“Cittadini esasperati mentre dal Campidoglio arrivano solo notizie surreali e preoccupanti – introduce così la sua nota il Presidente di Gente Libera Ivan Boccali. I roghi tossici nei campi nomadi perdurano e nessuno sa come risolverli: questa è la verità”. Ivan Boccali, coordinatore di “Gente Libera”, non le manda a dire e denuncia ancora una volta una situazione insostenibile e quotidiana. “In tutta Roma e i suoi confini queste situazioni continuano a proliferare – prosegue – da Castel Romano, a via di Salone, da ‘La Barbuta’, accanto a Ciampino, fino a Camping River, Gordiani e altre zone. Il dato triplica, secondo vari studi, con la miriade di campi nomadi abusivi che sorgono praticamente dappertutto: lungo le scarpate, come a via del Cappellaccio a Roma sud, sotto i viadotti, sull’Ostiense, a Morena, sulla Collatina, con segnalazioni a Quintiliani, Pietralata, via dei Durantini. Se non è emergenza questa non vedo quale potrebbe essere. Ma la Giunta Capitolina guidata da Virgina Raggi, sindaca della Città Metropolitana (lo ricordiamo), promette due o tre anni di attesa solo per chiudere ‘La Barbuta’. Ce ne rendiamo conto? L’M5S sui campi nomadi – continua Boccali – si fa solo pubblicità e non interviene sulle cose pratiche. Anzi, rischia di acuire le tensioni sociali con uno strano piano in cui si promettono soldi ai rom e case. Ma i cittadini che respirano tutti i giorni diossina hanno diritto a delle risposte. Ora. In questi mesi sono aumentate le raccolte firme e gli esposti per far fronte a questo grave problema. E’ il segno di un forte disagio che noi sosteniamo perché fondato su presupposti di civiltà. In ballo c’è la salute pubblica dei cittadini. Le periferie della Capitale d’Italia d’Italia si sono trasformate in una gigantesca terra dei fuochi. La misura è colma: è ora di dare risposte ai tanti residenti esasperati da tanta illegalità. Se ciò non accadrà, vuol dire che c’è una politica – conclude Boccali – che non vuole risolvere questo problema per motivi di convenienza, debolezza, interessi e consenso”.