Aeroporto Ciampino, Criaac e Comune Marino

Aeroporto di Ciampino le reazioni soddisfatte dopo il vertice tenutosi in Presidenza del Consiglio dei Ministri il 22 novembre scorso

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Aeroporto Ciampino

Dopo l’incontro istituzionale di Palazzo della Stamperia presso la Presidenza del Consiglio a Roma sull’Aeroporto di Ciampino registriamo le reazioni del Comitato Criaac e del Comune di Marino:

Finalmente si riduce il numero di voli a Ciampino: ora lo Stato ridimensioni l’enorme e innaturale potere di ENAC

Un passo avanti verso il rientro nei limiti di legge dell’Aeroporto di Ciampino: il Ministero dell’Ambiente si è impegnato a trasformare in uno strumento efficace il discusso Piano di Aeroporti di Roma per la riduzione del rumore generato dall’aeroporto di Ciampino. Lo schema di Decreto del Ministero, approvato il 22 novembre anche dalla Conferenza Unificata Stato, Regioni, Città, contiene prescrizioni stringenti che hanno lo scopo di vincolare AdR a raggiungere veramente gli obiettivi di contenimento del rumore previsti dalla legge. È la prima volta che succede nel nostro Paese e questo decreto potrebbe tracciare una strada di legalità per il futuro anche di altri aeroporti.

Dopo un serrato confronto, supportato dalle analisi di Arpa Lazio e ISPRA, intorno all’iniziativa del Ministero si è aggregato il consenso della Regione, dei comuni di Roma, Ciampino e Marino e della stessa ANCI (associazione dei comuni italiani che rappresenta tutti i comuni nell’ambito della Conferenza Unificata).

Il consenso della Conferenza Unificata è l’ultimo passo che prelude, dopo la firma del Ministro Costa, alla vera e propria pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto.

Secondo quanto pubblicato dalle istituzioni coinvolte, Il decreto contiene le prescrizioni del Ministero al Gestore AdR e un cronoprogramma che, entro dicembre 2018, dovrebbe portare alla chiusura dell’aeroporto ai voli notturni (23.00 – 06.00) e, entro novembre 2020 al completo rientro dell’aeroporto entro i limiti acustici previsti dalla legge.

Secondo quanto reso noto, le prescrizioni ministeriali, accompagnate da un costante monitoraggio sui risultati via via raggiunti, imporranno ad AdR di rimodulare le azioni di contenimento promesse dal Piano al fine di raggiungere gli obiettivi (ad esempio, se i promessi nuovi aerei più silenziosi non dovessero essere consegnati, sarà necessario ridurre ulteriormente il numero dei voli per raggiungere l’obiettivo).

Un approccio ragionevole che avrebbe dovuto già essere adottato da almeno 20 anni.

Non ci aspettiamo che Enac, AdR e Ryanair, abituati a spadroneggiare in questo campo, accettino passivamente di adeguarsi a queste più che ragionevoli decisioni istituzionali.

Ci sarà una battaglia molto dura.

Questo dovrebbe portare il Governo a farsi carico della fine di questa grave asimmetria istituzionale.

Un enorme grumo di poteri è stato concentrato in Enac il quale, in campo aereonautico, ha soppiantato le Istituzioni preposte di molti dei ruoli e dei compiti ai quali devono assolvere in nome dei cittadini.

In base alla sua legge istitutiva Enac negli aeroporti è titolare di un’enorme quantità di poteri: dai compiti di polizia al rilascio delle licenze di volo, passando per quelli relativi alla tutela dei cittadini e dell’ambiente.

È evidente che questa impostazione non ha funzionato e da molti anni ne stiamo pagando il prezzo in tutti gli aeroporti.

È necessario che al Ministero dei Trasporti venga restituito un forte controllo su tutte le scelte di natura trasportistica e infrastrutturale delegate ad Enac, e ancora più necessario è che al Ministero dell’Ambiente venga restituito il ruolo di tutela dell’ambiente e quindi la regolazione della capacità operativa degli aeroporti nazionali, e alle Regioni le stesse funzioni per gli aeroporti regionali. Mentre ad ISPRA e alla catena delle Arpa regionali deve essere assegnato il ruolo di monitoraggio e controllo. Analogamente, la gestione delle “Commissioni aeroportuali”, che si occupano del rumore aeroportuale, dovrebbe passare dal controllo di Enac a quello del Ministero dell’Ambiente e delle Regioni.

