#Climatestrike di Giornalisti Nell’Erba
4000 studenti in corteo solo a Frascati – collegamenti con le piazze italiane
“Non ci fermerete dandoci dei moralisti e addossandoci colpe che non abbiamo”
‘Non abbiamo più pazienza per la vostra indifferenza. Un futuro lo vogliamo e per questo noi lottiamo’: erano tanti, tantissimi a scandire questo coro. ‘Rivoltiamoci adesso, non nella tomba’ era scritto su tante magliette. Le voci di migliaia (in 4000, studenti delle scuole elementari, medie, di licei e istituti superiori solo a Frascati) si sono unite ad altre centinaia di giornalisti Nell’erba della Siringa presenti al grande corteo di Perugia, a una delegazione della redazione a Roma, all’intera scuola di Bovino, di Castelluccio dei Sauri e Panni, ai corrispondenti a Lione, a Milano, a Genova, alla redazione di Assemini a Cagliari, ai ragazzi dell’Erodoto con cori e canti in piazza a Corigliano Calabro, a i piccolini della primaria di Greve in Chianti a guidare il corteo gNe insieme al sindaco e alle maestre avendo a fianco i nonni… Spillette, bandiere, striscioni gNe in molte piazze, insieme ai giovani e giovanissimi di tutto il mondo.
Il Climatestrike è stato un immenso, globale successo.
Frascati, la cittadina dei Castelli, alle porte di Roma, ha tenuto testa, in termini di presenze, alle grandi città italiane. Anzi, in proporzione erano molti di più: la moltitudine di ragazzi venuti dalle scuole dell’intero territorio dei Castelli romani e alcuni anche da anche da Roma, ha rappresentato il 17% della popolazione. Numeri bellissimi per una manifestazione studentesca. Una marea di gente che dalla Piazza San Pietro arrivava fino ai vialoni di Villa Torlonia, e su, sulla salita, e poi al belvedere, dove cori, slogan, interventi dei bambini, dei ragazzi, degli scienziati (il fisico Giovanni Mazzitelli di INFN e il climatologo di ENEA Gianmaria Sannino) si sono alternati a rulli di tamburi, a collegamenti con Roma e al discorso di Greta Thunberg (impersonata per l’occasione dall’attrice Bianca Attiani).
Protagonisti assoluti i giovani, i ragazzi, i bambini stessi. Preparati, competenti. A cui guai a chiedere ‘ma tu che fai per aiutare l’ambiente, la differenziata la fai?’, perché sanno risponderti a tono, sanno andare oltre: ‘Certo che la faccio, da sempre, ci sono praticamente nato. Meglio la riduzione dei rifiuti, però, non credi?’
Sanno che non si può immaginare un mondo con una temperatura media globale di 3°C più alta rispetto a 100 anni fa. Sanno che cosa comporta. Sanno che non c’è tempo da perdere.
E chiedono ai governi ‘azioni efficaci’, perché loro, la loro parte già la fanno, come spiega Leonardo, 23 anni. Chiedono di ‘ascoltare quel che la scienza ha da dire, perché la scienza le soluzioni le sta trovando. Sono loro, i politici, i governi, a pensare solo agli elettori di oggi e non a quelli di domani’, come spiega Matteo, 17 anni. ‘È importante il contributo di tutti noi, perché con le nostre battaglie possiamo far capire alle autorità quanto il nostro pianeta ci sta a cuore e incentivare un cambiamento veramente radicale: è necessario agire al più presto perché ormai non c’è più tempo da perdere e non abbiamo più scuse, altrimenti il nostro pianeta andrà alla deriva’, come dice Simona, 13 anni.
Inutile provocarli chiedendo loro se sono disposti a rinunciare allo smartphone, perché ti rispondono: ‘Se dipendesse da quello, lo faremmo. Ma adesso abbiamo bisogno di restare in contatto con i nostri compagni in tutto il mondo. Non ci fermerete tappandoci la bocca. Non ci fermerete dandoci delle zecche, dei moralisti, o addirittura dicendoci che ci stanno strumentalizzando, come qualcuno ora dice di Greta e non solo di lei. Non ci fermerete addossandoci responsabilità che non abbiamo. Noi andiamo avanti finché non ci ascoltate’. (Lara e Giulia, 15 anni).