Bruno Galimberti vince la sfida dell’Everesting

Raccolti 3 mila euro per il progetto ANED Sport Un Sogno nel Pallone ed i Campionati del Mondo per atleti dializzati e trapiantati sono più vicini

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8.848 metri di dislivello, l’altezza dell’Everest, la salita per eccellenza è meta da guadagnare in sella ad una bici, percorrendo più e più volte un segmento di strada, questo è l’Everesting e questa è la sfida che Bruno Galimberti (Brunetto100%) ha lanciato alla Salita come metafora della vita.

L’Everesting, pianificato da Bruno, comprendeva un percorso impegnativo in Mountain Bike, in parte su sentiero sterrato che attraverso la via Sacra arriva fino al Monte Cavo, un segmento che in poco più di 2 km guadagna 250 m di dislivello , lo ha percorso 35 volte per arrivare sul suo Everest e ci sono volute 23 ore

Questa sfida aveva un duplice obbiettivo: in primis, come recitava la maglietta impregnata di sudore indossata da Bruno, “il trapianto è vita”, voleva sensibilizzare sull’importanza della donazione degli organi e in concreto attivava la raccolta fondi per il progetto ANED sport in collaborazione con il Comitato

Italiano Paralimpico “un sogno nel pallone” rivolto a bambine e bambini, ragazze e ragazzi , trapiantati e dializzati, che tramite l’attività sportiva possono vincere la scalata delle difficoltà che la loro condizione di salute gli pone di fronte quotidianamente

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Intorno a Brunetto100% si è raccolto un piccolo popolo, la sua famiglia, gli amici e i sostenitori del progetto tutti hanno contribuito con il calore del loro tifo e la generosità delle loro donazioni a dare sostegno nell’affrontare questa immensa salita

La metafora della vita dei giovani atleti di ” un sogno nel pallone ” chiamati ad affrontare difficoltà quotidiane legate alla loro malattia; non bere acqua, la dialisi più volte a settimana, la immunodepressione legata ai farmaci antirigetto, si sposa perfettamente con la sfida dell’Everesting, la fatica della salita, la pioggia, il sonno, il freddo della notte, “tutto si può affrontare” con le parole di Bruno Galimberti: ” donandosi l’uno agli altri ” ed è proprio la forza della condivisione, della solidarietà, la vicinanza e la reciproca generosità che porta fino in cima”.

La parola d’ordine in queste 23 ore è stato Donare, la propria fatica, il proprio tempo, il calore del tifo e il denaro nella raccolta fondi che ha raggiunto i 3000 euro, un ottimo inizio ma non ancora abbastanza per portare gli atleti ai world transplant games ( campionato del mondo per atleti trapiantati) che si svolgerannno a PERTH ,in Australia.

Ci saranno altri eventi ed altre iniziative, e la raccolta fondi resta attiva … “mai arrendersi” come dice sempre il colonnello Carlo Calcagni.