Angeletti “Cimitero Comunale Castel Gandolfo, luogo di riposo o pozzo di San Patrizio?”

Denuncia di Fabio Angeletti, portavoce di Fratelli d'Italia a Castel Gandolfo, della situazione che vive il cimitero comunale gandolfino

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Cimitero Castel Gandolfo

“CASTEL GANDOLFO: IL CIMITERO COMUNALE, LUOGO DI RIPOSO O POZZO DI SAN PATRIZIO?

Le parole, quando dette, devono avere un senso e soprattutto occorre saperle pronunciare. In parole povere non occorre farne un uso inappropriato. Quando si parla di “dignità”, specialmente in Consiglio Comunale, occorre tenere bene in mente che ciò che viene detto, oltre ad avere un certo peso, viene anche accuratamente registrato. Oggi vi voglio parlare del nostro Cimitero Comunale, e cioè il luogo dove la stragrande maggioranza di noi castellani verremo collocati dopo essere passati a miglior vita. Ognuno di noi spera di riposare in un luogo decoroso, ben curato, pulito, con un impianto elettrico possibilmente funzionante, con la possibilità di essere facilmente raggiunti da chi desidera farti visita, portarti anche un semplice fiore.  Ma purtroppo a Castel Gandolfo non è così. Si spendono soldi a non finire; si fanno mutui (l’ultimo, nel 2018, di € 100.000,00) ma non si capisce bene che fine facciano questi soldi. Si scrivono determine che dicono tutto e non dicono nulla: non c’è una reale descrizione di cosa si sta realmente pagando con quell’atto amministrativo. Veniamo ogni volta presi per il naso, e come se non bastasse la pantomima continua, anche in Consiglio Comunale. Il 28 maggio del 2018 si è parlato di “dignità”, ma la dignità viene ogni giorno calpestata da chi se ne strafotte di me, di te che leggi, e di tutti i nostri cari. Oggi sono andato a trovare mio padre, un uomo che, come la maggior parte dei nostri padri, ha riempito la vita di sacrifici per tirare su una famiglia, dei figli, dare loro un’istruzione, una casa. Ha combattuto in Africa, ad El Alamein, ed è stato ferito in combattimento. È stato uno dei pochi fortunati che è riuscito a tornare sano e salvo a casa, dopo un lungo periodo di prigionia. Ora giace in un loculo, all’asciutto. Altri, per scelta o per necessità, riposano nel cimitero comune, e cioè in un luogo dove la salma viene esposta giornalmente alle intemperie. Un luogo dove, in ogni caso, non devono mancare le attenzioni di chi è preposto alla cura e al decoro e alla manutenzione del “sacro bene comunale”. A seguito dei forti rovesci temporaleschi che negli ultimi anni hanno provocato, con la loro intensità e violenza, delle vere e proprie alluvioni, alcune tombe situate presso la zona “comune” sono sprofondate rendendo quasi visibili i sacri resti. Ebbene, vi invito a farvi una passeggiata per rendervi personalmente conto di come si trovano alcune tombe e l’intera area “comune”. Questa secondo voi, cari signori che sedete tra i banchi in Consiglio Comunale, si può chiamare DIGNITÀ? Ma un po’ di vergogna non vi sale su per la schiena?” Lo scrive Fabio Angeletti, portavoce di Fdi a Castel Gandolfo.