Nasce il Movimento Futuro Italia

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Palazzo Montecitorio
Palazzo Montecitorio Camera dei Deputati
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I fondatori-ispiratori definiscono progetto, ambiti e modalità di azione: sostegno ai nuovi diritti, etica, trasparenza, Innovazione, partecipazione, accessibilità , programma del buon governo.

Pubblichiamo intergralmente il documento fondativo del movimento. “E’ nato è innovativo, si chiama “Movimento Futuro Italia“. A differenza di tanti altri movimenti che invece si dichiarano “culturali” e vorrebbero prendere le distanze dalla politica, “Il Movimento Futuro Italia” è un partito politico, un movimento di uomini e donne appartenenti alla società civile che amano questo Paese, un movimento di giovani che credono nel cambiamento, senza necessariamente essere costretti a esportare le proprie capacità. Un nuovo partito per una nuova politica determinata dalla “leadership di servizio” dei suoi aderenti.

Il Movimento Futuro Italia quindi è un soggetto politico, interlocutore dinamico dei cittadini fondato sulla cittadinanza-attiva partecipata, sul territorio e sulle persone, che va oltre le ideologie politiche e le bandiere di partito.

Il Movimento Futuro Italia si presenta sulla scena politica – si legge nel documento – quale soggetto al servizio dei cittadini, promotore di una crescita partecipata e di formazione politica delle future generazioni, laboratorio di idee e di progetti. E’ fondato sui valori della trasparenza, dell’etica, della capacità e del merito, sul metodo della condivisione, sui principi dell’equità, del rispetto, della lealtà, dell’impegno e della partecipazione. E’ promotore di un rinnovamento della politica italiana.

Il Movimento Futuro Italia ha l’ambizione di governare questo Paese, incoraggiando la partecipazione diretta della società civile alla vita politica.

Il Segretario nazionale pone l’accento sulla distanza incolmabile creatasi tra i partiti tradizionali e gli elettori. I primi non rappresentano più il collante tra cittadini e istituzioni, l’obiettivo è comprendere le esigenze e i bisogni delle persone ricercando insieme le soluzioni per il compimento dei medesimi.

E’ con queste motivazioni che il Movimento Futuro Italia traccia i capisaldi del proprio impegno, caratterizzato dai 14 punti del programma politico, consultabili sul sito web istituzionale www.movimentofuturoitalia.it.

  1. Stato e Cittadini

L’organizzazione territoriale del nostro Paese è invecchiata e si è stratificata, i mezzi di comunicazione, le mutazioni economiche, gli stili di vita hanno cancellato le frontiere amministrative. Dobbiamo semplificare l’organizzazione territoriale affinché ciascuno sappia chi decide, chi finanzia e con quali risorse. E’ necessario offrire una migliore qualità dei servizi che solleciti meno il contribuente. Le regioni devono essere gli attori fondamentali dello sviluppo territoriale. Per adeguare le risorse alle loro competenze e per poterle adattare alla realtà dell’economia locale, bisogna dar loro dimensioni europee, in modo da renderle capaci di elaborare delle strategie territoriali.

  1. Politica Economica

Le scelte di politica economica sono subordinate all’introduzione in Costituzione dell’obbligo del pareggio del bilancio statale, che dovrebbe contribuire nel tempo alla riduzione del debito pubblico italiano, il cui rapporto con il prodotto interno lordo si è attestato al 133%.

La nostra politica economica riguarda la riduzione del debito pubblico, riportando il rapporto debito/Pil sul trend della discesa sostenibile. Per ridurlo avvieremo una seria politica di privatizzazioni, dismissioni e liberalizzazione dei mercati. Il nostro piano di privatizzazioni e liberalizzazioni non sarà di facciata come avvenuto in passato, ma offriremo un segnale forte al pubblico degli investitori sulla serietà delle intenzioni del nostro Governo, riducendo la posizione conflittuale dello Stato proprietario e al contempo custode dell’interesse pubblico.

  1. Riordino della Spesa Pubblica

La spesa pubblica italiana si è attestata nell’anno 2014 a 835.239 miliardi di euro, pari al 51% del Pil. La revisione della spesa (spending review) deve costituire il primo passo per un ripensamento complessivo della medesima. Occorrono grandi riforme strutturali e non azioni di ordinaria manutenzione, che possano apportare il cambiamento nel modo di gestire la spesa, senza stravolgere il «welfare state», senza tagli all’educazione  pubblica e alla sicurezza del Paese e dei cittadini.

