“La marcia indietro del governatore – aggiunge il primo cittadino di Monte Compatri – è un fatto più che positivo: “Ribadisco la mia piena disponibilità al confronto nel merito su un tema come la gestione del servizio idrico”, scrive nella nota di oggi. Un dialogo che era mancato all’approvazione di una legge, il 14 agosto 2017, e sulla delibera regionale varata il 2 marzo scorso: a 48 ore dal voto. “Preso atto della criticità espressa … abbiamo deciso di superare la situazione … al fine di evitare conflitti istituzionali. Adotteremo un nuovo atto per avviare un percorso condiviso verso un nuovo modello di governante in materia”, aggiunge Zingaretti”.
“Il confronto è d’obbligo. Già prima della sua nascita, infatti, l’Ato 6 avrebbe avuto 200 milioni di euro da restituire ad Acea; in virtù degli investimenti realizzati. Un minor numero di utenze da servire, meno risorse da utilizzare per ammodernare la rete, tariffe più alte del 16,7%, con l’area Doganella spaccata in due e più acqua presa dai pozzi. Il gesto del governatore mi sembra il minimo. E questo deriva dal fatto che sindaci, di diverso colore politico, hanno pensato ai cittadini”, conclude il sindaco D’Acuti.