Al teatro Sammarco La Bisbetica Indomata di Shakespeare

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Antonello Gualano
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Antonello Gualano

Un gruppo di attori lavora per mettere in scena La Bisbetica Domata di W. Shakespeare. Ma ecco che si presentano le prime difficoltà di organizzazione: la compagnia è rimasta senza regista. Lo sostituisce Caterina (la brava Elena De Luca), donna forte e decisa che gestirà il gruppo con carattere e tanta pazienza. Attorno a lei una sgangherata e ben assortita combriccola di attori, capeggiata da uno smargiasso Petruccio (il valido Francesco Vitiello) e tenuta in piedi con fatica dal malcapitato Produttore (il poliedrico Massimo Folgori). Per la regia di Luigi Schiavi, tra una dolce quanto svampita Bianca (Domiziana Monticelli) ed un eclettico ed originale Ortensio (Antonello Gualano), questa la trama de “La Bisbetica Indomata”, un divertente susseguirsi di gag spassose adatte anche ai più piccoli in scena a Dicembre al Teatro Sammarco di Roma. Meta Magazine ha intervistato Antonello Gualano, avvocato e scrittore, di recente anche prestato al teatro.

Parlaci dello spettacolo

“È divertente, scanzonato ma, per certi versi, fedele alla tematica del Bardo. In fin dei conti si recita Shakespeare, per cui…Niente distrazioni. È una rappresentazione con tanto ritmo e speriamo che, a luci spente e a sipario ormai chiuso, chi verrà a vederci possa ritenersi soddisfatto e torni a casa con un bel sorriso stampato sulle labbra. Noi ce la metteremo tutta senza dimenticare che si tratta di uno spettacolo di beneficenza”.

Com’è nata la tua passione per il teatro? locandina

“È nata sin da bambino grazie ai miei genitori. Difficile dimenticare le rappresentazioni estive al Teatro di Ostia Antica oppure all’Anfiteatro Quercia del Tasso piuttosto che al Giardino degli Aranci. I classici ed i loro personaggi immortali mi entusiasmano, i loro sentimenti e le loro paure, la gaiezza e la capacità di far sorridere e pensare”.

Quali sono i limiti e le criticità concrete del teatro amatoriale?

“Il teatro amatoriale sconta la scarsità di fondi e le mille difficoltà di poter coniugare l’impegno per la preparazione dello spettacolo con le attività giornaliere di ognuno di noi. Ma si sa, la passione vince su tutto: il teatro è vita e la vita è teatro. È un rifugio prezioso ed il miglior modo per comunicare con se stessi e, poi, con il pubblico che diventa parte di noi”.

Progetti per il futuro?

“Meglio i piccoli passi. A giugno sarò di nuovo sul palco con una commedia frizzante e divertente. Vi aspetto”.