  1. Fisco

Nel confronto internazionale, l’Italia concentra il proprio prelievo fiscale in particolare su lavoro e impresa. Il nostro sistema tributario è complesso, incerto ed imprevedibile. Proporremo un Fisco più semplice attuando la semplificazione delle norme, la riduzione degli adempimenti ed una radicale riforma del sistema tributario.

  1. Lotta all’Evasione Fiscale e alla Corruzione

L’evasione fiscale stimata è circa 120 miliardi di euro, è una misura intollerabile, è un cancro che uccide il Paese e danneggia tutti. Noi siamo determinati a recuperare tale importo mettendo in campo obiettivi ambiziosi in un programma di respiro pluriennale.

  1. Lavoro, Istruzione e Ricerca

Il lavoro è al centro dell’azione del nostro Governo. La mancanza di lavoro, insieme alla presenza di troppo lavoro malpagato, sottopagato e sommerso è il più grande dramma del nostro tempo. E’ una «bomba sociale ad orologeria», che costituisce ancora oggi uno dei maggiori freni alla crescita e all’occupazione. Tale fenomeno riduce gli introiti fiscali e minaccia il finanziamento della sicurezza sociale. La disoccupazione e la cattiva occupazione coinvolgono migliaia di persone di ogni fascia di età e producono uno spreco intollerabile di capacità, di talenti, di voglia di fare, di affermare la propria dignità e il proprio valore; di desiderio di rendersi utili alla propria famiglia e alla collettività nella quale si vive. Non a caso abbiamo voluto correlare tra loro tre temi importanti, Lavoro, Istruzione e Ricerca, perché i posti di lavoro non si creano per legge ma solo se l’economia è sana e competitiva. Pertanto, potenzieremo il lavoro sviluppando le competenze, investendo nell’istruzione e quindi  nel futuro del Paese. Sperimenteremo nuove politiche attive del lavoro che producano conoscenza e nuova occupazione.

  1. Pubblica Amministrazione

Anche la riforma della Pubblica Amministrazione, è un tema su cui noi dobbiamo superare ritardi nella cultura di governo finora praticata. C’è un punto di cui dobbiamo essere consapevoli: occorre recuperare la dignità della Pubblica Amministrazione. Riformarla vuol dire introdurre meccanismi permanenti per adeguare la missione e le relative funzioni in ogni area. Occorrono strumenti che rendano praticabili le mobilità organizzative, per adeguare la Pubblica Amministrazione alla meritocrazia, facendo in modo che non sia più sinonimo di burocrazia colpevolmente responsabile di ritardi, di inutili e malfatti controlli e soprattutto portatrice di corruzione e concussione. Un cambiamento in termini di linearità funzionale e di preparazione dei vertici della burocrazia potrà veicolare quell’energia necessaria alla rivitalizzazione del sistema.

  1. Agricoltura, Ambiente e Turismo

La superficie media dell’impresa agricola italiana è di circa 8 ettari a fronte dei  53 di quella francese, i 56 di quella tedesca, i 65 di quella danese, i 79 di quella del Regno Unito e i 152 di quella Ceca. E’ la fotografia di un sistema produttivo che sconta inefficienze decennali, frutto prima di tutto di una eccessiva frammentazione fondiaria e di un utilizzo delle risorse della Politica Agricola Comune finalizzato prevalentemente a sostenere lo status quo, piuttosto che a superare le cause profonde di queste inefficienze.

  1. Previdenza, Assistenza e Terzo Settore

Occorre modificare la rigidità previdenziale introdotta dalla Legge Fornero, dove gli anziani non riescono più ad andare in pensione e di conseguenza i giovani non riescono più a trovare un’occupazione. Il tema è particolarmente urgente, perché l’attuale rigidità in uscita dal lavoro rischia di creare gravi problemi sociali. Gli esodati sono un esempio lampante di come molte scelte di politica economica che si fanno in Italia, finiscono per intaccare i diritti acquisiti”. Diversi interventi più volte evocati sull’età pensionabile di vecchiaia, dimostrano la confusione che spesso caratterizza le discussioni in materia previdenziale. E’ essenziale, pertanto, lavorare per agevolare nuovi meccanismi di flessibilità e di pensionamento anticipato, al fine di riportare maggiore equità nei parametri di accesso alla previdenza e interrompere le differenze tra generazioni e categorie prevedendo criteri univoci per tutti. L’uscita flessibile dal lavoro è un punto cruciale della nostra proposta, senza penalizzare in modo eccessivo la pensione.

