A Pavona 800 bambini senza pediatra costretti all’esodo in altri comuni

In corso una raccolta firme a Pavona. "Ai nostri dirigenti chiedo un atto di coraggio e lungimiranza" dichiara la dottoressa Foti

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A PAVONA 800 BAMBINI SENZA PEDIATRA COSTRETTI ALL’ESODO IN ALTRI COMUNI

Pavona rischia di restare senza un pediatra di libera scelta e oltre 800 bambini sarebbero costretti ad essere redistribuiti tra vari medici dei Castelli Romani. E’ questa la prospettiva per tante famiglie della popolosa frazione di Albano Laziale, se la Asl Roma 6 non indirà una Zona Carente Straordinaria. Perdere un pediatra che segue un bambino dalla nascita, in un momento particolarmente delicato della crescita, non solo sarebbe una perdita in termini di conoscenza clinica ma rappresenterebbe una rottura traumatica per uno dei rapporti fiduciari più importanti per una famiglia, oltre che un depauperamento di un fondamentale presidio di medicina territoriale, la cui centralità nel sistema sanitario sta emergendo prepotentemente in questi mesi di pandemia. Fino a due anni fa Pavona era servita da tre pediatri di base, che avevano raggiunto o superato il numero massimo di 800 assistiti ciascuno. Ora, con il trasferimento di uno ed il pensionamento di un’altra, ne resterebbe uno soltanto, locato nel Comune di Castel Gandolfo. Gli indubbi disagi che si manifesterebbero con l’esodo di oltre 800 bambini, smistati come pacchi nelle liste di altri medici nei Comuni limitrofi, potrebbero essere annullati se la Asl Roma 6 dichiari Pavona Zona Carente Straordinaria. Un provvedimento questo fortemente voluto dalle famiglie e da alcuni pediatri, che però la Asl non sembra intenzionata a prendere in considerazione. La ragione di questo,sarebbe la mancanza di un numero sufficiente di bambini under 12 su quel territorio. A ciò replicano le mamme ed alcuni pediatri, insieme ad alcuni sindacati dei medici, secondo cui ci sarebbe ugualmente la possibilità di procedere nel pieno rispetto delle regole alla risoluzione di questa problematica, senza sradicare i bambini dalle cure dei loro medici. A tal proposito è stata attivata in questi giorni una raccolta firme da sottoporre alla dirigenza della Asl Roma 6. Questo il commento alla vicenda della Dott.ssa Titti Foti, storica pediatra pavonese e tra le promotrici della raccolta: “ai nostri dirigenti chiedo un atto di coraggio e lungimiranza, perché la medicina di base rappresenta le fondamenta di un sistema, quello sanitario nazionale, senza le quali lo stesso sistema potrebbe franare. Per questo la pediatria a Pavona deve essere sostenuta non depauperata. Per questo continueremo a chiedere a gran voce (a dispetto di numeri vincolati ad un accordo nazionale del 2009, le cui regole sarebbero state cambiate se non fosse intervenuta la pandemia, Pavona Zona Carente”. Per dare continuità alla mobilitazione, le famiglie di Pavona, insieme ai loro pediatri, sono pronte ad organizzare altre forme di protesta, unendosi con tutti coloro che sono impegnati in tal senso in tutte le realtà della Roma 6, per difendere il diritto alla salute dei bambini attraverso un sistema efficiente di sanità territoriale.