I Castelli Romani riflettono sul valore della persona umana

Con il prestigioso intervento del Prefetto Tagliente a Castel Gandolfo si è tenuto un convegno sul ruolo e valore della persona umana

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Castel Gandolfo
Piazza Libertà a Castel Gandolfo

Le riflessioni sul valore della Persona nel “Giorno della Memoria” aprono il viaggio verso il “Premio Castel Gandolfo 2019”

Tagliente: Va rilanciato il ruolo degli Sportelli territoriali di ascolto e per i casi più complessi va attivato un “Servizio di ascolto e sostegno”.

“Ci sono cittadini che non possono permettersi di rivolgersi ad un avvocato o ad un commercialista, con il rischio concreto di cadere in mano ad usurai o, ancora peggio, in quelle pericolose situazioni di solitudine e scoraggiamento, che in alcuni casi sfociano in tragedie familiari. Tutti questi soggetti vanno ascoltati, sostenuti, consigliati. Va rilanciato il ruolo degli Sportelli territoriali di ascolto e per i casi più complessi va attivato un “Servizio di ascolto e sostegno” che metta insieme una rete volontaria di competenze e professionalità in ogni settore utile. Un servizio che combatta anche le piaghe del racket e dell’usura nella piccola imprenditoria, perché la crisi economica in cui versano persone, famiglie, operatori ed imprese ha effetti negativi sulle forze sociali ed economiche e favorisce i circuiti dell’illegalità alimentando disagio e scoraggiamento, con esiti anche tragici”.

Con questa riflessione del Prefetto Francesco Tagliente ha preso il via a Castel Gandolfo il convegno sul tema “La persona umana come valore fondante del nostro ordinamento Costituzionale”.

Un tema di grande attualità che ha richiamato l’interesse di centinaia di rappresentanti di istituzioni, amministrazioni, enti, associazioni e della comunità castellana.

Un centinaio di persone si sono dati appuntamento nell’Aula Consiliare del Comune per partecipare all’iniziativa, promossa dal Sindaco Milvia Monachesi e dagli organizzatori del “Premio Castel Gandolfo

2019” Chiara Rai e Maria Grazia Piccirillo, nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno della Memoria”.

“Un onore per noi – ha detto il Sindaco Milvia Monachesi – avere oggi il Prefetto Francesco Tagliente, un uomo che ha saputo venire incontro in maniera concreta alle persone in difficoltà mettendo in piedi un vero e proprio modello a cui poter far riferimento e da cui poter prendere spunto anche qui nel Lazio”.

Dopo i saluti del Sindaco Milvia Monachesi e degli organizzatori del “Premio Castel Gandolfo 2019 Chiara Rai e Maria Grazia Piccirillo ha preso parola il Prefetto Francesco Tagliente nella veste di chairman e moderatore del incontro – dibattito.

Tagliente ha premesso la sua gratitudine al Sindaco Milvia Monachesi e a Chiara Rai e per la sensibilità istituzionale dimostrata nel promuovere una iniziativa che consente di riflettere sulla importanza del rispetto della persona soprattutto quando questa versa in una condizione di fragilità e soprattutto di aver inserito l’incontro nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno del Ricordo”.

Ha poi presentato e ringraziato i relatori: il neuroscienziato Pietro Pietrini ora direttore della Scuola IMT alti studi di Lucca; l’avvocato Giuseppe Mazzotta Presidente Unione Giuristi Cattolici di Pisa; Paolo Giusti responsabile sportello di ascolto della Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura; Antonio Cerrai, presidente del Comitato provinciale CRI di Pisa; Romano Pucci, presidente Confartigianato Imprese Pisa, tutti già componenti del Servizio di ascolto e sostegno istituito a Pisa per prevenire tragedie familiari.

Introducendo il tema del convegno sulla persona umana come valore fondante del nostro ordinamento Costituzionale, Tagliente ha esordito che “dobbiamo considerarci fortunati di essere nati in Italia e di vivere in un Paese con un ordinamento costituzionale che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e pone al centro dei suoi valori la persona umana e a cascata tutti gli altri principi che ne discendono come la libertà, la salute, il lavoro, la dignità sociale, la giustizia, la cultura e la ricerca, il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Le istituzioni – ha detto Tagliente – hanno il dovere di promuovere tutte le iniziative possibili per garantire i diritti richiamati nella nostra Costituzione e a rivolgere particolare attenzione soprattutto a chi si trova in una condizione di fragilità come i bambini, gli anziani, le donne e chiunque altro possa trovarsi in situazioni di difficoltà.

Questa considerazione ci aiuta a riflettere sulla importanza del “Servizio di ascolto e sostegno per prevenire tragedie familiari, molto importante anche come servizio antiusura e antiracket.

Le testimonianze dei relatori – tutti già componenti del servizio di ascolto e sostegno sperimentato con successo a Pisa – mettono in luce le politiche gestionali di un nuovo diverso rapporto di intesa con la società civile.

Tagliente ha poi sottolineato che oltre alle categorie sociali che versano in una condizione di sofferenza economica “incolpevole” come commercianti, imprenditori, cittadini colpiti dalla crisi che non possono permettersi di rivolgersi ad un avvocato o ad un commercialista, sono da considerare persone da ascoltare e sostenere anche quei cittadini, in difficoltà economiche, vittime della burocrazia.

Per far fronte a queste situazioni critiche andrebbe valorizzato il ruolo dei vari centri e sportelli di ascolto territoriali esistenti le cui professionalità ed esperienze, messe a fattor comune, potrebbero risultare determinanti nell’individuare i casi più critici per i quali è necessario attivare articolati interventi e percorsi di aiuto con un supporto legale, commerciale e psicologico a titolo di volontariato istituzionale e sociale da parte di un “Servizio centrale di ascolto e sostegno”.

Il Convegno prosegue con le testimonianze dei relatori Pietro Pietrini, Giuseppe Mazzotta, Paolo Giusti; Antonio Cerrai e Romano Pucci, tutti componenti del Servizio di ascolto e sostegno istituito a Pisa.

I relatori stanno affrontando il caso di una famiglia con un disabile grave a carico, entrata in una condizione di sovraindebitamento che, a fronte di una condizione di insolvenza, viene colpita dai tradizionali mezzi di esecuzione, precetto, pignoramento, che aggrediscono la casa, unico bene di proprietà di quella famiglia, ma che, soprattutto, minacciano la condizione di quel giovane che, se costretto ad uscire da quell’immobile, ne riceverebbe un trauma irreparabile.