Ad Albano Laziale si sta tagliando il traguardo del secondo anno di raccolta differenziata porta a porta in molti quartieri della città. Circa 20mila sono infatti i cittadini residenti nelle zone coperte dal servizio e, prossimamente, l’amministrazione comunale ha annunciato di essere in condizione di completare i quartieri in modo tale da servire tutto il territorio, tranne il centro storico, il quale sarà interessato dall’installazione dei cassonetti interrati. Facciamo il punto della situazione con il consigliere comunale Luca Andreassi.
I dati pubblicati dall’Osservatorio Provinciale attestano Albano ad un livello di differenziata pari solo al 12,4%. Come giustifica questi numeri?
“I dati pubblicati sono riferiti all’anno 2014 e sonoassolutamente compatibili con il fatto che in quella data i cittadini interessati dalla differenziata porta a porta erano i soli residenti dei quartieri di Villa Ferrajoli, Miramare e La Stella per un numero complessivo di circa 8.000 utenti, ovvero circa un quinto della popolazione residente. Essendo, in buona sostanza, solo i cittadini che effettuano il porta a porta a concorrere a formare quella percentuale del 12,4% che viene spalmata su tutto il territorio. Dunque, il livello di differenziata nelle aree servite dal porta a porta era naturalmente prossimo al 60%, dato assolutamente positivo..
I dati ad oggi sono cresciuti proporzionalmente. La raccolta porta a porta interessa circa la metà della popolazione per una percentuale che si attesta attorno al 30% su tutto il territorio mantenendo elevati valori di differenziazione nelle aree servite (sempre prossimi al 60%)”.
Per quale motivo, già a partire dal 2013, non avete esteso il porta a porta a tutto il territorio?
“Abbiamo scelto noi di non partire immediatamente su tutto il territorio. Questo per garantire che le modalità di conferimento ed il messaggio sulla importanza della differenziazione attecchisse progressivamente ed in maniera consistente e duratura. A nostro avviso il livello di qualità della plastica, ad esempio (purezza superiore all’80% che comporta un introito per il comune di oltre 300 €/tonnellata), è il risultato conseguente di questa attenzione. Naturalmente siamo arrivati alla parte conclusiva del progettodifferenziata. In questi giorni stiamo estendendo il porta a porta a porzioni del territorio del centro storico di Albano, sperimentando anche soluzioni diverse per il conferimento”.
La percentuale di raccolta differenziata sale, la tariffa non scende. Come giustifica l’aumento del 2015?
“Intanto chiariamo che nel 2014, anno a cui si riferiscono i dati dell’Osservatorio Provinciale, la tariffa non ha subito incrementi significativi e principalmente legati al cambiamento di sistema tariffario (da TARES a TARI). L’aumento del 2015 è legato non solo ai maggiori costi connessi al porta a porta, ma anche e soprattutto alla Determina Regionale che ha indicato una tariffa per lo sversamento dei rifiuti in discarica decisamente superiore a quella in vigore nel 2014 (peraltro con effetto retroattivo). Nonostante i maggiori costi che nel 2016 si dovranno affrontare per l’ampliamento del perimetro del porta a porta, la sensibile riduzione delle quantità smaltite in discarica e dunque dei relativi costi di conferimento e se verranno confermati i dati sulla purezza della plastica (anzi auspicabilmente estendendo il perimetro è lecito attendersi un quantitativo maggiore dunque un introito superiore) cercheremo di evitare ulteriori inasprimenti della tariffa. E’ doveroso ricordare, inoltre, che, dati ISPRA alla mano, Albano risulta essere una delle città dei Castelli (Pomezia , Ardea e zone mare incluse) in cui il costo procapite annuo dei servizi di gestione dei rifiuti è il più basso”.
Che novità bisogna attendersi per il 2016, oltre all’estensione del porta a porta?
“Nel 2016 sarà anche attivo il sistema di conversione dei punti accumulati nelle macchine mangiaplastica con trasformazione dei punti accumulati in sconti sulla tariffa TARI. Così come attivo sarà il circuito degli esercizi commerciali convenzionati ove, eventualmente, trasformare i punti in sconti.. Abbiamo utilizzato questo periodo di “prova” per iniziare i cittadini ad una nuova metodologia di separazione della plastica, a prescindere dalle premialità. I dati ci hanno dato ragione ed oggi siamo senz’altro pronti a promuovere il sistema anche con incentivi economici (sconto sulla tariffa) o commerciali”.