Amedeo Amadei, il ricordo di una tifosa romanista

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Funerali Amadeo Amadei
Funerali Amadeo Amadei a Frascati
Funerali Amadeo Amadei
Funerali Amadeo Amadei a Frascati

LETTERE – Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Livia Frigiotti inviata alla nostra redazione scritta in merito alla scomparsa di Amadeo Amadei, bandiera dell’As. Roma, frascatano e simbolo di uno sport che forse non c’è più.

Volevo scrivere qualcosa di istituzionale, volevo scrivere qualcosa che risultasse importante, imperioso di valore. Ma non è facile quando ti trovi a dover scrivere su Amedeo Amadei, quando ti trovi di fronte all’ineluttabile scomparsa di un grande personaggio. Volevo scrivere da tifosa qualcosa che potesse essere altisonante, che so, far vedere che se pur tanto più giovane ne sapessi di tutto e di più, avendo pure la nonna frascatana, coetanea del fornaretto (scomparsa troppo presto ahimè). Ma non è così! E allora? E allora mi ritrovo a scrivere di un sogno, di una passione comune, di una fiamma d’amore che ci arde dentro. La passione per la Roma.

Cos’è la Roma per il tifoso romanista? Aveva ragione “er fornaretto”, la Roma è una madre, io aggiungo una sorella, una complice, quella che se vince o perde ti strappa lacrime e sorrisi, ti strappa gioia e dolore, ti strappa rabbia e cuore. La Roma è questo e tanto di più, è un mondo racchiuso in ogni tifoso che forse sa vivere ma non sa spiegare agli altri. E ci prendono in giro per come siamo fatti. Siamo quelli che all’inno allo stadio (e non solo allo stadio), tirano su una sciarpa e cantano a squarciagola con un brivido e una emozione dentro, sempre quella, sempre la stessa, sempre presente che non passa mai nonostante il tempo. La Roma è un concetto astratto, che si radica dentro insieme alla storia di una grande città. E’ senso di appartenenza, è un valore concreto, un credo, una passione profonda, davvero più ci penso e meno lo so spiegare. La Roma per un tifoso è qualcosa di grande, di estremamente potente, ti avvolge, ti governa i sentimenti, ti trasporta nel suo mondo, no, non si può spiegare, lo dico sempre si può solo vivere, gioie o dolori che siano.

E cosa è la Roma per un ragazzo che ha il privilegio di diventare uomo giocando in questa squadra? Una perla rara e preziosa che ha per le mani da curare e custodire, da amare anche più della propria vita. E Amadei lo sapeva e lo provava dentro quel brivido, l’amore per quella madre un po’ speciale, particolare, che era “solo” una squadra di calcio e che gli permise di diventare per i tifosi l’ottavo re di Roma, di diventare immortale e indimenticabile. L’uno ha regalato qualcosa all’altra. La Roma gli ha dato la fama, lui le ha regalato il suo primo scudetto nel 1942. Il suo destino di giocatore lo portò anche in altre squadre ma mai smise di essere prima di tutto tifoso Romanista; era talmente forte il sentimento che mise sempre le cose in chiaro e per iscritto: “io contro la Roma non gioco e non giocherò mai, non pretenderete che pugnali mia madre”. In radio Enrico Maida di lui ha detto” Amadei era il romanista vero” e lo ha dimostrato nella sua vita di esserlo. Era nato a Frascati, aveva in Piazza del Gesù uno dei forni più importanti del paese e per questo lo chiamavano “er fornaretto”, consegnava da giovinetto il pane, ma il suo sogno era il calcio, era la Roma. Un sogno diventato realtà con devozione e dedizione, con amore ma soprattutto con la bravura e la capacità. Un attaccante di prima categoria, non mancò di segnare molti gol nelle sue migliori stagioni. Ma il calcio è stata passione anche dopo aver appeso al chiodo gli scarpini, diventando allenatore persino del Napoli del Presidente Achille Lauro.

Lo ha ricordato la nuova As Roma, quella Americana; lo ha ricordato Francesco Totti sul suo blog; colui che possiamo anche considerare il suo diretto successore, il giocatore tifoso, l’unico vero romanista dei giorni nostri, che in campo ha dato tutto e che ancora vuole dare alla sua squadra. Da capitano di questa Roma, Francesco Totti, come Amadei, ci ha regalato il terzo scudetto, e ancora ci sta regalando gioie immense; non ha mancato questo triste evento ricordando chi, prima di lui, ha reso la Roma grande. Lo ha ricordato e omaggiato allo stadio Danielino De Rossi (non a caso l’altro romanista giocatore tifoso per eccellenza a fianco di Totti), lo ha ricordato la curva SUD con orgoglio. L’orgoglio Romanista. Indimenticabile lo ricorderanno le altre squadre con il lutto la prossima giornata.

E poi Frascati, il suo paese, una cittadina alle porte di Roma che gli ha dato i natali e lui l’ha resa famosa, le ha dato lustro, le ha dato importanza, l’ha amata vivendoci per 92 anni fino all’ultimo istante. E Frascati, con la Piazza San Pietro gremita, lo ha ricordato e lo ha abbracciato forte questo suo figlio in una giornata freddissima accompagnandolo nella sua ultima apparizione in pubblico.

Che dire di più o di meglio? Perdiamo una bandiera, una icona del nostro calcio, perdiamo un grande tifoso romanista, perdiamo un cittadino importantissimo della nostra Frascati, un valore aggiunto, perdiamo un simbolo che però rimarrà per sempre nella storia del futuro, lo ha scritto e inciso per sempre con la sua esperienza di calciatore. Assolutamente indimenticabile.

Livia Frigiotti