A Roma, Calvino fra romanzi e arti visive

A cento anni dalla nascita, le Scuderie del Quirinale celebrano lo scrittore ligure con una mostra per appassionati e neofiti che propone accostamenti arditi

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Cento anni dalla nascita di Italo Calvino e, per l’occasione, le Scuderie del Quirinale  di Roma lo celebrano con una mostra che ne attraversa la figura e l’opera, rivolgendosi agli appassionati, ai neofiti e… ai giovani, visto che non si tratta di una mostra biografica tout court.
Qui, infatti, il suo spirito, filtrato dal costante rapporto con le immagini (fonte principale della scrittura e dell’interpretazione del mondo), è catturato bene anche grazie ad un allestimento dei temi, per così dire, “modulare”, curato da Mario Barenghi. Un allestimento, che è un omaggio evidente alla dedizione dello scrittore ligure verso “l’architettura” del libro e che, al contempo, induce letture molteplici dei contenuti proposti, spronando lo spettatore a mettersi costantemente in gioco.

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In “Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte”, tante tecniche vengono accostate ai lavori ricercati, proprio per proporre un percorso “alternativo” che indaga a fondo nell’immaginario, fornendo una rappresentazione panoramica della visuale dell’autore, ponendo in relazione ambienti reali e mondi possibili, teorie e visioni. Perché, per Calvino, la letteratura “vive” solo se i libri vengono letti rapportandoli alle altre arti e solo se il lettore è libero di interpretarli, sollecitato dai materiali proposti.

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Sono oltre 400 i prestiti, nazionali e internazionali, che costituiscono quest’esposizione-caleidoscopio, realizzata in collaborazione con Regione Liguria, Comune di Genova e Fondazione Palazzo Ducale. Un omaggio a un creatore che, in vita, per la curiosità mostrata nei vari campi del sapere e per la capacità di proiettarsi nel futuro, è oggi più che mai esemplare, riuscendo a parlare ancora alla coscienza di ognuno di noi.
Fino al 4 febbraio 2024, le Scuderie del Quirinale riuniranno e esporranno dipinti, sculture, illustrazioni di decine di artisti (dal Rinascimento a oggi); codici miniati medievali, arazzi, armature, fotografie, ritratti d’autore e tutte le prime edizioni dei libri, allo scopo di ricostruire la multiforme opera di Calvino. E ancora: arcani dei tarocchi e i manoscritti, le teorie cosmologiche e gli oggetti d’uso quotidiano.
Il filo rosso che unisce tutto? Quella dimensione visiva che “è nata chissà come”, che si sviluppa, prende forma e, via via, acquisisce significato, anche attraverso la scrittura. “Saper guardare è un’arte; è un modo di essere in mezzo al mondo”, diceva, e qui, per parlare di lui, ci sono illustratori, artisti e amici che lo hanno ispirato o che da lui si sono fatti ispirare: da Picasso e Klee, a Tullio Pericoli, Carlo Levi, Enrico Baj e Domenico Gnoli; Lele Luzzati, Toti Scialoja, Giulio Paolini ed Emilio Isgrò (questi, presenti con due lavori inediti a lui dedicati), i ritratti e il grande arazzo millefiori di Pistoia, in cui lo sguardo si perde in una natura fiabesca, come accade ai personaggi dei suoi romanzi più famosi.
Certo, rappresentare visivamente uno scrittore non è operazione banale, perciò la mostra capitolina richiede tempo e pazienza. Anche perché sono tanti “i Calvino” da indagare: c’è l’affabulatore, l’ecologista, il traduttore, l’appassionato di cinema, di fumetti, e di fiabe, il militante PCI.

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In aiuto del visitatore, diverse didascalie e collegamenti visivi, note biografiche, i contemporanei avvenimenti del mondo nelle foto d’archivio.

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Info: www.scuderiequirinale.it