Le voci della legalità, l’M5S Genzano tira le somme

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Le voci della legalità Genzano 21 febbraio 2016
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Le voci della legalità Genzano 21 febbraio 2016

LE VOCI DELLA LEGALITA’

“Oltre 100 persone all’evento su informazione e legalità organizzato dal M5S di Genzano

Grande soddisfazione del Movimento 5 stelle di Genzano di Roma per la riuscita dell’evento “Le voci della legalità” che domenica 21 febbraio ha visto una sala delle grotte completamente gremita.

Le oltre cento persone presenti hanno mantenuto un livello di attenzione elevatissimo nelle quasi tre ore di dibattito in cui si sono alternati sia i nostri rappresentanti istituzionali (La senatrice Elena Fattori, il Senatore Vito Crimi, il consigliere dell’area metropolitana Emanuele Dessì) sia soprattutto esponenti del mondo dell’informazione di grande levatura come i giornalisti Nello Trocchia e Vincenzo Arena, nonché il Presidente di Ossigeno, l’osservatorio nazionale sulle minacce mafiose ai giornalisti, Alberto Spampinato.

Molti i temi toccati: l’insufficienza della tutela per chi fa dell’inchiesta il suo mestiere; la tendenza da parte delle organizzazioni criminali a voler controllare l’informazione; lo svilimento della figura del cronista in un contesto lavorativo precario e sottopagato; gli esempi di come l’inchiesta giornalistica sia utile anche per le indagini delle procure; il condizionamento dei giornalisti locali, l’abbassamento della qualità dell’informazione; la suddivisione tra giornalisti e giornalisti impiegati che si fa sempre più evidente.

Anche i temi della legalità sono stati pregni di esempi e di contenuti che hanno spaziato dalla Terra dei fuochi alla gestione del ciclo dei rifiuti di Cerroni, dalla presenza di una rete politica afferente sia al Pd che ad altre forze che determina l’andamento delle grandi correnti finanziarie attraverso le leve di potere che per lo più vanno a ingrassare i loro interessi personali e quasi mai quelli della collettività; la relazione della commissione antimafia sulle minacce ai giornalisti; le manipolazioni del giornalismo scientifico per interessi delle multinazionali. Non sono mancati i riferimenti ai personaggi genzanesi quantomeno dubbi. Il referente nazionale Astorre che risulta essere al centro dell’attenzione della procura di Rieti per finanziamento illecito; il caso D’Annibale colpito da avvisi di garanzia nella vicenda della tangente di Marco Di Stefano (deputato Pd) di cui oggi l’informazione locale ha dimenticato ogni cosa e sulla quale non ci ragguaglia sullo stato dell’arte; D’Annibale sostituito dal commissario Masi alla guida del circolo del Pd genzanese condannato in primo grado per falso in una vicenda che lo vide depositare firme false per poter espellere alcuni membri del proprio partito. Dopo tutto siamo nel paese che ha ospitato e continua a ospitare l’ex senatore della Margherita, Luigi Lusi.

Emblematica è stata la frase di Alberto Spampinato, il cui fratello fu ucciso nel 1972 dalla mafia, che a margine della riunione ha detto:” Io non mi offendo se si parla male dei giornalisti che fanno male il proprio lavoro, come voi del M5S non vi offendete se dico che esistono politici disonesti, proprio perché questo non è il vostro caso. ”.

Con un panel di esperti e istituzioni così importanti e una sala attenta e senza nemmeno un posto a sedere disponibile, grave è stata l’assenza totale del giornalismo locale. Nemmeno un inviato della stampa castellana ha colto un’occasione di confronto e di reale pluralismo informativo come il Movimento 5 stelle di Genzano avrebbe voluto . L’attivista Daniele Lorenzon, a chiosa del convegno ha detto:” Noi vorremmo che ci fosse davvero maggiore libertà da parte dei giornalisti. La critica è giusta quando non strumentale ad altri interessi, l’assenza oggi della stampa dei Castelli è emblematica: io non credo che sia un discorso di disinteresse”.

Presentato anche parte del programma del Movimento 5 stelle di Genzano su sicurezza e legalità con le proposte di un coordinamento interistituzionale con le forze dell’ordine per l’efficientazione dei turni; il progetto sul controllo di vicinato che è la formazione di una rete di cittadini che monitorano quanto avviene nel proprio quartiere cercando di istituire un canale diretto con le forze dell’ordine (per cui vengono respinte tutte le accuse su potenziali ronde che noi invece aberriamo); un servizio di videosorveglianza per la quale la nostra amministrazione da anni giace senza nessun risultato mentre a fronte di un investimento minimo (a Marino 44 mila euro, ovvero appena il doppio del costo della manifestazione del carnevale a Genzano).

Questi sono i momenti in cui si può costruire tutti insieme, ma se i diretti interessati sono i primi a essere assenti, la strada diventa tortuosa. I cittadini hanno risposto, i giornalisti no. Cui prodest?” così l’M5S Genzano sull’evento del 21 febbraio 2016 ” Le voci della legalità”.