Riceviamo e pubblichiamo la controreplica dell’M5S Ciampino:
6 Ottobre h.10 – “Abbiamo appreso dai comunicati delle due Consigliere regionali Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) e Michela Califano (PD) le loro giustificazioni a difesa della decisione della Regione Lazio di rinunciare all’esercizio del diritto di prelazione sui Casali della Marcandreola. Ci preme dare una risposta sia agli attacchi gratuiti rivolti alla nostra Sindaca Virginia Raggi, sia alle motivazioni, queste sì sterili, con le quali giustificano la mancata attuazione dell’indirizzo politico unanime dato dal Consiglio regionale. E’ utile ricordare che, in occasione della discussione nella seduta di Consiglio comunale di Ciampino del 23 novembre 2017 (con contestuale approvazione all’unanimità) della nostra mozione analoga a quella della Consigliera regionale Bonafoni, avevamo individuato insieme alle altre forze politiche proprio la Regione Lazio quale soggetto istituzionale più idoneo alla causa proprio per la sua competenza sul parco regionale dell’Appia antica e nell’ottica di inserirvi l’area dei Casali. E’ per questo motivo che quando siamo stati informati dal collega Consigliere Abbondati (SEL) dell’imminente presentazione di una mozione analoga in regione da parte della Bonafoni, abbiamo chiesto ai nostri Portavoce regionali di sostenere l’iniziativa anziché proporla in Città metropolitana. Riguardo alle giustificazioni addotte dalle Consigliere di maggioranza regionale sul rigetto da parte della Regione, è comprensibile politicamente la loro posizione ma a nostro parere queste rimangono opinabili semplicemente perché non è vero che mancava un progetto che indicasse le finalità o meglio bastava leggersi la copiosa documentazione inoltrata dall’Associazione Ciampino Bene Comune che indicava varie “finalità di valorizzazione” anche attraverso la collaborazione con l’università di Tor Vergata, poi per dirla tutta la progettualità avrebbe dovuta fornirla con un po’ d’iniziativa proprio la dirigenza regionale a supporto dell’indirizzo politico che il Consiglio regionale ha dato: Tutela dell’area e acquisizione pubblica. L’acquisizione pubblica non è affatto un vezzo oppure un dippiù. Infatti Ciampino, per chi non la conoscesse è oggi una Città senza memoria per il fatto che nessun amministratore pubblico dal 1974 ad oggi ha mai messo al centro l’attuazione di una politica che la valorizzasse attraverso l’acquisizione pubblica di quelle poche testimonianze storiche che il territorio offre come ad esempio l’IGDO (acquistato all’asta per un importo ridicolo da un privato) e ora i Casali della Marcandreola. Tanto per dare il senso dell’importanza basti pensare al Comune di Marino senza Palazzo Colonna. Quindi capiamo il bruciore che provano le Consigliere e che provino a darsi sollievo con le loro giustificazioni, ma lascino in pace la Raggi e se vogliono parlare di proclami sterili parlino dei loro perché i fatti ancora non ci sono ed il loro proclamo sull’acquisizione pubblica quello sì che è stato sterile” dichiarano così i Consiglieri uscenti del MoVimento 5 Stelle Ciampino Bartolucci, Checchi, De Sisti e tutti gli
attivisti.