Accordo Italia-Albania sui migranti, la Corte Costituzionale di Tirana convalida il testo

Respinto il ricorso presentato dall'opposizione albanese e smentite le critiche del Pd al Governo Meloni

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Italy's Prime Minister Giorgia Meloni, as he meets Albania ’s Prime Minister Edi Rama at Chigi Palace, in Rome, Italy 6 November 2023. ANSA/GIUSEPPE LAMI

La Corte Costituzionale albanese si è pronunciata favorevolmente sull’ accordo Italia-Albania, nonostante svariate polemiche suscitate dal caso. ‘’La Corte ha valutato che il “protocollo sulla migrazione” non stabilisce confini territoriali e neppure altera l’integrità territoriale della Repubblica d’Albania, pertanto non costituisce un accordo relativo al territorio dal punto di vista fisico’’, si legge nella nota ufficiale.

Dopo il voto a favore della Camera,  si attende il passaggio definitivo anche in Senato per la concretizzazione.

Si procederà pertanto, con la realizzazione di centri di accoglienza per i migranti, gestiti dall’Italia sul suolo albanese.

Lo scorso 6 Novembre il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Primo Ministro albanese Edi Rama hanno siglato il patto per la costruzione delle strutture adibiti per ospitare i richiedenti asilo in attesa di una collocazione.

Secondo l’accordo, la prima struttura accoglienza, sorgerà nei pressi del porto di  Shengjin, mentre nell’entroterra dovrebbe essere costruito un centro di permanenza a Gjadër.

Il protocollo avrà una validità prevista di cinque anni, prorogabile per altri cinque anni di comune accordo da parte italiana o albanese.

Il caso ha sollevato svariate polemiche da parte del Pd e e della sinistra italiane, critiche anche dalle Ong e dall’opposizione albanese che ha sollevato il tema presso il massimo organo giudiziario di Tirana.

Il PD nuovamente all’attacco del Governo, gli stessi che finanziavano l’Ong Open Arms indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, rendendosi di fatto complici  del traffico di esseri umani e dell’illegalità. Un partito che ha mostrato ampiamente la sua inadeguatezza nel fronteggiare il fenomeno migrazione, cerca di impartire lezioni di costituzionalità, ovviamente fallendo miseramente anche questa volta, con una clamorosa smentita.