Alessandro Verrelli e Rita Rassu presentano “America sulle mani”

Domenica 3 marzo dalle ore 17:30 presso la biblioteca comunale di Segni il loro ultimo racconto

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Domenica 3 marzo, alle ore 17:30, presso la biblioteca comunale di Segni (RM), in via della Pretura n.1, Alessandro Verrelli e Rita Rassu presenteranno il loro ultimo racconto a quattro mani dal titolo “America sulle mani”.

Edito dalla casa editrice Affiori, il racconto è contenuto nell’antologia “Ritorno al futuro”, a cura di Riccardo Piazza. All’evento parteciperà, oltre agli autori e al curatore, il sindaco di Segni Silvano Moffa.

Alessandro Verrelli, originario della città lepina ma da circa 3 anni a Milano, ha espresso tutta la sua soddisfazione. “Sono molto felice di poter presentare il racconto a Segni – ha dichiarato Verrellicittà alla quale mi sento molto legata e di cui sono originario. Voglio ringraziare il sindaco Silvano Moffa, l’assessore Marco Salvi e la responsabile della biblioteca Annalisa Ciccotti per la grande disponibilità e per l’organizzazione di questo evento.”

“America sulle mani è un racconto che ci mette davanti alle nostre responsabilità. Con Rita l’abbiamo scritto di getto, lasciandoci trasportare dalla malinconia ma, anche, dalla speranza” ha concluso Verrelli.

La coautrice del racconto, Rita Rassu, ha dichiarato: “America sulle mani, seppur forse in maniera bizzarra, riveli una parte di quello che siamo; una parte intima e surreale, quanto profondamente vera. Ciò accade con tutti i racconti, naturalmente: ogni cosa che scriviamo parla di noi, ci descrive, ci rispecchia. Eppure, mi sento legata ad America in un modo che trovo ancora difficile da spiegare. Questo racconto è nato senza volerlo, in un periodo per me un po’ strano, fatto di inizi e di tantissime paure. E America è diventata la “mia bambina”, quella mai nata e ancora da nascere, ma che adesso esiste sottoforma di parola. Sono lieta che Segni ci accolga per questa presentazione, e lieta di aver condiviso con Alessandro questo piccolo viaggio oltre tempo. Non avrei potuto chiedere di meglio”.

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