Case di riposo, l’esperienza di Villa Romani

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Silvia Bompiani a Teatro
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Silvia Bompiani a Teatro

Dopo i recenti casi di maltrattamenti e malversazioni nei confronti di anziani in alcune strutture nei nostri territori, quelli dei Castelli Romani, e non solo, abbiamo deciso di dare spazio a chi lavora in una casa di riposo. Nello specifico Bruno Romani e Silvia Bompiani, rispettivamente proprietario e collaboratrice della casa di riposo Villa Romani oltre che presidente di Golden Age Events, ideatrice di un progetto sull’Accademia della Terza Età proprio assieme agli ospiti della struttura di Rocca di Papa, commentano così:

Molto spesso le case di riposo conquistano spazi per fatti di cronaca nera (maltrattamenti ecc.). Ci sono eccezioni a questo?

“Certamente, e per fortuna. Purtroppo sui media finiscono casi dove anziani e persone disagiate vengono maltrattati, ma non tutte le case di riposo le assistenze in genere sono uguali. Ci sono realtà, come la nostra, dove l’ospite è al centro del nostro lavoro, fatto con professionalità e riservando rispetto e dignità dovuta ad ogni persona. Ciò che finisce giustamente sui giornali non fa bene a chi tanto impiega e lavora per far vivere degnamente e serenamente gli ultimi anni di una vita”;

Quali metodologie usa Villa Romani per la cura dei propri ospiti?

“In primis con l’assistenza infermieristica e medica, non si può prescindere dalla salute, in special modo per un anziano. Un’altra forma di cura che riserviamo ai nostri ospiti, e che ha una valenza molto profonda, è costituita dal progetto che stiamo portando avanti in collaborazione con l’Accademia della Terza Età, in cui il teatro, la musica, il ballo ed altre forme d’espressione artistica aiutano l’anziano a diventare protagonista del suo tempo, quindi non è un soggetto passivo abbandonato a se stesso ma diventa attivo,che sia per uno spettacolo, o anche solo per una canzone. Inoltre, siamo tra le poche strutture dove ai nostri ospiti vengono praticati trattamenti shiatsu, una tecnica per il riequilibrio energetico, molto utile per quei pazienti affetti da Alzheimer con i quali entrare in relazione è sempre più difficile a causa della malattia. Potrei dire altre cose,come le gite che vengono fatte nel periodo estivo, la pet therapy, ma vorrei focalizzare l’attenzione sul nostro impegno alla partecipazione attiva di ciascun ospite alla propria vita”;

In che modo una famiglia può scegliere una struttura veramente professionale a cui affidare il proprio cari?

“Questa è una domanda piuttosto difficile, per la nostra esperienza consigliamo ai parenti di andare a visitare una struttura anche più volte ed ad orari diversi. Facendo caso alla pulizia ed odori degli ambienti tutti. A quanti operatori sono presenti nella struttura. A quanto sono curati gli ambienti. Soprattutto osservare gli ospiti presenti, la cura nella loro persona. Non aver timore di porre qualsiasi domanda al direttore, che tipo di assistenza viene riservata, se il personale è qualificato, gli orari di visita, ci sono strutture in cui prima di andare a trovare un proprio caro bisogna telefonare, beh, questo potrebbe essere un campanello d’allarme. Infine, è molto importante che i parenti entrino in empatia con la direzione della struttura, in fondo all’inizio si stanno affidando i propri cari a dei perfetti sconosciuti, quindi un’idea, una sensazione di fiducia è molto importante”.