Basket, solo la Croazia tra l’Italia e Rio

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Eurobasket Italia-Germania
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Eurobasket Italia-Germania

E’ ormai chiaro che deve esserci stata una particolare configurazione astrale sotto la quale sono nati individui che, contemporaneamente, sono tifosi della Lazio nel calcio e della Virtus Roma nel basket.  Questi individui sono stati già profondamente provati dalla vita sportiva. E ritenevano che nulla ci sarebbe  potuto essere di peggio dall’avere come presidenti Lotito e Toti. Invece, per la legge di Murphy che al male non c’è mai fine, nello stesso giorno, Bielsa rifiuta la panchina della Lazio dopo circa 40 giorni in cui sembrava tutto fatto e la Virtus annuncia come sponsor principale la Unicusano che, sdegnata, smentisce dopo qualche ora.  Tra questi individui nati sotto questa strana stella ci sono anche io. Preso in giro da tutti coloro che conoscono queste mie debolezze sportive. Uno zimbello. In tutta Europa.

Difficile continuare a parlare di sport. Verrebbe voglia di chiudermi nella mia stanzetta e leggere “La guerra dei topi e delle rane” di Giacomo Leopardi. Pure per essere all’altezza di coach Calvani che da quando ha preso la guida di Recanati scrive (e parla) in endecasillabi sciolti.

Invece il mio Editore mi ha dato un compito ed io, sofferente, sono qui a portarlo avanti: commentare la semifinale del torneo preolimpico che dobbiamo vincere per poter partecipare alle Olimpiadi di Rio.  Il nostro avversario è il Messico.  Prima di scendere in campo i nostri hanno assistito alla vittoria, non scontata, della Croazia sulla Grecia. Grecia travolta dal talento di Bogdanovic, Saric e Simon. Squadra già battuta nel gironcino ma pericolosissima in finale. Tanto tanto talento.

Ma torniamo alla nostra semifinale. Il Messico non è granché. E’ arrivata in semifinale battendo l’Iran, buoni esterni, una discreta ala piccola, un play dignitoso. Niente di che. Zero tradizione. Zero esperienza. Commentare la partita ha davvero poco senso. La supremazia  dell’Italia non è mai in discussione. Il divario tecnico è davvero eccessivo. Da sottolineare la grande prestazione di Melli cui la cura Trinchieri ha fatto davvero bene.  79 a 54 è il risultato che ci porta in finale. Aggiungere altro non serve a molto. Ha, invece, più senso analizzare ciò che, anche contro un avversario così modesto, non ha funzionato e farne bagaglio per la finale di stasera.  L’Italia ha oltremodo sofferto l’aggressività dei messicani. In attacco le nostre superstar si inceppano con troppa facilità. Gli azzurri non sembrano completamente in palla fisicamente. Più di una preoccupazione in vista della finale di stasera con la Croazia. E’ vero, l’abbiamo già battuta. Ma stasera non sarà per nulla facile. Ma non si hanno alternative. Partiamo dalle nostre certezze: la difesa, le rotazioni, l’esperienza delle nostre stelle, l’abitudine a vincere di Messina. Quaranta minuti. Solo quaranta minuti e ce ne andiamo in Brasile.