Assenteismo in commissione, botta e risposta maggioranza M5S

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Comune Ciampino
Palazzo comunale di Ciampino
Comune Ciampino
Palazzo comunale di Ciampino

“Con l’apparizione del M5S sulla scena politica ed amministrativa di Ciampino – si legge in una nota diramata dalla maggioranza consiliare che sostiene la giunta Terzulli – sembrava potessero emergere i presupposti del “nuovo”, di una opposizione più sana e costruttiva.

Quello che invece siamo costretti ad evidenziare è che spesso l’incompetenza si traduce in arroganza.

Il Presidente della Commissione Consiliare Tecnica Urbanistica, Marco Bartolucci (M5S), in totale “autonomia”, ha proposto ed imposto una delibera consiliare ai membri della Commissione, senza metterne a conoscenza né il Sindaco, né l’Assessore né i tecnici competenti, consumando così una lesione delle prerogative della maggioranza all’attuazione dell’indirizzo politico sancito con le elezioni.

Tutto al fine di proporre l’ennesimo articolo “ad effetto” contro l’Amministrazione Comunale ed in particolare contro quei Consiglieri Comunali che correttamente, non si sono presentati alla riunione della Commissione Tecnico Urbanistica, convocata per il 10 settembre alle ore 15,00, evitando – continua la nota – l’inutile esborso da parte del Comune di ben 15 gettoni di presenza da erogare ai commissari a fronte di una delibera che non poteva in alcun modo essere discussa.

Infatti il Segretario Generale del Comune di Ciampino, a seguito della convocazione della Commissione, aveva evidenziato e comunicato in forma scritta al gruppo consiliare 5 stelle che tale delibera era “estranea alle materie di competenza del Consiglio Comunale previste e specificatamente elencate nell’art. 42 del Dlgs. 267/00.”

Quale è stata la risposta del Presidente Bartolucci a queste azioni?

Pubblica sul sito di Beppe Grillo una nota con tanto di fotografia della sala riunioni vuota, lancia anatemi contro i membri di maggioranza della Commissione e riconvoca nuovamente per il prossimo lunedì 15 c.m. la Commissione Tecnico Urbanistica senza i dovuti passaggi istituzionali invitando, questa volta, oltre ai 15 Consiglieri Comunali della Commissione anche i cittadini di Ciampino.

Il Presidente Bartolucci dovrebbe sapere che presiedere un’istituzione significa rispettarne la funzione  e garantirne il regolare svolgimento  in tutti i suoi aspetti, a partire dalla regolarità degli atti che si decide di porre all’esame dell’organismo.

Le sedute delle Commissioni, se si vuole renderle pubbliche, dovrebbero essere concordate con l’Amministrazione e con i membri della Commissione.

La Commissione non è del Consigliere Bartolucci che non può trasformarla in un tribunale politico personale, essendo la sua figura a garanzia di tutte le componenti politiche del Consiglio rappresentate nella Commissione.

L’auspicio è che – conclude la nota – il M5S comprenda che occorre ricondurre tutto a quella dialettica di ragionati contrasti che è lo stimolo vitale di ogni democrazia, attuando la sua “serena”, costruttiva e stimolante funzione di Consiglieri di opposizione ma necessariamente ed indiscutibilmente nel rispetto delle norme che regolano lo svolgimento dei compiti istituzionali”.

 

IL MOVIMENTO CINQUE STELLE REPLICA A DIFESA DI BARTOLUCCI

 

Il MoVimento 5 Stelle di Ciampino con i suoi portavoce e gli attivisti rispondono al comunicato di Partito Democratico, La Città che Vorrei, Ciampino Guarda Avanti,

“Per chiarezza di intenti e di comunicazione – dicjhiarano dal Movimento Cinque Stelle di Ciampino – vorremmo anzitutto aggiungere che questo scambio rientra in una discussione ben nota relativa al ristorante abusivo, il ‘’Superghino” e al contenzioso legale che coinvolge il Comune di Ciampino. Dettaglio, questo, che gli autori del comunicato a cui rispondiamo sembrano aver dimenticato di citare come vero fulcro della questione (oltre che della richiesta di riunione della commissione che tanta indignazione ha suscitato).

