Abruzzo 2024, colpa della Pecora

Il voto abruzzese dimostra come al di là di una certa narrazione i numeri non mentono come la capacità di governo, che premia gli uomini e non i pregiudizi.

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Marco Marsilio (foto tratta da Youtube.com)

Il mai troppo poco rimpianto Giorgio Faletti, nel film “Baaria” di Giuseppe Tornatore, interpretava magistralmente un dirigente del Partito Comunista Italiano, inviato in Sicilia, che doveva decidere chi tra i “compagni” aveva diritto ad affrontare il viaggio in Russia per aggiornarsi sulle direttive della “casa madre” e poi affrontare la formazione presso la celeberrima scuola “delle Frattocchie” proprio nel nostro territorio, a Marino Laziale nei Castelli Romani.

Il protagonista, figlio di un allevatore di pecore, non aveva potuto studiare e produrre degli scritti degni di nota. Un altro compagno salacemente di fronte le parole ferme del dirigente di partito – Faletti ndr – risponde fuori campo con un – meraviglioso – “colpa della pecora” strappando ridolini ai “compagni” riuniti attorno al dirigente venuto da Roma.

In Abruzzo stanotte è stata colpa della pecora: perchè di fronte ad un Governatore capace, skillato, esperto, ex capogruppo di Alleanza Nazionale al Comune di Roma, non abbiamo rivisto il remake della “battaglia delle nuraghe” di qualche settimana fa, che aveva incoronato Governatore la Todde, esponente degnissimo di M5S e rappresentante apicale della bontà dell’alleanza con il Partito Democratico della Schlein.

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Marco Marsilio (foto tratta da Facebook)

In Abruzzo il film, però, al di là di una narrazione – che mi si perdonerà – è stata di parte non poteva che essere diverso per la figura di Marsilio, la debolezza della proposta politica del centrosinistra a fare da contraltare alla sbagliata scelta su Truzzu e la gestione del post Solinas in Sardegna.

Insomma è finita come era naturale che finisse: perchè il famoso blocco sociale che D’Alema trent’anni fa paventava ancora una volta non si è spostato.

E non si era spostato neanche in Sardegna: la coalizione di centrodestra ha vinto in Sardegna – e ha perso sull’altare di un candidato sbagliato (Truzzu) – e ha vinto in Abruzzo – senza voto disgiunto.

Con buona pace di taluni commentatori e di una narrazione figlia del tifo e non di una seria analisi politica.

I video sui 3 mari ecc sono divertenti da vedere, poi però arriva mamma preferenza e voto e arrivano i risultati financo severi per chi ieri si era affacciato alla notte elettorale coltivando sogni mostruosamente proebiti.