A Villa Borghese torna il teatro del Globe

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    Gigi Proietti
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    Gigi Proietti

    Il Silvano Toti Globe Theatre riapre le porte al pubblico il 22 giugno – e fino al 2 luglio – con il primo dei sette spettacoli in calendario, “Troppu trafficu ppi nentì” (da non confondere con “Much ado about nothing”) di Andrea Camilleri. Quindi, dal al 16 luglio, “Edmund Kean” di Raymund FitzSimons con lo stesso Proietti e, dal 21 luglio al 6 agosto, l’ “Enrico V” con Daniele Pecci.  Così, fino al 15 ottobre prossimo, per una stagione 2017 che lo stesso mattatore romano ha definito: “Notevole”. E che consente di andare a teatro quando gli altri complessi cittadini sono chiusi: “Mi auguro che l’esperienza del Globe possa continuare. L’anno scorso abbiamo registrato un’affluenza di 65mila persone: non sono numeri da poco”, ha detto Proietti. L’unico teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003, oggi, ai capolavori del maestro inglese, affianca i sonetti d’amore, playing Shakespeare e il canto di Shakespeare. E, tra nuovi allestimenti (oltre all’Enrico V, il “Macbeth” di Daniele Salvo, dal 15 settembre all’1 ottobre); l’appuntamento di metà agosto con lo spettacolo-cult del Globe: “Sogno di una notte di mezza estate” (in scena per l’undicesimo anno consecutivo) a firma di Riccardo Cavallo; “Il mercante di Venezia” di Loredana Scaramella, dal 24 agosto al 10 settembre, che ha debuttato lo scorso anno; per il gran finale di stagione, si conferma la tradizione di ospitare uno spettacolo in lingua originale con “Much ado about nothing” co-prodotto con The Bedouin Shakespeare Company, dal 5 al 15 ottobre.  Tre gli appuntamenti speciali: il 26 giugno, il 10 luglio, il 28 agosto e il 4 settembre di scena: “I Sonetti d’amore”: un viaggio tra i più bei versi di Shakespeare, sulle note di melodie e contaminazioni; il 13 luglio, il 18 e 25 settembre; il 9 e 10 ottobre: “Playing Shakespeare”: accompagnata dalla musica del trio William Kemp e da alcuni attori del Globe, Loredana Scaramella conduce gli spettatori alla scoperta del tempo di Shakespeare; e, il 24 e 31 luglio: “Il canto di Shakespeare”, concerto elisabettiano originale con musica e parole, attraversando il mondo del drammaturgo inglese con il contributo di canzoni che proprio lui usò all’epoca. Le musiche di scena sono dell’ensemble rinascimentale Musica Antiqua Latina e l’interpretazione di Pamela Villoresi. E per chi resta scettico sul ruolo della cultura, anche sotto il profilo occupazionale, va ricordato che, solo al Globe, per i quattro, cinque mesi di apertura, sono impegnate 110 persone e, tra queste, circa 18 tecnici fissi.