  1. Sanità e Salute

La crisi strutturale che sta attraversando il nostro Paese richiede uno straordinario e prolungato impegno affinché il sistema di tutela della salute non venga travolto ma, al contrario, possa risultarne migliorato e consolidato. L’aumento della disoccupazione e delle povertà, i tagli alle politiche sociali e alle politiche sanitarie non fanno altro che aggiungersi alle difficoltà quotidiane che gran parte dei cittadini hanno sperimentato in questi ultimi anni. La crisi non deve diventare una giustificazione al rovesciamento dei principi dell’universalismo e della solidarietà nella tutela della salute. L’impegno nelle politiche sanitarie deve essere massimo, perché la difesa della salute delle persone è un aspetto determinante nella valutazione della qualità complessiva di vita del sistema sociale di un grande Paese.

  1. Sicurezza e Immigrazione

La sicurezza dei cittadini e la tutela del nostro Paese sono indispensabili e vanno garantite a qualsiasi costo. Il nostro impegno politico consiste nel riservare particolare attenzione al contrasto del radicalismo, del terrorismo, della criminalità organizzata, nonché di tutti quei fenomeni criminali che ruotano attorno all’immigrazione illegale, come il traffico e la tratta di esseri umani.

  1. Giustizia e Legalità

La giustizia è un servizio fondamentale che lo Stato deve assicurare ai cittadini e alle imprese. Una giustizia civile e penale inefficiente si riflette in una riduzione degli investimenti soprattutto dall’estero, fa sì che il mercato del credito e più in generale della finanza siano poco sviluppati, comporta rigidità nel mercato del lavoro, limita la concorrenza nei settori produttivi, nei servizi, e nelle professioni.

  1. Diritti Civili e Cittadinanza

Per noi la famiglia è il cuore pulsante della società, il motore del dinamismo. E’ necessario adeguare il suo modello alla realtà sociale, con tutto ciò che ne consegue in termini di inquadramento giuridico, diritti civili e qualità della vita degli individui interessati. Anche l’istituto della cittadinanza va ripensato alle nuove dinamiche sociali.

  1. Politica Estera ed Europea

Le prospettive dell’Italia, dopo questo silente periodo, devono essere risvegliate ed indirizzate verso lo sviluppo di una politica estera di pace, di cooperazione, di rafforzamento e di riforma delle istituzioni internazionali, di recupero di una leadership capace di promuovere una vera integrazione europea. L’Italia deve ritrovare quel protagonismo che le compete, nella politica internazionale a cominciare dalle aree a noi più vicine – i Balcani, il Medio Oriente, l’Iran, la Siria e tutta l’Africa Mediterranea insanguinata e preda di una confusione politica che potrebbe sfociare in un nazionalismo aggressivo. Una politica estera che segua l’asse fondamentale di quella visione strategica comunitaria e relazionale in grado di ridare ruolo, funzione, dignità alla nostra presenza nel mondo. Una politica estera in grado di prevalere sulle logiche di forza con la persuasione del diritto e che non lasci spazi di preminenza negoziale o a subalterne posizioni di timidezza politica, come da tre anni ormai stiamo sperimentando con l’India a causa dei nostri Marò.

La strategia dell’Italia deve mirare a divenire sempre più partner strategico delle forze presenti sullo scacchiere internazionale, per mitigare i conflitti sia politici che economici, apportando un contributo di equilibrio che la nostra esperienza e la nostra storia possono fornire. Inoltre, è necessario colmare la nostra totale assenza nei due continenti ultimi del mondo, vale a dire l’Africa e l’America latina. E’ necessario intervenire come attori principali di un rinnovamento e miglioramento delle politiche europee, che non possono essere ricondotte solo ad aspetti monetari espressi in termini di spread e di compiti a casa, preludendo un’assenza di direzione di marcia, che metta in serio pericolo il prosieguo dell’Unione Europea a cominciare dai nazionalismi. Dobbiamo pertanto rientrare a pieno titolo tra forze trainanti dell’Europa in grado di indicare una prospettiva concreta per il futuro dell’UE. In una parola possiamo chiamarla Nuova Governance Europea apportatrice di novità istituzionali ai fini di una vera unità politica ed economica, nonché fiscale”.