Arriverà il momento di interrogarsi sui 30mila morti italiani per Covid

Il Prof. Luca Andreassi nella sua zona mista di venerdì 8 Maggio riflette sui 30mila morti per Covid in Italia

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Morti Bergamo portati via dall'Esercito

Due sono le immagini di questa pandemia che troveremo sui libri di storia fra qualche anno.

Da una parte i medici stremati dopo turni interminabili, dall’altra la foto scattata il 18 marzo da un balcone di Borgo Palazzo con i camion dell’esercito che portavano via i feretri che il cimitero di Bergamo non riusciva più a contenere.

Ed oggi i numeri, i numeri di questa epidemia che tante volte abbiamo cercato di interpretare, ci dicono che con i 243 decessi odierni si superano i 30.000 morti dall’inizio dell’epidemia. Un numero drammatico che, purtroppo, avevamo profetizzato.

Un numero drammatico su cui sarà opportuno interrogarsi. Sarà, infatti, opportuno chiedersi se si sarebbero potuto risparmiare delle vite umane, qualora si fosse stati in grado di attuare sollecitamente un efficiente sistema di test, tracciamento dei contatti e trattamento tempestivo dei contagiati.

Ma è anche un numero che ci deve essere di monito a non farci trovare impreparati nel caso di una seconda ondata di contagio. Perché quegli strumenti, le 3T, colpevolmente, non li abbiamo ancora sviluppati.

E poi i medici. Tanti sono caduti sul campo. Tanti altri hanno letteralmente “sospeso” la loro vita per dedicarsi esclusivamente alla battaglia contro questo infido virus.

Quei medici. Quei medici di Bergamo che hanno deciso di contravvenire alle indicazioni del Ministero della Salute che dicevano di non fare autopsie ai morti in quanto inutili, visto che era nota la causa del decesso.

Dal 23 marzo, infatti, i medici anatomopatologi di Bergamo hanno deciso di “disubbidire” ed hanno iniziato ad effettuare autopsie.

È grazie al loro atto di “disubbidienza civile” che abbiamo scoperto come molti pazienti fossero deceduti per trombosi, evento che spesso si è manifestato dopo le fasi acuti della polmonite.

È grazie al loro atto di “disubbidienza civile” che alle terapie in corso si è aggiunto, in molti ospedali, il trattamento con eparina. Al Papa Giovanni di Bergamo ed al Sacco di Milano l’eparina è nel protocollo.

È grazie al loro atto di “disubbidienza civile” che, verosimilmente, si sono riuscite a salvare delle vite umane.

Andrà tutto bene se fare tamponi agli asintomatici come in Veneto o fare autopsie ai morti di COVID come a Bergamo non sarà più un atto di “disubbidienza civile”.