo gruppo. L’ennesima dimostrazione che qui non ci sono titolari o riserve, ma una squadra”.

Un gol, quello di Salzano, che ha una dedica speciale: “A mio padre, che è scomparso a gennaio di quest’anno. Andava matto per il calcio, ha trasmesso a me e mio fratello l’amore per questo sport e se sono qui, con questa grande passione, lo devo a lui. Ricordo che nei sei anni trascorsi nelle giovanili della Lazio era sempre con me, agli allenamenti, alle partite. Non mi ha fatto mai mancare il suo supporto e sono convinto che sia così anche adesso”.

Una nuova avventura, quella alla Lupa, iniziata nel migliore dei modi. Sia a livello personale che di squadra. E la consapevolezza che il “momento magico” degli arancioamaranto può durare ancora a lungo. “Qui ho trovato un grande gruppo – sottolinea Salzano – non ci sono gerarchie, non c’è rivalità. Finora ho ricevuto solo consigli e tanta disponibilità da parte dei più ‘anziani’, da altre parti non è così. Sono contento della scelta fatta e sono convinto che la squadra possa davvero togliersi tante soddisfazioni. Lo dimostrano i risultati, perché a prescindere da chi è sceso in campo finora abbiamo sempre disputato ottime partite, con personalità e voglia di vincere. Il terzo posto non è meritato, è strameritato”.

Il rischio, adesso, è quello  di farsi ingolosire, ma lo stesso Salzano frena gli entusiasmi. “Se siamo sul podio è perché lavoriamo con grande umiltà da questa estate – conclude .- La classifica, al momento, la guardiamo solo per curiosità. Magari andando avanti, e continuando su questa strada, potremo anche pensare a qualcosa in più della salvezza, ma sono discorsi prematuri”.