Alessandra Zeppieri interviene dopo la sentenza del Consiglio di Stato sull’inceneritore di Santa Palomba

"Se la giustizia non ci ascolta la via politica resta la soluzione" dichiara la capogruppo del Polo Progressista alla Pisana

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CONSIGLIO DI STATO. ZEPPIERI: «SE LA GIUSTIZIA NON CI ASCOLTA, LA VIA POLITICA RESTA LA RISPOSTA PER LO STOP ALL’INCENERITORE».

 

«Anche il Consiglio di Stato si allinea al Tribunale amministrativo regionale e, in sostanza, dà il suo via libera alla costruzione dell’inceneritore dei Castelli Romani a Santa Palomba», questo il commento della Consigliera del Polo progressista Alessandra Zeppieri alla sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto i ricorsi di chi si oppone, tra amministrazioni locali e realtà associative, all’impianto di incenerimento voluto dal commissario Gualtieri.

 

«Per i giudici, quindi, formalmente sarebbe ben fatta una Valutazione Ambientale Strategica (VAS), aperta sì alle osservazioni ma senza alcuna controdeduzione in risposta alle molte perplessità sollevate. E per quanto riguarda il sito – continua Zeppieri – il Consiglio di Stato sostiene che esso rispetti i criteri di localizzazione del Piano Regionale anche se nella sostanza esso è stato completamente privato di efficacia sul territorio capitolino».

 

«Entrando nel merito, invece, la cosa più inverosimile è che l’inceneritore ridurrebbe il conferimento in discarica e rispetterebbe anche la gerarchia dei rifiuti. Le Direttive del Pacchetto Economia Circolare del 2018 – puntualizza però la Consigliera – non vanno in questa direzione e, anzi, limitano questa forma di trattamento a quantità molto inferiori rispetto alla portata di 600.000 T/a pensata per l’inceneritore dei Castelli. L’unica forma non limitata è il recupero materia».

 

«Va detto anche che la Regione – sottolinea la Consigliera – ha espresso parere favorevole al Piano Gualtieri e dichiarato che esso sia compatibile con la pianificazione regionale. Peccato che proprio sul Piano regionale si parli esplicitamente di riduzione dell’incenerimento».

 

«Vista la sentenza del Consiglio di Stato – conclude – si deve dedurre che la battaglia contro l’inceneritore non può che passare per la strada politica, così come è stata la politica a pensare all’idea folle del Commissariamento. Il Governo Meloni, se non vuole tradire anche i suoi elettori e rappresentanti locali, deve modificare il mandato del commissario e imporre, come vogliono le norme UE e nazionali, il recupero di materia: senza quindi ricorrere a incenerimento e discariche».

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