Festeggiata Santa Rita da Cascia a Cava dei Selci di Marino

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Arianna Esposito
L'assessore Arianna Esposito alla festa di Santa Rita da Cascia a Cava dei Selci Marino
Arianna Esposito
L’assessore Arianna Esposito alla festa di Santa Rita da Cascia a Cava dei Selci Marino

Sono stati il vice sindaco Fabrizio De Santis con il presidente del Consiglio Stefano Cecchi, l’assessore alla Cultura Arianna Esposito e il consigliere Biagio Cianci a rappresentare l’Amministrazione comunale nella celebrazione solenne in onore di Santa Rita da Cascia organizzata il 22 maggio, nella parrocchia a lei dedicata a Cava dei Selci.

Una festa di popolo molto sentita per un momento di raccoglimento che ha visto una grande partecipazione da parte dei cittadini, espressione della Marino capace di manifestare il suo grande Credo in questa come in tante altre occasioni in cui si ritrova, unita.

Ad officiare la celebrazione eucaristica nella chiesa costruita nel 1976 ad opera dell’architetto Sandro Benedetti, il cappellano della Polizia di Stato don Walter Trovato che ha ricordato la figura di Margherita Lotti, meglio nota come Rita da Cascia. Una santa attuale, una tra le più amate al mondo per la sua capacità di parlare al cuore di tutti perché nella sua vita ricoprì tutti i ruoli: figlia, sposa, madre divenendo poi, in qualità di monaca agostiniana, esempio di vita cristiana. «Donna del dialogo, della riconciliazione e della pace – ha detto il religioso – è vissuta in un’epoca violenta nella quale ha avuto il coraggio di porre fine alla spirale della vendetta con un perdono profondo e sincero. Nel suo insegnamento di vita – ha sottolineato – fatto di rispetto verso l’altro e la sua dignità, emerge la necessità di vivere l’amore e la pace nella loro accezione più elevata, con particolare attenzione al mondo dei giovani e alla speranza. Con la consapevolezza – ha concluso – che c’è sempre bisogno di imparare, nell’umiltà».

Morta a Cascia il 22 maggio 1457, Rita Lotti fu beatificata nel 1627 durante il pontificato di Urbano VIII Barberini, già vescovo di Spoleto. Fu Leone XIII a canonizzarla santa nel 1900, la «santa degli impossibili» per la sua capacità di scendere a fianco dei più bisognosi realizzando eventi ritenuti irrealizzabili.

«I momenti, importanti, in cui la nostra comunità si ritrova unita, in nome della religiosità – ha affermato il vice sindaco Fabrizio De Santis – sono appuntamenti con la tradizione e il senso di spiritualità che mai verranno meno nella nostra città, pur nel rispetto profondo del diritto di ognuno di professare la propria religione. Perché lo spirito aggregativo e di appartenenza che, da sempre, la ha animata e la contraddistingue, sia anche e soprattutto nel respiro e nel futuro dei nostri giovani. Nella consapevolezza del valore del passato e della ricchezza del patrimonio culturale di cui il nostro territorio è prezioso testimone e depositario».

Ad affiancare don Walter il parroco della chiesa di Santa Rita da Cascia don Mauro Verani che ha concelebrato la funzione eucaristica in presenza di monsignor Carlo Passamonti, vicario foraneo di Ciampino e con i seminaristi del Pontificio Francescano di Roma.

Presente il maresciallo Marcello Michienzi, comandante della stazione dei Carabinieri di Santa Maria delle Mole in rappresentanza delle Forze dell’Ordine del territorio.

A tutti i presenti, secondo la tradizione ritiana, in dono una rosa benedetta consegnata al termine della funzione. Saltata, invece, per le avverse condizioni atmosferiche, la processione solenne che, ogni anno, porta la statua della Santa in ogni strada del quartiere.

A chiusura dell’evento le musiche sacre suonate dai musicisti del Concerto Filarmonico «Enrico Ugolini» diretto dal maestro Carmine Roberto Scura.