Carlo Spinelli propone taglio stipendi per i parlamentari

Il portavoce del Movimento Italia dei Diritti Carlo Spinelli per l’emergenza da CoVid-19 invita i parlamentari a tagliarsi gli emolumenti 

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Carlo Spinelli - Italia dei Diritti Lazio

Il portavoce del movimento Italia dei Diritti per l’emergenza da CoVid-19 invita i parlamentari a tagliarsi gli emolumenti  e destinare quanto risparmiato per l’emergenza sanitaria in corso.

Roma: Italia dei Diritti il movimento fondato e presieduto dal noto giornalista romano Antonello De Pierro fa sentire nuovamente la propria voce attraverso il proprio portavoce Carlo Spinelli già responsabile nazionale all’ambiente e per la provincia di Roma, criticando i parlamentari italiani che non hanno preso in considerazione la possibilità di abbassarsi i propri stipendi in questo momento di difficoltà economica dovuta al Coronavirus:” Tra le tante proposte avanzate in questo momento in cui si sta gestendo l’emergenza da CoVid-19, molte delle quali, soprattutto provenienti dall’opposizione, inattuabili, manca forse quella che gli italiani avrebbero considerato la più seria, cioè il taglio degli stipendi per tutti i parlamentari – esordisce così Carlo Spinelli che prosegue – avrebbero dato un segnale importante all’Italia e agli italiani, dimostrando che, i nostri politici non sono solo capaci a chiedere sacrifici alla popolazione, ma che sono disposti anche loro a qualche piccola rinuncia. Se non altro avrebbero dovuto farlo nel rispetto di chi in questo momento – continua Spinelli –  si trova a fronteggiare questa emergenza senza alcuna entrata economica, o perché titolari di un’attività commerciale chiusa, o perché senza lavoro a causa del virus che ci ha colpiti. In verità una proposta in questo senso c’è stata da parte del pentastellato Crimi avallata anche da Luigi di Maio ministro degli esteri in carica, ma è stata talmente debole che è passata praticamente inosservata. Mi vien da ridere quando sento proporre l’apertura delle chiese nel giorno di Pasqua, cosa assai pericolosa soprattutto adesso che finalmente sembra che le cose stiano migliorando, quando lo stesso Papa Francesco dice che si può pregare anche da casa, non solo per la giornata di per se ma anche perché si darebbe agli italiani un segnale di allentamento delle restrizioni  che magari giustificherebbe alcuni ad uscire anche nelle giornate a seguire; mi sarebbe più piaciuto sentire dall’Onorevole Matteo Salvini proporre il taglio del proprio stipendio e di quello degli altri suoi colleghi di maggioranza ed opposizione. Faccio il nome di Salvini perché lo stesso leader leghista quando ancora era vice Premier aveva frenato alla proposta dei 5 stelle sul taglio degli stipendi ai parlamentari adducendo la motivazione che c’erano cose più concrete di cui gli italiani avevano bisogno. E cosà c’è oggi di più concreto che risparmiare soldi per destinarli poi alla lotta al CoVid-19? A giustificazione di un compenso minore rispetto a quello percepito di solito gioca anche il fatto che in questo momento – va avanti ancora Spinelli – il parlamento tutto sta lavorando in maniera ridotta, quindi perché continuare a pagare ai parlamentari il proprio stipendio per intero? Facendo i conti in tasca ai nostri Onorevoli e Senatori, tra stipendio netto, diaria, rimborsi vari hanno un’entrata mensile netta di circa 14.000 euro, tagliando diciamo anche un bel 60% di stipendio arriverebbero a percepire comunque una mensilità pari a 5.550 euro netti che credo siano più che sufficienti per arrivare a fine mese. Cosa fare poi con ciò che si risparmierebbe? Propongo – prosegue ancora il portavoce IDD – di destinare la somma risparmiata per la gestione dell’emergenza magari andando a gratificare anche materialmente, con un incentivo economico, chi sta lottando in prima linea contro questo Coronavirus e mi riferisco ai medici, paramedici, infermieri e operatori sanitari in genere, non basta solo un battito di mani o delle lodi verbali per ringraziarli di quanto stanno facendo. Spero che da qui alla fine dell’emergenza il nostro governo prenda in considerazione questa ipotesi, si dice che siamo tutti sulla stessa barca –  conclude Spinelli –  non facciamo però che c’è chi sta su una barca a remi e chi invece viaggia verso la fine del tunnel su di una nave da crociera”.