Albano Laziale, la coalizione di Giorgio Battistelli chiede “subito un consiglio comunale straordinario”

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Palazzo Savelli
Il palazzo comunale di Albano Laziale
Palazzo Savelli
Il palazzo comunale di Albano Laziale

La coalizione di Giorgio Battistelli prende posizione sull’inchiesta della Procura di Velletri “sulle presunte assunzioni clientelari che stanno riguardando in queste ore esponenti politici della maggioranza” che governa Albano Laziale:

“La notizia dell’indagine sulle presunte assunzioni clientelari che stanno riguardando in queste ore esponenti politici della maggioranza e le Società partecipate del comune di Albano Laziale ci amareggiano profondamente – inizia così la nota della coalizione di Giorgio Battistelli.

Perché se fossero verificate anche solo in minima parte getterebbero un’ombra indelebile sull’amministrazione e su tutta la città. Purtroppo però la notizia ci sorprende solo in parte. Abbiamo affrontato – continua così nel comunicato stampa la coalizione di Giorgio Battistelli – la campagna elettorale con un programma che aveva come primo punto la credibilità di chi amministra, la fine di qualunque pratica opaca da parte di chi si assume responsabilità di governo, perché sentivamo che qualcosa in città non funzionava. Avvertivamo un clima di condizionamento su molte famiglie, sulle loro difficoltà.

Non sta alla politica svolgere il ruolo di indagine che è proprio della magistratura, che invitiamo a svolgere fino in fondo il proprio lavoro. Ma sta all’opposizione svolgere una rigorosa funzione di controllo amministrativo.

Chiediamo pertanto che si convochi immediatamente un Consiglio comunale straordinario. Chiediamo che il Sindaco riferisca con assoluta precisione circa le procedure che hanno portato alle assunzioni per conto di Volsca da parte della società Job Italia.

Qui non è in gioco il destino di qualche politico, ma l’immagine della nostra città. Si parla della democrazia, della possibilità per i cittadini di scegliere in libertà da chi vogliono essere amministrati. Si parla del fatto che è insopportabile che si speculi sulla crisi economica e occupazionale per ottenere in cambio voti. Si parla della legalità, principio che non dovrebbe mai essere messo in discussione, e che invece – si conclude così la nota – è continuamente dileggiato in nome del “così fan tutti”.”.