Caporalato a Latina, muore bracciante agricolo

Le reazioni alla tragedia che ha colpito la Regione Lazio con la tragica scomparsa di un bracciante agricolo a Latina

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Caporalato
Le reazioni alla tragedia che ha colpito la Regione Lazio con la tragica scomparsa di un bracciante agricolo a Latina
Esprimo le mie più sentite condoglianze alla moglie e ai familiari del bracciante agricolo di Latina, tragicamente scomparso. Ribadisco la ferma condanna per l’accaduto, confermando il mio impegno nella lotta al caporalato e per la sicurezza dei lavoratori di ogni comparto produttivo. Barbarie simili non devono più accadere. Come annunciato, la Regione si farà carico delle spese funebri e, una volta individuati i responsabili, si costituirà parte civile nel processo a loro carico”. Lo rende noto l’assesssore regionale del Lazio Giancarlo Righini.

 

CAPORALATO: COLDIRETTI LAZIO, A LATINA INTOLLERABILE TRAGEDIA, CONDANNIAMO ORRORE

Tenere alta la guardia contro la piaga del caporalato che lede i diritti dei lavoratori e soffoca l’imprenditoria onesta 

“E’ inaccettabile quello che è accaduto a Latina. Saranno le autorità giudiziarie a fare chiarezza, ma il quadro che sta emergendo in queste ore è agghiacciante. Un episodio disumano. Una intollerabile tragedia che inorridisce il mondo agricolo nazionale e conferma la necessità di tenere altissima la guardia contro il fenomeno del caporalato”. Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, nell’esprimere il proprio cordoglio e quello di tutta la Coldiretti per la morte del bracciante indiano, Satnam Singh, deceduto dopo essere rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro e vergognosamente abbandonato senza che nessuno gli prestasse i necessari soccorsi.

“Coldiretti da sempre si batte per garantire la sicurezza sul lavoro – prosegue Granieri – e una maggiore attenzione al tema del caporalato, lavorando in sinergia con l’Osservatorio Agromafie per assicurare un processo di legalità, che coinvolge le forze dell’ordine e le istituzioni, impegnate nella lotta a questo fenomeno”. 

Coldiretti ha sostenuto fortemente la legge contro il caporalato per tutelare la dignità dei lavoratori e contrastare il tentativo delle agromafie di estendere il proprio controllo sul settore agroalimentare, sfruttando le persone e soffocando l’imprenditoria onesta.

“Il mondo agricolo – conclude Granieri – necessita di trasparenza. Bisogna tutelare la dignità e il lavoro dei braccianti. Bene ha fatto la Regione Lazio ad introdurre delle misure per la tutela della salute dei lavoratori, che sono maggiormente esposti al caldo eccessivo, con la firma dell’ordinanza del presidente Francesco Rocca che vieta le attività all’aperto dalle ore 12.30 alle 16.00, fino al 31 agosto 2024 nei giorni in chi il rischio di esposizione al sole con attività fisica intensa è segnalato come “alto” sul sito www.worklimate.it del progetto Worklimate dell’Inail, che ha reso disponibili mappe nazionali di previsione del rischio di esposizione al caldo”. 

Servono pene severe e rigorosi controlli – continua Coldiretti – che colpiscano il lavoro nero e lo sfruttamento, portando alla luce quelle sacche di sommerso che peraltro fanno concorrenza sleale alle imprese regolari. Ma è necessaria anche una grande azione di responsabilizzazione di tutta la filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore.

CAPORALATO, BONAFONI (PD): TERRIBILE NOTIZIA MORTE BRACCIANTE INDIANO A LATINA, VICINANZA A FAMIGLIA.

“Terribile la notizia della morte del bracciante indiano mutilato per un incidente nei campi a Latina e abbandonato in strada. Il mio cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia e ai compagni di lavoro di questa ennesima vittima di sfruttamento e caporalato. Davvero, mai più!”.

Lo scrive su X la consigliera regionale del Partito Democratico Marta Bonafoni, presidente della XIII Commissione “Trasparenza e pubblicità”.

LATINA – M5S LAZIO: “MORTE SATNAM SINGH SI POTEVA EVITARE”

“Il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai familiari di Satnam Singh, che dopo essere stato mutilato da una macchina agricola nei campi di Latina, è stato abbandonato dai caporali, privo di soccorsi. Una tragedia che non è solo un tragico incidente sul lavoro, è una barbarie frutto dell’aberrante fenomeno del caporalato che toglie la dignità ad ogni individuo.

La lotta al caporalato non si fa solo con le parole, occorrono misure urgenti per contrastare questa piaga sociale. Nei mesi scorsi avevamo chiesto alla Giunta regionale di tenere alta l’attenzione sul fenomeno proprio a Latina, con progetti di sostegno ai braccianti e alle loro famiglie. Continueremo a farlo e saremo in prima linea nelle mobilitazioni che si stanno organizzando, perché Satnam Singh non sia morto invano”.

Così il Gruppo M5S alla Regione Lazio.

