Marino, Santarelli attacca il Pd

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divino amore
La zona del Divino Amore nella periferia del Comune di Marino
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La zona del Divino Amore nella periferia del Comune di Marino

AMMINISTRATIVE MARINO, SANTARELLI:”LE LOTTIZZAZIONI DI VIA DEL DIVINO AMORE  E VIA MAZZAMAGNA SONO IL MOTIVO DEL MANCATO ACCORDO TRA PSI E PD”

Tra Psi e Pd è mancato l’accordo sull’annullamento delle lottizzazioni di via del Divino Amore e via Mazzamagna. Sono questi i motivi che hanno impedito al Partito Socialista Italiano di sancire l’accordo col Partito Democratico a Marino in vista delle elezioni amministrative” con queste parole l’Onorevole Giulio Santarelli introduce il suo pensiero sul mancato accordo tra Psi e Pd prima della chiusura delle liste a Marino sul candidato sindaco Eleonora Di Giulio.

Giulio Santarelli, candidato sindaco del Psi, all’indomani della presentazione della lista autonoma, torna sull’argomento con una dettagliata nota.

“Nei giorni scorsi su richiesta del dirigente Pd, Alessandro Coloni, nella sede del Partito Democratico di Santa Maria delle Mole si è svolto l’incontro tra il sottoscritto e il segretario provinciale Rocco Maugliani per verificare in extremis l’adesione del Psi alla coalizione messa in atto dal Partito Democratico” scrive Santarelli sulla sua pagina Facebook.

“Nonostante le riserve più volte manifestate da parte mia sulla condotta del Pd e sul rifiuto ad accogliere le numerose proposte dei socialisti per rendere possibile una coalizione ampia e coesa, ho rappresentato a Maugliani che il Psi non aveva da avanzare né richieste di incarichi né di altra natura relativa al potere. Di seguito, quando ormai non c’era più tempo per negoziare, il Psi si è detto pronto ad accettare tutto, compresa la natura della coalizione e del candidato sindaco scelti dal Pd ma su un punto non avrebbe potuto assolutamente indietreggiare: quello relativo alle lottizzazioni illegali del Divino Amore e di via Mazzamagna che, se non fermate, distruggerebbero 70 ettari di suolo agricolo della zona del vino doc Marino e farebbero saltare l’equilibrio dell’ecosistema di quella parte di agro romano che dal territorio di Marino si insinua in quello di Roma”.

“Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti del Pd – spiega con dovizia di particolari Santarelli –  dovrebbe aderire alla proposta dei socialisti e sospendere la esecutività delle delibere, quella del Divino Amore approvata dalla Polverini e quella di via Mazzamagna approvata dalla giunta Zingaretti, rimettendo gli atti al Comune di Marino affinché sia la nuova Amministrazione comunale a verificarne  la legittimità e la conformità al Piano territoriale di coordinamento, approvato dall’allora giunta provinciale presieduta proprio da Zingaretti e in vigore dal 2010 che per quelle aree contiene prescrizioni e vincoli di inedificabilità assoluta e che i comuni avrebbero dovuto recepire nei loro Piani regolatori entro due anni, rendendo così assolutamente improponibile qualunque ipotesi edificatoria”.

“La Regione, sia sotto la presidenza Polverini sia con Zingaretti, anziché approvare le lottizzazioni illegali avrebbe dovuto mandare a Marino il commissario ad acta sin dal 2012 affinché provvedesse a deliberare nel merito e di conseguenza a bocciare senza esitazioni le lottizzazioni in questione.  La nostra richiesta, quindi, non dovrebbe essere nemmeno sollecitata perché si tratta semplicemente di garantire il rispetto delle leggi e delle normative degli strumenti urbanistici di area vasta nel governo delle istituzioni pubbliche. Tanto più che, caso unico in Italia credo, a presentare il ricorso al Tar per l’annullamento della lottizzazione di via Mazzamagna non è stato un privato cittadino ma la Città metropolitana, ente titolare di competenze in materia d’urbanistica – aggiunge il candidato sindaco socialista – con motivazioni che non lasciano dubbi sulla illegittimità e non conformità al Piano territoriale di coordinamento, che la giunta regionale Zingaretti ha approvato perfino sorvolando su un punto decisivo della normativa urbanistica che imponeva al Comune, tra le altre cose, di chiedere il parere alla Città metropolitana della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), il tutto agevolato dai pareri tecnici dei dirigenti di Comune e Regione che avevano invece l’obbligo di esprimere, proprio in sede tecnica, il parere negativo all’approvazione delle lottizzazioni in oggetto.

Per cui è oltremodo grave che la giunta regionale in carica, dopo un anno dal ricorso della Città metropolitana, non abbia avvertito la necessità di riparare all’errore compiuto, ripristinando – come avrebbe dovuto –  l’imperio della legge”.
“Il segretario provinciale del Pd, Maugliani – va avanti il racconto di Santarelli –  mi  ha quindi risposto che su questa materia il presidente Zingaretti non ascolta neppure il suo partito.  A questo punto la conversazione si è giocoforza interrotta con il mio rammarico proprio perché il Psi sostiene lealmente e correttamente il governo Renzi e i rapporti a livello nazionale tra Psi e Pd sono di leale e corretta collaborazione, come del resto in sede locale nei mesi trascorsi, dove nel corso degli incontri avvenuti era stato proprio il Psi il più convinto assertore del ruolo centrale che nella coalizione spettava al Pd”.

“Queste le ragioni per cui la coalizione del Pd non ha potuto avvalersi dell’adesione del Psi che perciò ha presentato la sua lista e il suo programma con l’indicazione del sottoscritto come candidato sindaco che a questo punto può vantare una costante e ininterrotta opposizione ai disastri compiuti dal centrodestra a Marino che fin dall’inizio ha potuto contare sulla connivenza di Astorre e Montino, allora rispettivamente presidente del Consiglio regionale e assessore all’Urbanistica della Regione Lazio, e ora del presidente Zingaretti” aggiunge “La sordità di Zingaretti è ancor più da rimarcare se si pensa che alla mia richiesta di revoca della delibera sul Divino Amore del 10 aprile 2014 lui stesso mi rispose: “Siamo concentrati a trovare una soluzione che rispetti la legge e le regole”, con ciò ammettendo che quella lottizzazione non rispettava né leggi né regole. Nonostante le mie successive reiterate sollecitazioni per invitarlo a provvedere di conseguenza – conclude la nota di Giulio Santarelli – Zingaretti non ha più dato alcuna  risposta né per comunicarmi eventuali errori nella mia valutazione, né per provvedere a revocare o quantomeno a sospendere la esecutività di quegli atti illegali”.