Non è un’idea strana e non è neanche nuova: ad esempio in Francia la Direzione Generale dell’Aviazione Civile fa parte del Ministero dell’Ambiente (Ministère de la Transition écologique et solidaire:

https://www.ecologique-solidaire.gouv.fr/politiques/aviation-civile

https://www.ecologique-solidaire.gouv.fr/politiques/aviation-et-environnement).” Dichiara il Criaac di Ciampino.

Riduzione rumore Aeroporto Ciampino: Un grande passo avanti

Ieri 22 novembre 2018 nei locali del Consiglio dei Ministri al Palazzo della Stamperia di Roma si è chiuso un lunghissimo iter burocratico ed è iniziato l’iter finale che entro pochi giorni, con la firma del Ministro Costa, definirà l’approvazione del Piano degli interventi di contenimento ed abbattimento del rumore relativo all’aeroporto GB Pastine di Ciampino.

In sede di Conferenza Unificata l’ANCI (http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=821157&IdDett=65226) ha confermato l’accordo raggiunto dai tre Comuni interessati dall’Aeroporto G.B. Pastine di Ciampino con il Ministero dell’Ambiente. All’accordo hanno partecipato in modo determinante anche la Direzione Ambiente della Regione Lazio e l’ARPA Lazio.

“Tutelare la salute dei cittadini combattendo l’inquinamento acustico è stato l’obiettivo prioritario indicato dall’Amministrazione del Comune di Marino. Tale obiettivo è stato raggiunto grazie alla collaborazione ed il pieno accordo condiviso con l’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma Capitale e con la Commissaria del Comune di Ciampino.” afferma l’Assessore Tammaro del Comune di Marino . “Mi sembra doveroso qui ricordare e ringraziare il lavoro portato avanti dai Comitati dei Cittadini che sono stati un supporto costante e qualificato al nostro lavoro di rappresentanza degli interessi pubblici” conclude l’Assessore Tammaro.

“Si tratta di un risultato importante che abbiamo sollecitato e supportato anche a livello nazionale” dichiara il Sindaco Colizza del Comune di Marino “Questo Decreto può essere considerato un grande passo avanti ed il punto di inizio di un nuovo rapporto di equilibrio tra i Comuni (che si sono dimostrati attenti alle esigenze di tutela del loro territorio) e gli interessi economici che pur se legittimi hanno troppo condizionato in passato la gestione dell’Aeroporto” conclude il sindaco Colizza.

Il Ministero dell’Ambiente per ottenere questo risultato – in particolare dopo la costituzione del nuovo Governo –  ha accelerato i tempi ed avviato un rapporto di condivisione tra i Comuni, Arpa, ISPRA e la Regione Lazio. Di fronte alla constatazione che anche il secondo Piano presentato da Aeroporti di Roma nel 2015 presentava vistose lacune il Ministero dell’Ambiente ha deciso di superare la situazione di stallo attraverso un elenco di dettagliate prescrizioni con gli obiettivi e le relative scadenze che il Piano doveva raggiungere.
Il Piano prevede tra le altre cose una diminuzione dei voli di aviazione civile (65 voli da raggiungere entro Novembre 2020 rispetto ai 97 voli dichiarati nel Piano AdR), la sostituzione a partire dal 2019 degli aeromobili con quelli di ultima tecnologia dichiarati da AdR a minore impatto acustico, la installazione di nuove centraline di controllo collocate secondo le indicazioni di Arpa Lazio, la certificazione periodica a partire da Dicembre 2018 della effettiva chiusura dei voli notturni (dalle 23:00 alle 6:00), diversi interventi sulle scuole delle zone maggiormente esposte al rumore. Tra le altre prescrizioni anche l’obbligo per il gestore di elaborare una nuova mappa acustica entro il 30 giugno 2020.