Latina, Confeuro: “Fatto terribile. Caporalato è schiavitù moderna da estirpare”

Confeuro intende esprimere il più sentito cordoglio per la morte di Satnam Singh, il 31enne bracciante indiano abbandonato in strada a Cisterna di Latina dopo aver perso un braccio in un incidente sul lavoro avvenuto pochi giorni fa. Si tratta di un episodio disumano, terribile, che la nostra Confederazione condanna senza “se” e senza “ma”, e su cui auspichiamo le istituzioni competenti possano fare immediata chiarezza. Quanto accaduto in territorio pontino riaccende i fari collettivi sulla sicurezza dei lavoratori e sul triste fenomeno del caporalato, vera e propria piaga sociale ancora non debellata, una forma di schiavitù moderna, ingiustificabile in un paese che appena una manciata di giorni fa ha ospitato il g7 dei grandi del mondo… Sono purtroppo numerosissimi, nelle terre e nei campi di molte regioni italiane, uomini e donne sfruttati per tornaconto economico, senza tutele professionali e senza dignità, trattati alla mercé di bestie: una situazione illogica e criminale, sotto gli occhi di tutti, che Confeuro denuncia da tempo senza che siano stati presi provvedimenti risolutivi e concreti. Il settore agricolo, purtroppo, vive anche di sacche preoccupanti, dove il caporalato è indiscusso protagonista, eppure lo stato continua ad essere assente e il governo totalmente immobile. Sollecitiamo le istituzioni, in particolare l’ispettorato del lavoro, ad uscire dagli uffici e ad aumentare i controlli sul territorio: siamo sicuri che, se si volesse davvero affrontare e sconfiggere il caporalato, non ci troveremmo ogni due, tre mesi, a parlare di tragedie come quelle di Cisterna di Latina. In questo contesto, ci auguriamo che la morte del povero Satnam non sia “solo” un dramma ma anche un monito per la nostra società a lavorare davvero per la completa sicurezza nei luoghi di lavoro e per il definitivo contrasto al caporalato in Italia. Basta morti bianche, basta sfruttamento, basta illegalità”.

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

Regione Lazio, Bertucci: “La morte di Satnam Singh, simbolo della piaga del caporalato: il minuto di silenzio nel Consiglio di oggi gesto di impegno, responsabilità e rispetto”

“La morte di Satnam Singh è diventata il simbolo di una piaga, quella del caporalato. Il minuto di silenzio che ho chiesto all’aula conferma la necessità che queste morti non debbano avere un colore politico: da parte nostra impegno, attenzione, responsabilità e rispetto. La nostra Regione, con il presidente Rocca e l’assessore Schiboni si è già mossa con la richiesta di un incontro con il Prefetto di Latina: gli strumenti ci sono, ci sono le norme e le leggi anche emanate nelle scorse legislature, che però devono essere applicate. Penso alla legge regionale 18 del 2019, nella quale l’articolo 6 prevede l’istituzione di un Osservatorio regionale sul lavoro in agricoltura, mai entrato in funzione, ma che invece avrebbe potuto rappresentare, e può certamente ancora farlo, uno strumento utilissimo, vista anche la composizione e le professionalità previste, per mettere a disposizione risorse ed energie a favore dei nostri territori. Serve attuare le norme che già ci sono, dunque, farlo quanto prima e farlo al meglio: è un dovere morale di ognuno di noi, oggi più che mai”, così Marco Bertucci, presidente della Commissione Bilancio, dopo l’odierna seduta del consiglio regionale del Lazio.

“Dopo quanto avvenuto in questi giorni, ritengo con forza la necessità di continuare ad agire con fermezza per proseguire la lotta al caporalato, come sta ben facendo il governo nazionale, con le azioni del Ministro del Lavoro Marina Calderone, con il Decreto Lavoro 2023 che ha dato il via al sistema informativo per la lotta al caporalato e come ha confermato anche oggi il premier Giorgia Meloni con l’annuncio dell’anticipo delle assunzioni INPS-INAIL per incrementare l’azione ispettiva. La nostra Regione è al fianco del governo in questa battaglia: lo dimostrano le azioni finora portate avanti, con relativo stanziamento di fondi in materia. Vigilare, agire, lavorare in rete e continuare ad investire, anche e soprattutto nelle attività di formazione e prevenzione: solo proseguendo su questa via arriveremo a sconfiggere la piaga del caporalato”, chiude il consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

D’AMATO (AZ): REGOLARIZZARE I TANTI SATNAM SINGH CHE LAVORANO NEI CAMPI DEL SUD PONTINO, SUBITO COMMISSIONE D’INCHIESTA
“È necessario che la politica si occupi dei diritti di migliaia di lavoratori che vivono in condizioni di sfruttamento e che oggi sono impegnati nel sud Pontino. Questi lavoratori accettano di sottostare a condizioni disumane perché spesso le loro famiglie di origine sono indebitate con i caporali che li hanno reclutati. La politica è chiamata a intervenire per sottrarre dal ricatto e dallo schiavismo questi lavoratori. È necessaria una loro regolarizzazione ed emersione se vogliamo evitare altri Satnam Singh. È opportuno, inoltre, che sia approvata la Commissione d’inchiesta sul fenomeno del caporalato e del lavoro nero nella nostra regione. Per questo ho depositato ormai da circa nove mesi una specifica proposta di legge”. Lo ha dichiarato il Consigliere regionale e responsabile Welfare di Azione, Alessio D’Amato, durante la seduta del Consiglio regionale di oggi.