La maggioranza si dice sorpresa dalla nostra incompetenza che mette a serio rischio i presupposti per una sana collaborazione. Anche noi speravamo potessero emergere questi presupposti del “nuovo”, di una gestione costruttiva e pulita della cosa pubblica, soprattutto dopo aver constatato come questa avesse fatto ‘’proprie diverse proposte partite da interrogazioni e mozioni a firma M5S (una su tutte, la questione PRINT Xa2). Eppure ci siamo sbagliati – continuano i militanti e consiglieri M5S – peccando così non di incompetenza ma di inesperienza, immaginando che la parte più nutrita dei rappresentanti di questa città sentisse la nostra stessa urgenza rispetto alla discussione di temi tanto caldi.

Il cittadino Bartolucci – a cui si contesta una gestione in ‘’autonomia della commissione – ha inoltrato una Proposta di Delibera per l’esercizio dell’autotutela nei confronti delle DIA (Gen, n. 41645/2011 e Prot. Gen. n. 18541/2012) e non certo un’imposizione, come definita dai colleghi di maggioranza: proposta notificata, peraltro, come da copione anche al Sindaco Terzulli, che i colleghi del Partito Democratico, La Città che Vorrei, Ciampino Guarda Avanti, dichiarano invece all’oscuro della convocazione.

Dunque una proposta di esercizio di autotutela – e non imposizione – che nel nostro modo di intendere la politica si traduce con discussione, valutazione, per trovare un’alternativa ad un esborso mostruoso di denaro pubblico di cui, ancora una volta sarà il cittadino a farsi carico. Non è affatto incoraggiante che i signori della giustizia economica si scandalizzino per qualche gettone di presenza (33 Euro lordi per ogni commissario) a fronte dei 2,5 milioni di Euro per le spese della causa in essere e altri 53 mila euro circa di spese legali dovuti alla mancata risposta alla DIA da parte dell’ufficio urbanistica. Chi sta cercando l’articolo d’effetto? il M5S che fino a ieri erano lo spauracchio della stampa ed oggi improvvisamente alleati, o una maggioranza che si giustifica e si nasconde (ancora una volta) dietro qualche centinaia di euro da risparmiare? Sempre per onore di cronaca – aggiunge la nota – la foto dell’articolo è stata scattata dalla portavoce M5S Marilena Checchi presente in commissione senza nessuna velleità di percepire il gettone di presenza (dal momento che non ne fa parte) ma al solo scopo di seguire da vicino la discussione su un complesso contenzioso che riguarda ogni singolo cittadino di questo Comune.

Bisognerebbe ricordare a tutti i membri della commissione e ad ogni singolo rappresentante della maggioranza che le commissioni permanenti hanno ragione di esistere come strumenti funzionali al lavoro del consiglio: non parteciparvi non vuol dire risparmiare, significa rallentare i lavori dell’amministrazione tutta. Alla luce di quanto si evince, non sembra Bartolucci a peccare di autoreferenzialità e ad aver fallito nel ruolo che un commissario è chiamato a ricoprire quanto i signori che non si sono presentati ad adempiere al proprio compito macchiarsi della colpa di disattendere l’impegno preso con i cittadini, quello di occuparsi con la massima serietà del nostro territorio, nel rispetto della legalità e del buon senso.

Non è che il nostro portavoce “dovrebbe sapere che presiedere un’istituzione significa rispettarne la funzione e garantirne il regolare svolgimento in tutti i suoi aspetti”: Bartolucci conosce perfettamente il valore del suo ruolo, prima come cittadino, poi come portavoce e non in ultimo come presidente di commissione di cui conosce altrettanto bene le regole. Lasciateci, dunque, sottolineare, che – conclude il M5S ciampinese – non vi è nessuna mancanza o trasgressione nell’invito a cittadini e stampa a seguire la seduta del prossimo lunedì poiché l’articolo 10, comma 2, del regolamento prevede che

“Le sedute delle Commissioni, quando il Presidente lo specifichi nell’invito o a richiesta di un terzo dei Commissari, possono essere pubbliche e, in tal caso, ai lavori possono assistere i cittadini ed i rappresentanti degli organi di informazione”. Proposta e non imposizione.

Stiamo parlando del nostro territorio, dei nostri soldi, delle nostre risorse e della tutela generale dei cittadini da abusi di ogni genere anche quello sull’applicabilità di un regolamento che ci vuole attori protagonisti non spettatori paganti.

E la domanda, a questo punto, sorge spontanea: siamo noi gli incompetenti?!?”.