Bacino dei laghi di Albano e Nemi patrimonio dell’umanità

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lago
Lago Albano a Castel Gandolfo
Castel Gandolfo
Lago Albano a Castel Gandolfo

“Riconoscere l’originalità e il valore naturalistico-ambientale costituito dal biotopo del ‘vulcano laziale’, in cui insistono i laghi di Albano e Nemi, avviando l’iter per il riconoscimento quale ‘patrimonio dell’Umanità’. E’ quanto prevede un ordine del giorno presentato dal consigliere regionale del Partito Democratico Riccardo Agostini e approvato dal Consiglio Regionale del Lazio”. Così una nota del consigliere regionale del Pd Riccardo Agostini.

“Il documento impegna il presidente della Regione Lazio a promuovere una iniziativa, coordinata con il Mibact, la Città Metropolitana di Roma, i Comuni interessati e il Parco Regionale dei Castelli Romani – aggiunge – al fine di far riconoscere dagli organismi internazionali preposti il biotopo del vulcano laziale, il bacino archeologico e i centri storici (Albano, Genzano, Ariccia, Nemi, Castelgandolfo, Marino, Rocca di Papa e Frascati) ‘patrimonio dell’Umanità’ “. “Oltre alle specificità paesaggistiche e naturalistiche – ha commentato Agostini – è nostra intenzione evidenziare il valore culturale che nei secoli si è andato costituendo in virtù della scelta di questo luogo come uno degli incubatori di civiltà, e la non casuale presenza dell’enclave dello Stato Pontificio con la residenza estiva dei Papi. La zona possiede un enorme patrimonio archeologico, in buona parte inventariato dalla Sovrintendenza ai beni archeologici del Lazio, su cui ancora sostanzialmente non si è prodotto nessun sistematico piano di valorizzazione e fruizione. Su questa preesistenza, nell’ambito del risveglio e dello sviluppo del classicismo nella stagione dell’Umanesimo e del Rinascimento, nel vulcano laziale si radicarono gli insediamenti urbani attuali, rideterminando dopo secoli di oblio un insieme sociale, culturale, economico e produttivo relazionato strettamente a Roma”. “La procedura per il riconoscimento del sito ‘patrimonio dell’Umanità’ prevede ora che venga inserito nella lista propositiva dello Stato italiano per poi essere valutata dalla Commissione dell’Unesco, con il supporto tecnico degli esperti dell’Icomos per i siti di valore storico-artistico e dell’Uicn per i siti naturali