Arriva in Regione la protesta sulla demolizione immobili Castelli Romani

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2003
Regione Lazio
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Circa duecento persone del comitato ‘Equi diritti’ dei Castelli Romani hanno manifestato all’esterno del Consiglio regionale il 26 ottobre 2016 per chiedere una moratoria o una sospensiva a un protocollo d’intesa che la Regione stessa, nel 2015, ha firmato con la Procura di Velletri e che riguarda la demolizione di numerosi immobili abusivi. Il portavoce del comitato, Marco Milani, ha spiegato: “In questi giorni, su impulso della Procura, i sindaci di 31 Comuni dei Castelli stanno acquisendo al patrimonio le case sorte spontaneamente anni fa sul territorio. I proprietari di queste case nel 2003 hanno pagato pero’ una sanatoria, tra i 20 e i 70 mila euro. Negli ultimi 15 anni hanno pagato le tasse. Ci sono anche persone che hanno comprato queste case, ci sono gli atti notarili, hanno acceso dei mutui”. Secondo Milani “sono 715 le famiglie colpite da un ordine di acquisizione, ma se questa azione inficia la sanatoria del 2003 saranno migliaia. L’amministrazione regionale non ci sta dando risposta su altri alloggi o sui risarcimenti. Tra l’altro la Regione mostra schizofrenia: in questi dieci anni ha finanziato i Comuni per opere di urbanizzazione. Ora vogliamo che la Regione intervenga con una moratoria o una sospensiva e dia il suo impulso a favore di queste famiglie”. La questione del comitato ‘Equi diritti’ dei Castelli Romani e’ stata presentata in apertura di seduta dal consigliere di Lavoro e Territorio, Luca Malcotti, che ha chiesto che una delegazione dei manifestanti fosse ricevuta dai consiglieri. Il presidente dell’Aula, Daniele Leodori, ha risposto che già informalmente i capigruppo di Fdi, Giancarlo Righini, e di Sel, Gino De Paolis, hanno espresso la volontà di incontrare i cittadini e che quindi questo incontro potrà avvenire più tardi in giornata.

“Reputo molto preoccupanti e, quindi, degne di attenzione le istanze, lanciate questa mattina dal comitato ‘Equi diritti’ dei Castelli Romani in sit in alla Pisana per chiedere una moratoria o una sospensiva al protocollo d’intesa che la Regione Lazio, nel 2015, ha stilato con la Procura di Velletri e che riguarda la demolizione di numerosi immobili abusivi in tutto il comprensorio a sud di Roma. Come riferisce l’associazione, i sindaci castellani avrebbero iniziato ad acquisire al patrimonio gli stabili nati spontaneamente in questi anni, ma i proprietari di queste abitazioni nel 2003 hanno pagato una sanatoria, tra i 20 e i 70 mila euro, e negli ultimi 15 anni hanno pagato le tasse. Tanti altri hanno comprato queste case. Siamo di fronte ad una questione urbanistica molto delicata con risvolti sociali molto pesanti visto che centinaia di famiglie potrebbero finire per strada. Una questione, purtroppo, in questi anni sottovalutata dalle istituzioni e che adesso deve essere affrontata con equilibrio e attenzione, rispettando sempre il principio di legalità, ma facendo i conti con una realtà che potrebbe assumere i contorni dell’emergenza sociale. Per questa ragione, sto per presentare una richiesta di audizione in commissione Urbanistica invitando tutti gli enti competenti, in primis, il comitato ‘Equi Diritti’ e i responsabili regionali all’Urbanistica e alle Politiche Abitative. Dalla Regione Lazio servono risposte precise e mirate”. Cosi’ in un comunicato il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Urbanistica e Politiche Abitative, Adriano Palozzi.

“Stamattina alla Pisana una delegazione di cittadini interessati dal provvedimento di demolizione emesso dalla Procura di Velletri è stata ricevuta dai Capigruppo in Consiglio Regionale. Penso, anche a seguito di questo incontro, che sia assolutamente urgente ed indispensabile la creazione di un tavolo che possa trovare al più presto soluzioni condivise, nel pieno rispetto delle leggi, per famiglie e attività artigianali che in questo momento vivono una situazione di grande difficoltà. La vicenda delle demolizioni di case e di capannoni abusivi stabilite dalla magistratura veliterna a seguito di sentenze passate in giudicato sta arrivando a compimento e rischia di rappresentare una vera emergenza sociale. Parliamo di oltre 700 immobili su tutto il vasto territorio dei Castelli Romani, un numero di grandi proporzioni che non può che essere gestito in modo coordinato attraverso un tavolo interistituzionale che ricomprenda Regione Lazio, Procura di Velletri e tutti i Comuni nei quali ricadono questi procedimenti”  così in comunicato il consigliere regionale Eugenio Patané.