Rifiuti, M5S Ciampino sull’assegnazione in house providing del servizio ad AM.BIEN.TE

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Movimento Cinque Stelle
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“Tutto quello che non vi hanno detto su l’affidamento in-house alla società partecipata Ambi.En.Te. SpA – inizia con queste parole la nota firmata dai consiglieri del M5S Ciampino.

Nei giorni scorsi è stato pubblicato un articolo su “Il Giornale della Provincia” e su “Il Mamilio” circa le novità riguardanti l’affidamento del servizio d’igiene ambientale alla società Ambi.En.Te. S.p.A. recentemente deliberato dal Consiglio comunale di Ciampino.

Il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle, che aveva presentato una pregiudiziale opponendosi fortemente alla votazione della delibera, intende con la presente nota e per completezza di informazione, relazionare ai cittadini sui diversi punti ‘’omessi’’ nel processo che ha portato all’affidamento in house di questo servizio, l’ennesimo affidato in proroga dopo quello del trasporto pubblico e della gestione dei parcheggi pubblici. In sostanza non si è parlato di:

la gara europea revocata:

l’ordinanza n. 3/2015 del Sindaco Terzulli;
il maxi affidamento in “house providing” di 9 anni da 48 milioni d’euro;
l’affidamento in house del Comune di Frascati;
le gare d’appalto e la cooperativa 29 giugno di Salvatore Buzzi.

Cominciamo dal primo punto: l’amministrazione comunale – continua così la nota firmata da Bartolucci, Checchi e De Sisti – ha revocato una gara europea, in pieno e regolare svolgimento utilizzando motivazioni consigliate dalla stessa Società Ambi.En.Te. S.p.A. intervenuta nella gara come concorrente e già portate dai sottoscritti all’attenzione degli uffici dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (la cosiddetta “clausola sociale d’imponibile di mano d’opera” come un obbligo a carico dell’impresa vincitrice e non come un elemento premiale per la valutazione della migliore offerta tecnica);

Il Sindaco Terzulli, firmando l’ordinanza n. 3 del 2 luglio 2015 che prorogava l’appalto in corso (già oggetto di una prima proroga per il 1° semestre 2015), anziché procedere alla riformulazione del bando di gara così come previsto per colmare le anomalie a giustificazione del ritiro del bando, ha di conseguenza garantito l’ottenimento dei requisiti necessari all’affido diretto;

In risposta all’affermazione sul voto unanime del Consiglio comunale per l’affidamento in-house alla società Ambi.En.Te. S.p.A., va puntualizzato che la votazione è stata preceduta dalla ferma e inappellabile bocciatura da parte della maggioranza – senza neppure un minimo di dibattito chiarificatore – della pregiudiziale di legittimità presentata dal M5S che attaccava pesantemente l’operato dell’Amministrazione comunale nel corso di tutta la vicenda. Inoltre, l’approvazione della delibera non è frutto di un voto unanime del consiglio ma di quello di soli 14 consiglieri di maggioranza a fronte di 25 consiglieri aventi diritto al voto.

Questo affidamento diretto – si avvia alla conclusione la nota – senza ricorso al confronto concorrenziale che una gara garantirebbe fra gli operatori del mercato potrebbe, secondo l’analisi dei portavoce M5S, aver solo prodotto un maggior costo del servizio considerando i dati fruibili che dimostrano un affidamento con un ribasso inferiore rispetto all’appalto precedente (il 5% a fronte del vecchio 8%) ed anche un aumento del costo base di gara per scelta arbitraria della giunta comunale per un importo di circa €.700.000. Per queste due motivazioni l’appalto porta ad una maggior spesa nell’arco dei nove anni di più di 7 milioni d’euro (considerando il vecchio appalto). Non resta che attendere l’esame dell’Antitrust e dell’ Anticorruzione, e il giudizio finale degli uffici di queste Autorità diranno se il gruppo consiliare M5S aveva ragione o meno a battersi contro questa proroga;

E’ bene che si sappia, inoltre, che i requisiti per l’affidamento in house andavano dimostrati effettivamente alla data del voto (29 dicembre 2015) e non acquisiti progressivamente dal giorno successivo con un percorso di conseguimento di nuovi appalti non privo d’imprevisti. Era necessario dimostrare, nel triennio 2012/2015, di aver già raggiunto un fatturato per servizi identici di almeno l’80% rispetto ai dati relativi al Comune di Ciampino (azionista al 99%) ed ai restanti Comuni soci (azionisti all’1%) e non possedere “requisiti virtuali” quali le promesse d’affidamento dei Sindaci interpellati;

E’ imminente la votazione per l’identico “affidamento in house” ad Ambi.En.Te S.p.A. da parte del Consiglio Comunale di Frascati il cui voto è di vitale importanza per raggiungere quei requisiti che non sussistevano il 29 dicembre 2015 e la strada appare già tutta in salita. Le opposizioni consiliari di Frascati, pur diversificando i metodi d’intervento (segnalazioni all’ANAC ed all’Antitrust, interrogazioni urgenti, mozioni per la cessione della microscopica partecipazione societaria nel capitale Ambi.En.Te. S.p.A. pari allo 0,08%) sono già sul piede di guerra poiché con una così irrisoria partecipazione azionaria sembra impossibile quanto paradossale che il Comune di Frascati possa dichiarare di esercitare un reale “controllo analogo” sull’operatore dell’ Ambi.En.Te S.p.A.;

In ultimo ma non per questo meno importante è bene conoscere le scelte che la dirigenza di Ambi.En.Te S.p.A. ha fatto in merito alle collaborazioni tra imprese che vede la Cooperativa 29 Giugno di Salvatore Buzzi – tristemente famosa per i fatti di cronaca collegati all’inchiesta “Mafia Capitale” – tra i soci del Raggruppamento Temporaneo tra Imprese che nel 2015, e quindi ad inchiesta ormai deflagrata, ricorrevano congiuntamente al TAR Lazio contro il Comune di Guidonia per la mancata aggiudicazione dell’appalto del servizio di nettezza urbana, uscendone peraltro sonoramente sconfitti. Il MoVimento 5 Stelle di Ciampino, carte alla mano, lo sostiene ormai da mesi ma da parte dell’Amministrazione Terzulli e dai vertici aziendali nessuna traccia di pur timida smentita né di giustificazioni di sorta.

A dimostrare l’attualità della problematica – concludono i portavoce M5S Bartolucci, Checchi e De Sisti – che interessa molte autonomie locali, appare su IlFattoQuotidiano.it un articolo che parla di antitrust e gestione dei rifiuti che da ragione alle nostre osservazioni.