A Rocca di Papa, protagonista Maura Manca

A Rocca di Papa la psicologa Maura Manca, presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, presenta il suo ultimo libro.

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Maura Manca

A Rocca di Papa la psicologa Maura Manca, presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, presenta il suo ultimo libro.

Uno strumento di conoscenza del disagio giovanile oltre che di denuncia delle responsabilità a carico di famiglia, scuola, istituzioni e società

E’ stata l’Aula Consiliare del Comune di Rocca di Papa, lo scorso 1 dicembre, ad ospitare la presentazione dell’ultimo libro della psicologa Maura Manca, presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza. «Ragazzi Violenti – Un viaggio nelle menti di vittime e aggressori»questo il titolo del saggio, è edito per i tipi di Imprimatur.

Racconta storie di vita vissuta dove sono presenti fenomeni come bullismo, cyberbullismo, stalking, autolesionismo, violenza di genere, revengeporn e altri. Tra le pagine il lettore entra nel mondo dei ragazzi e delle loro famiglie, comprendendo le motivazioni all’origine degli episodi di aggressività estrema.

«Se vogliamo combattere la violenza – ha detto la dott.ssa Manca – dobbiamo spogliare vittime e carnefici dei loro ruoli, ridare loro la dignità, la possibilità di scegliere, di esprimersi e sviluppare quella capacità che permette di affrontare se stessi e il mondo circostante senza paura. Perché solo attraverso le parole dei protagonisti è possibile capire il punto di vista di vittime e carnefici, individuare la molla che ha fatto scattare l’aggressività e prendere consapevolezza di quanto siano profonde le radici della violenza».

L’evento è stato promosso da Enzo Labasi, già dirigente scolastico, che ha sottolineato come alla base vi sia il disagio familiare e l’incapacità di capire che i ragazzi hanno bisogno di un aiuto che spesso non trovano neanche nelle strutture delegate, causa la superficialità di approccio e valutazione di alcuni contesti.

«L’esperienza insegna – ha detto – che con i ragazzi non sono necessarie le maniere forti ma la comprensionedei loro bisogni e desideri intesa come attenzione e ascolto. Senzagiustificare, ma comprendendo. Oggi i ragazzi sono soli, resi incapaci alla vera comunicazione da cellulari e social che utilizzano anche quando sono vicini. Incapaci di chiedere aiuto, si esprimono spesso in classe attraverso comportamenti e parole fuori contesto oppure con temi e disegni che un insegnante deve saper leggere. Ed è lì che la scuola deve intervenire creando un rapporto scuola-famiglia-istituzioni che può essere di sostegno».

A dare il suo contributo anche il penalista Andrea Labasi, che ha offerto alla sala, gremita di insegnanti, genitori e operatori di settore, il suo punto di vista, frutto di anni di collaborazione con il Tribunale dei Minori.

«Lo scrittore Victor Hugo– ha affermato – considerava l’adolescenza la più delicata delle transizioni, il vero viaggio di Ulisse. Un passaggio dominato dalla paura che, nascosta anche negli atteggiamenti più duri, è il tema portante del libro di Maura Manca. Paura di riferire ai genitori, agli insegnanti, pauradel giudizioe del feedback negativo essenziale però per comprendere, paura che evolve in violenza o nella costituzione del branco.I bambini di oggi, adolescenti di domani, cercano equilibrio nelle relazioni, si nutrono di tutto ciò che è aggressivo a cui corrisponde una metabolizzazione dello stesso con futura emulazione. L’educazione e l’esempio – ha aggiunto – sono alla base di tutto. Aristotele diceva che la radice dell’educazione è amara ma i suoi frutti sono dolci. Platoneinvece affermava che una comunità, prima di espletare i compiti, deve definire i bisogni e i desideri dell’uomo. Una comunità che oggi investe poco nell’educazione e nell’istruzionedei giovani che diventano poi, nel migliore dei casi, dei disoccupati ed emarginati, una comunità dove l’aggressività viene espressa in ogni contesto della giornata, anche nel linguaggio. Particolare che nei libri di Maura Manca ricorre, così come la violenza che, purtroppo,fa audience in tv più della parte offesa. Libri che, per le verità che raccontano, rappresentano gli strumenti giusti per accedere alla vera conoscenza del disagio giovanile».

«Io sto dalla parte dei ragazzi – ha sottolineato la psicologa – osservo, ascolto, presto attenzione. E scopro che, spesso, all’incapacità delle famiglie e delle istituzioni di riconoscere un problema, di seguirli e ascoltarli nella crescita, si associa la poca umiltà. Per le famiglie di ammettere che c’è bisogno di aiuto soprattutto in presenza di una separazione, mentre le strutture preposte dovrebbero chiedersi se sono in grado di offrirlo aiuto.In ogni categoria, infatti,ci sono persone inadeguate: la competenza nasce dalla conoscenza, per questo non dobbiamo ritenerci fortunati quando troviamo professionisti seri, dovrebbe esserela normalità.Dissento inoltre – ha aggiunto -con il modo di agire dei media che riserva alle tematiche del disagio minorile poco tempo, per dar spazio poi ad argomenti più superficiali. Finché non accade il fatto eclatante, drammatico. Una modalità di approccio al problema dove la prevenzione non esiste e che non aiuta certo i ragazzi ad aprirsi, a condividere, sapendo che la comunità in cui vivono è la prima a non voler vedere, a rifiutarli. Una società dove il problema fisico viene seguito e curato, quello psicologico sottovalutato. Ed è lo Stato,in questo contesto, il primo ad esserelatitante, anche nel tema della distribuzione dei fondi. Che ci sono ma vengono indirizzati male, spesso in progetti fantasma senza alcun controllo. Sostenere invece associazioni capaci e volenterose significa cambiare la vita dei ragazzi» ha detto evidenziandocome i pochi argomenti che vengono trattati pubblicamente, rappresentino solo un decimo del vero problema che risiede nella solitudine interiore, nella mancanza di ascolto. «I figli non si mettono al mondo per il nostro egoismo e, soprattutto, non devono essere depositari solo di beni materiali ma di affetto».

 

CHI E’ MAURA MANCA

Maura Manca è psicologo clinico, psicoterapeuta e blogger. È presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza Onlus che collabora con il Ministero Istruzione Università e Ricerca con il progetto europeo Generazioni Connesse. E’ direttore responsabile della rivista scientifica online AdoleScienza.it.

È stata consulente psicologo del programma televisivo di Rai 2 Mai più bullismo e ospite di numerose trasmissioni radiofoniche e televisive come Unomattina e Storie italiane, telegiornali nazionali, quotidiani e settimanali. E’ consulente psicologo del programma pomeridiano di Rai Uno, La Vita in Diretta.

Insegna in master e corsi di formazione in tutta Italia. Scrive per diverse riviste ed è autrice di articoli di rilevanza nazionale e internazionale e libri, tra cui i più recenti sono: L’Autolesionismo nell’era digitale, Generazione hashtag. Gli adolescenti disconnessi – La rete del bullismo. Il bullismo nella rete (Alpes editore).