Barra e Santamaria alla Mondadori di Velletri

La giornalista Francesca Barra e l'attore Claudio Santamaria ospiti alla Mondadori di Velletri di via Pia: “Un racconto mitico per amore della Lucania"

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Francesca Barra, Claudio Santamaria e Tiziana Mammuccari

“La giostra delle anime” è un romanzo intenso, con una trama apparentemente semplice ma ricca di insidie per il lettore. Francesca Barra e Claudio Santamaria, che l’hanno scritto, si sono presentati al pubblico della Mondadori di Velletri – intervistati da Tiziana Mammucari – per raccontare questa esperienza di scrittura che è stata, come da loro specificato, un autentico percorso di vita. Eva, Anna, Angelica, le protagoniste hanno tutte bisogno di riscatto. Le prime due vengono praticamente allevate dalla terra, aspra e affascinante, di Lucania. Angelica ha a che fare con il bullismo e cerca di sopravvivere alle insidie affrontando la vita con uno spirito diverso. Prima della presentazione, che ha visto centinaia di persone affollare la Libreria di via Pia, Claudio Santamaria e Francesca Barra hanno approfondito alcuni aspetti della loro opera (lo stile narrativo, il carattere delle due ragazze e il legame con la terra) in una breve intervista per Mondadori Bookstore Velletri. Eccola di seguito:

Francesca Barra, le due bambine nascono in realtà dalla terra. Questa origine viscerale e particolare ha un riscontro in un episodio accaduto nella vostra vita, almeno a livello di suggestione?

“Sì, eravamo in Basilicata per lavoro, in macchina. Claudio stava cercando un soggetto per dirigere un lungometraggio e siamo stati ispirati dall’antico vulcano del Vulture, simbolo della nostra terra. Io sono lucana e lui lo è per metà: da questa passione che ci accomuna, insieme all’interesse per la magia, per alcune pratiche e tradizioni legate al Sud Italia e alla Basilicata, abbiamo ricercato una storia che potesse raggruppare tanti argomenti partendo proprio dall’attaccamento alle radici della nostra terra”;

Claudio Santamaria, Eva e Anna sono due caratteri molto diversi, quasi opposti. Sono in qualche modo condizionati dalla loro origine?

“La loro vera madre in fondo è la terra. Questo è un racconto piuttosto mitico perché raccontiamo di una terra che si spacca e da cui esce questo latte. Lì un po’ stiamo giocando con la realtà e col mito. Queste gemelle sono state nutrite dalla terra che passa loro antiche conoscenze e vuole tenerle con sé. C’è questo rapporto, così come noi abbiamo un rapporto viscerale e sanguigno con la Lucania. In qualche modo lo abbiamo trasferito nel romanzo”;

Scrivere un libro in due non è cosa semplice, avete stili diversi? Vi somigliate nella scrittura? Come si coniugano due modi di scrivere differenti?

Francesca Barra: “Si coniugano nella potenza e nell’energia, perché la diversità provoca un big bang. Io credo che abbia proprio cucito ai personaggi una potenza maggiore. Noi ci somigliamo nelle grandi cose e siamo profondamente diversi nelle piccole, e questo è molto stimolante, anche nella scrittura”;

Claudio Santamaria: “Diciamo che è nata una terza voce da questi due stili, io mi dedicavo a un capitolo e lei a un altro, ce li scambiavamo e quando uno era colpito dall’altro allora funzionava. C’è stato un vero confronto e le quattro mani sono state usate tutte e quattro fino in fondo, fino ad avere i calli”.