Albano, il Pd interviene sull’adeguamento TARI

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Partito Democratico
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Il Partito Democratico di Albano Laziale è intervenuto sull’adeguamento della tariffa TARI approvato nel Consiglio comunale di ieri, lunedì 25 luglio. «Purtroppo, quando si amministra – si legge nella nota del Pd – ci si deve assumere delle responsabilità e si devono prendere delle decisioni, a volte impopolari. Bisogna però essere sempre molto chiari e motivarle, per non lasciare dubbi o retropensieri. Si può essere d’accordo, e quando si tratta di aumento di tasse nessuno chiaramente lo è, oppure no, ma pensare che chi prende questo tipo di decisioni, lo faccia a cuor leggero e senza una buona dose di indignazione è sbagliato. Ecco come sono andate le cose: ad aprile 2016, in fase di votazione del bilancio di previsione, avevamo informato la cittadinanza sull’ultimo aumento della TARI (+6%) utile all’estensione, completamento e copertura del 100% del servizio di raccolta differenziata “porta a porta” ad Albano, Cecchina e Pavona. Bisogna sapere che, nei primi tre anni il servizio “porta a porta” costa di più e solo progressivamente diminuisce. Contestualmente, informavamo che nell’anno 2017 si sarebbe stabilizzata la tassazione senza alcuna variazione e poi, nel corso del 2018, a fronte dei benefici ottenuti dalla raccolta differenziata, si sarebbe proceduto ad una diminuzione progressiva. Tutto questo è confermato. E’ sopraggiunto però un fatto non previsto ed urgente: l’incendio dell’impianto TMB di Roncigliano il 30 giugno 2016 che ha portato alla chiusura della discarica. Questo evento, oggi al vaglio dell’autorità giudiziaria, oltre ad arrecare un ulteriore e potenziale danno ambientale al nostro territorio, causa un danno alle nostre tasche! Infatti il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, passa da un costo annuo di 7.963.500,00€ a 8.729.000,00€, con un extra costo di 766.000 € dovuto al trasporto e smaltimento in altro sito di discarica. Oltre ad un mancato introito per le casse comunali di un ristoro ambientale stimato a 400.000 € (semestre luglio/dicembre 2016). L’aumento quindi, non previsto, è pari al 9,58% al quale si aggiungono i tagli alla spesa corrente equivalenti al mancato incasso del ristoro. L’aumento percentuale però, non equivale, come qualcuno dice ad un aumento matematico sulla bolletta nella parte variabile; infatti il calcolo si basa su di un ragionamento ponderale che non incide allo stesso modo su ogni singolo nucleo famigliare. Questo aumento purtroppo non era previsto e non poteva essere evitato. Ogni discorso – aggiungono dal Partito Democratico – è buono per attaccare, e se fossimo stati all’opposizione, forse anche noi, avremmo usato questi elementi per sacrificare l’agnello ma non c’erano altre soluzioni nell’immediato. Se ieri, non avessimo fatto questa operazione, si sarebbe usciti fuori patto di stabilità e avremmo visto bloccare tutti i servizi del Comune. Molti hanno chiesto perché non si siano tagliate le spese per feste ed eventi al posto di aumentare la tassa e lo si è detto chiaramente: non si può per legge; la variazione di una tassa la si può fare solo aumentando o diminuendo la stessa tassa, senza attingere fondi da altri capitoli. I tagli richiesti li abbiamo fatti: nei 400 mila euro di mancato ristoro ambientale, l’assessorato alla Cultura e gli Organi Istituzionali hanno visto una drastica diminuzione di 125.000,00 €, così come in modalità lineare tutti gli altri servizi. Se da una parte questa vicenda ci fa ben sperare nella chiusura della discarica, e noi porteremo avanti questa battaglia fino alla fine, di certo – conclude la nota – incide negativamente nell’immediato sulle casse del nostro comune e quindi di tutti noi cittadini che vi abitiamo».