Cecchina 2, si muove la commissione speciale della Regione

Cecchina 2 dopo l'esposto del Partito Comunista sul fallimento Acf e sul dramma di 26 famiglie che rischiano di perdere la prima casa

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Cecchina 2

“CECCHINA 2: DOPO L’ESPOSTO DEL PC SUL FALLIMENTO ACF E SUL DRAMMA DI 26 FAMIGLIE CHE RISCHIANO DI PERDERE LA PRIMA CASA, SI MUOVE LA COMMISSIONE SPECIALE DELLA REGIONE LAZIO

Di fronte al fallimento della società ACF nel Piano di Edilizia Economica e Popolare “Cecchina 2” e al dramma di 26 famiglie che rischiano di perdere la prima casa e i risparmi di una vita di lavoro, il Partito Comunista dei Castelli Romani ha presentato un esposto alla Regione Lazio e al Comune di Albano Laziale per chiedere due urgenti iniziative:

1) Alla Regione Lazio di provvedere al recupero del finanziamento erogato (circa 900.000 euro), al fine di perseguire le finalità sociali poste a base del bando regionale. Tutto ciò in ossequio alla ratio del bando di cui al D.G.R.L. n. 2036/2000, di corretta utilizzazione ed impiego dei finanziamenti erogati per la realizzazione di alloggi, diretti all’originaria destinazione istituzionale.

2) Al Comune di Albano Laziale di avviare il procedimento di annullamento in autotutela della convenzione stipulata in data 12 febbraio 2004 con la società ACF S.r.l.

L’esposto è stato inviato per opportuna conoscenza anche al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Corte dei Conti del Lazio.

I piani di edilizia economica e popolare hanno il preciso scopo di agevolare l’acquisto della casa alle classi meno abbienti. Istituito con la legge 167/1962 e modificato con la legge 865/1971, questo modello di pianificazione del territorio voleva in qualche modo comprimere la speculazione edilizia e i vantaggi legati alla rendita fondiaria.

Come è possibile che nel Comune di Albano Laziale le politiche dell’edilizia economica e popolare portano 26 famiglie di lavoratori a perdere la loro prima casa e tutti i risparmi di una vita?

Doveva essere una felice area di edilizia economica e popolare, con prezzi calmierati da parte del Comune di Albano Laziale (solo 1.200 euro a mq) e ingenti finanziamenti pubblici della Regione Lazio (circa 900.000 euro per 38 alloggi).

Si è trasformato nel peggiore incubo per le 26 famiglie di lavoratori a basso reddito e figli a carico, con continue richieste di aumento dei prezzi da parte del costruttore, minacce di fallimento, opere di urbanizzazione mai finite, occupazione degli alloggi per rivendicare i propri diritti, acqua e luce staccate da parte dell’Amministrazione comunale di centro-destra, riunioni di protesta inutili e inconcludenti con l’Amministrazione comunale di centro-sinistra (rigorosamente nelle segrete stanze il sabato mattina con il Comune chiuso), notti insonni e grande preoccupazione per la possibile perdita della prima casa.

La situazione nella zona PEEP Cecchina 2 è veramente preoccupante.

Oltre alla società ACF srl sono fallite anche le cooperative “Maureur” e “Casa Castelli”, le opere di urbanizzazione non sono state completate, manca il telefono, l’acqua è quella di cantiere rifornita con tubi volanti, i soliti incivili hanno scambiato l’area per una discarica a cielo aperto in cui scaricare calcinacci e altri rifiuti.

Il Piano di Edilizia Economica e Popolare CECCHINA 2 rimane un’opera rovinosa ed incompiuta delle amministrazioni di centro-destra e centro-sinistra negli ultimi 20 anni, un piano di edilizia ideato solo per generare profitti a “costruttori abili nei piani PEEP”, e non certo per fini sociali e nobili, come dare la possibilità alle classi meno abbienti di acquistare la prima casa.

In particolare, gli immobili costruiti dalla società ACF srl presentano numerosi problemi e difetti:

• alloggi abitati mai completati e privi di agibilità; finiture inesistenti e materiali scadenti; ambienti predisposti alla muffa, a causa di problemi strutturali per mancati interventi di isolamento termico;

• mancanza di opere di urbanizzazione primaria, come la conduttura dell’acqua potabile da realizzare secondo le normative vigenti e in grado di superare i collaudi di ACEA (più volte ACEA ha provato a fare questi collaudi, che non hanno mai avuto esito positivo). Il consorzio per le opere di urbanizzazione non esiste più: chi le realizzerà queste opere?

A seguito dell’esposto, il consigliere regionale Marco Cacciatore si è immediatamente attivato per la discussione del problema del fallimento ACF nell’ambito della “Commissione speciale sui piani di zona per l’edilizia economica e popolare” della Regione Lazio, presieduta da Roberta Lombardi.

L’obiettivo di questa Commissione speciale regionale, pur non avendo la stessa capacità d’azione della magistratura, è quella di verificare la regolarità amministrativa delle procedure in modo da far emergere quelle zone d’ombra e distorsioni che hanno creato finora solo ingiustizie sociali.

A breve sarà calendarizzata una seduta della Commissione speciale in cui saranno interrogati sia la Regione Lazio sia il Comune di Albano Laziale in merito alla gestione del Piano di Edilizia Economica e Popolare “Cecchina 2” ed, in particolare, alla fallimentare vicenda della società ACF.

Le sedute della Commissione speciale vengono trasmesse in streaming, in modo da garantire la massima trasparenza e dare la possibilità a tutti i cittadini di seguire i lavori della Commissione stessa.

Di fronte al fallimento dei costruttori privati (la società ACF), le istituzioni (Regione e Comune) devono garantire gli obiettivi dell’edilizia economica e popolare, provvedendo immediatamente al recupero del finanziamento pubblico erogato (circa 900.000 Euro), all’annullamento in autotutela della convenzione con la società fallita e all’assegnazione definitiva degli immobili alle 26 famiglie di lavoratori, scomputando quanto già versato (da 50.000 a 150.000 Euro)”. Dichiara il Partito Comunista dei Castelli Romani.