Il caso del punto nascita di Anzio arriva al Senato

La Sen. De Petris presenta interrogazione al Ministro della Salute chiedendo cosa si intenda fare per la riapertura del punto nascita degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno

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Palazzo Madama, Senato della Repubblica

Ilflash mob delle mamme di Anzio e Velletri a difesa dei punti nascita dei presidi ospedalieri cittadini è arrivato in Parlamento. La Senatrice Loredana De Petris infatti, ha protocollato una interrogazione scritta al Ministro della Salute, per saperne di più sul destino del punto nascita degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno, oggetto di dibattito in questi giorni, tra le preoccupazioni delle mamme e dei medici per una definitiva chiusura, oltre l’attuale periodo di pandemia, e alcuni dirigenti del Pd schierati con la Asl Roma 6, che al momento, non ha dato alcuna risposta definitiva, se non l’attuale chiusura giustificandola con l’emergenza in corso.

“premesso che – si legge nell’interrogazione – il 19 marzo 2020 l’Asl Roma 6, a causa dell’emergenza Covid-19, ha chiuso il punto nascita dell’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno, dirottando tale servizio al Nuovo Ospedale dei Castelli nel Comune di Ariccia. il Reparto Ostetricia e Pediatria degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno era già a rischio chiusura nel mese di settembre 2019: grazie alla risonanza mediatica e alla convocazione di un consiglio comunale congiunto dei comuni di Anzio e Nettuno, la ASL RM6 ha mantenuto il reparto funzionante, stipulando una convenzione con dei pediatri del Bambin Gesù. Al momento il reparto dispone di due pediatri, in luogo dei 6 necessari per coprire i turni di servizio, ed il concorso per assumerli risulta al momento bloccato. Alle richieste di chiarimenti, l’Asl Roma 6 non risponde né in merito alle procedure concorsuali né circa la data di riapertura del reparto. Si segnala come i due comuni contino circa 120 mila abitanti, che raddoppiano durante il periodo estivo. In questi ultimi mesi, coincidenti con la chiusura del punto nascita, le donne sono state costrette a recarsi ad Aprilia in una clinica privata, accreditata, per partorire i propri bambini, La clinica, tuttavia, non dispone di pediatria; in caso di emergenza, dunque, il neonato dovrebbe essere portato con urgenza in un altro ospedale, tra cui il Nuovo Ospedale dei Castelli, che ha registrato molti contagi da Covid 19 tra il personale medico infermieristico e che dista oltre 30 chilometri. Tale Ospedale è tra l’altro raggiungibile solo dalla via Nettunense, nota per la sua pericolosità. La distanza e il tempo necessario a raggiungere i punti nascita rappresentano dunque un serio pericolo per le partorienti e per i nascituri. Domenica 24 maggio centinaia di donne, medici, infermieri e cittadini hanno protestato, per sollecitare la riapertura dei reparti chiusi a causa dell’emergenza da Covid-19”. Infine la Sen. De Petris chiede: “Se il Ministro sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative intenda intraprendere al fine di verificare la possibilità di riapertura del Reparto Ostetricia e Pediatria degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno, in modo da evitare alle donne in gravidanza e partorienti percorsi difficoltosi e rischiosi per la propria salute e per quella dei nascituri”.